Il 2 novembre Uncharted 3: L’inganno di Drake sarà disponibile in tutti i negozi videoludici e, come di consueto, SCEI ha organizzato un evento per presentare in anteprima questo titolo. La location scelta è stato El Jadida, locale situato a Milano dallo stile arabeggiante…decisamente azzeccato per l’occasione! Tra ottimo the, buffet e spettacolo di danza del ventre di due bellissime ragazze abbiamo assistito alla conferenza stampa tenuta da Justin Richmond (Game Director) e Arne Meyer (Community Strategist) di Naughty Dog. Sono state spiegate e mostrate le novità e i cambiamenti più consistenti su cui il team di sviluppo ha voluto puntare per presentare un terzo capitolo all’altezza dei precedenti. Non vi voglio anticipare nulla e vi invito ad attendere la recensione, ma vi assicuro che il risultato finale è a dir poco sorprendente.
Alla fine della presentazione abbiamo inoltre potuto intervistare Arne Meyer faccia a faccia, ed abbiamo approfittato dell’occasione per poter chiedere alcune curiosità che abbiamo raccolto dagli utenti di PS3zone e del sito Uncharted.it. Inoltre dopo l’intervista trovate le foto fatte dal nostro Sebastiano durante questa conferenza.
Vi siete recati sul posto per studiare l’ambiente arabo. Siete riusciti a riprodurre il folclore del posto?
Arne Meyer: Per noi creare il folclore, oltre che naturalmente tutti i particolari, è stato importantissimo. Il nostro è un realismo stilistico, voluto per creare una vera e propria immersione in questo ambiente che è fatto di tantissimi componenti che devono rispecchiare la realtà , come gli effetti luminosi, i suoni, i colori e tanto altro. Inoltre la ricerca del realismo non riguarda solo l’aspetto visivo del titolo ma anche quello di dover riprodurre delle circostanze che inducono il giocatore ad avere reazioni che verrebbero spontaneamente se ci si trovasse realmente in quel determinato posto, è tutto molto difficile ma con lo studio dei luoghi che abbiamo potuto effettuare penso che in Uncharted 3 abbiamo centrato l’obiettivo.
Quindi si ha la sensazione di essere in un’immersione totale come accade spesso nei film?
Arne Meyer: Per noi è molto di più e riusciamo ampiamente a sorpassare quello che può trasmettere un film grazie all’interattività che offre un videogame, ed in Uncharted 3 abbiamo reso tutto così vero da provocare emozioni, reazioni e stimoli che spingono il giocatore a trovarsi proprio in mezzo all’azione.
Il multiplayer di Uncharted 3 ha avuto un upgrade enorme rispetto al secondo capitolo. Pensi che i fans legati alla semplicità vista nel multiplayer di Uncharted 2 possano storcere un pò il naso?
Arne Meyer: In tutto bisogna trovare dei compromessi, anche per la realizzazione di un videogame. In questi ultimi anni abbiamo avuto molti feedback da parte dei nostri fans che giocano ad Uncharted 2, ed abbiamo fatto del nostro meglio per rendere felici il maggior numero di videogiocatori. Proprio per questo abbiamo potenziato molto questa modalità tenendo conto di tutto quello che i nostri fans hanno segnalato. Il nostro primo obiettivo era quello di intrattenere i videogiocatori il più possibile, e quindi abbiamo deciso di dare più strumenti a chi gioca per offrire più coinvolgimento e nel frattempo abbiamo cercato di rendere il tutto accessibile alla maggior parte di persone.
Tempo fa uscì su internet una notizia riguardo la compatibilità con PlayStation Move ed è stata smentita subito dopo. Ci sono progetti a riguardo?
Arne Meyer: Quando sviluppiamo un videogame la nostra impostazione è di partire dal basso per poi pensare ad ulteriori upgrade. Noi iniziamo dallo sviluppo di un progetto già ben strutturato e poi man mano valutiamo lungo la strada cosa vogliamo dare ai videogiocatori per ampliare l’esperienza di gioco. Abbiamo smentito la notizia sulla compatibilità con PlayStation Move ma tutto è possibile, teniamo aperte tutte le strade.
Da come abbiamo visto da vari filmati, e oggi provando la demo, il motore grafico di Uncharted 3 è molto potente. Secondo te siete riusciti a tirare fuori il massimo dall’hardware PlayStation 3?
Arne Meyer: Già quando finì il progetto di Uncharted 2 pensavo di aver raggiunto il massimo ed invece con questo terzo capitolo ho avuto l’ennesima smentita su dove si può spingere PlayStation 3. C’è sempre qualcosa che si può migliorare e secondo me questa console può dare ancora molto.
Una curiosità . Il nome Nathan Drake ha le stesse iniziali di Naughty Dog. E’ una coincidenza?
Arne Meyer: (Ride) Ottima osservazione. Ci sono molti riferimenti a Naughty Dog nella serie di Uncharted. Non si tratta solo delle iniziali del nome che si trovano anche sugli indumenti di Drake, ma anche di foto dello staff o dello studio che sono presenti in alcune stanze, o in alcuni luoghi ci sono i nomi di alcune aziende. Mentre giocate state attenti ai minimi dettagli e vi accorgerete di tutto ciò.
La domanda di rito. State già pensando ad un seguito? Se si, su questa generazione videoludica o attenderete la prossima?
Arne Meyer: Abbiamo ultimato Uncharted 3 due settimane fa, ed ora pensiamo solo ad una lunga vacanza. Non abbiamo mai pensato ad una trilogia vera e propria per Uncharted quindi finchè troveremo storie da raccontare con questa saga la porta è aperta per ulteriori seguiti.
Non vi resta ora che attendere il 2 novembre per mettere le mani sul titolo completo, e vi lasciamo alle foto di questo evento dedicato ad Uncharted 3: L’inganno di Drake.{gallery}EventoUncharted3/19ottobre2011{/gallery}