Piattaforma: Genere: PlayStation Move: Compatibilità 3D: Sviluppato: Distribuito: Pubblicato: Data Rilascio: PEGI: Giocatori: Versione: Sito Ufficiale |
PS3, Xbox360, PC Action No No Rockstar Games Cidiverte Take Two Interactive Marzo 2012 18+ 1-2 PAL
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Una chicca assoluta, in anteprima europea, quella che alla Games Week di Milano, Rockstar ha voluto offrire ai visitatori con Max Payne 3. Il gioco è stato presentato in una video sessione protetta da scatti o video, perché il riserbo è necessario: il tiolo uscirà a marzo 2012. Si tratta del primo titolo della serie ad essere sviluppato interamente da Rockstar, mentre i precedenti capitoli erano stati prodotti da Remedy. Per questo motivo, avendo ancora parte dei diritti, la casa produttrice americana ha partecipato allo sviluppo, occupando però un ruolo da supervisore. Ma nonostante ciò, le premesse sono comunque delle migliori.
Un taglio netto, contro la depressione
E’ il Brasile lo sfondo in cui si muoverà il protagonista in questa terza serie. Max infatti, ancora tormentato dai ricordi del suo traumatico passato, inizia una nuova vita lavorativa nella sicurezza privata proteggendo un ricco industriale e la sua famiglia. La presentazione offerta alla fiera comincia proprio con Payne così come lo avevamo lasciato nelle puntate precedenti: con i capelli, col suo tipico impermeabile di pelle nera e le rughe sul viso a testimonianza del tempo trascorso dall’ultima avventura, circa otto anni. Tutto parte da una gelida ed innevata New York, dove Max vive in uno scalcagnato appartamento di periferia, immerso nel suo mondo parallelo fatto di alcool e medicinali anti depressivi. Il suo tentativo è chiaro: lasciarsi alle spalle i tormenti derivanti dalle perdite di moglie, figlia e lavoro. Ma non tutto è perduto, la metamorfosi è dietro l’angolo. Una chiamata, un lavoro nella sicurezza privata è quello che serve per risvegliare lo spirito avventuroso di Payne. Così rasati i capelli, si trasferisce nell’afosa San Paolo, dove un mondo dalla tremenda e dicotomica realtà lo attende . Tra gente che stente nelle baraccopoli brasiliane e ricchi senza scrupoli che si muovono in elicottero, Max ritrova le forze per buttarsi nella mischia.
Tra slow motion e assenza dei “fumetti”
Bottiglie vuote gettate senza cura a terra, muri scrostati, muscoli, pori della pelle, sudore, peli, barba e capelli rasati: i dettagli di questo nuovo capitolo della saga sono particolarmente realistici. E’ certamente questo uno degli aspetti che pende a favore del titolo, soprattutto poi nelle ambientazioni brasiliane della storia. Nota a discapito, o probabilmente a favore a seconda dei punti di vista, quella che riguarda i famosi fumetti che i fans della saga erano abituati a gustare tra una scena ed un’altra. Rockstar infatti ha deciso di eliminarli, sostituendo a questi scene animate sulla sfondo inconfondibile della colonna sonora, che è stata sì rielaborata, ma conserva il motivo che ha reso famosa la serie.
Tra bullet time e kill cam dell’ultimo proiettile sparato che indica l’uccisione di tutti i nemici incontrati un una determinata area, sarà spettacolare davvero godere di scontri a fuoco, caratterizzati dall’espediente cinematografico dello slow-motion: In questi casi l’adrenalina e l’immedesimazione nella scena verrà certamente aumentata, rendendo possibile visionare in attimi che sembrano infiniti, gli ultimi istanti di vita dei balordi che Max incontra sul suo cammino. Ma non è tutto. Un’altra delle dinamiche di gioco inedite si chiama “last man standing”. Poiché il recupero della salute non è automatico si dovrà decidere quando consumare le pillole per rigenerarla. Ma qualora la scorta scarseggiasse ed un proiettile non schivato dovesse cogliere Max alla sprovvista, ci sarà comunque una possibilità. Basterà avere un ultimo antidolorifico a disposizione, perchè si attivi in automatico il Bullet Time. Prima di cadere a terra, Max potrà uccidere il proprio carnefice, e la pillola sarà utilizzata in automatico, concedendo di prolungare la longevità del personaggio nella storia.
Intelligenza artificiale e multiplayer
Da sottolineare lo sviluppo notevole dell’intelligenza artificiale che Rockstar ha particolarmente curato. Con evoluzioni particolarmente piacevoli da godere. Basti pensare al fatto che i nemici che capiteranno nel raggio d’azione di Payne non si accontenteranno di perlustrare la zona, ma cercheranno in ogni modo di scovare chiunque gli si aggiri nei pressi, Max naturalmente compreso. Migliorato anche il sistema di selezione delle armi che è ora circolare, e che permetterà di imbracciare fucili o di combinare due armi più piccole contemporaneamente. E non va scordato che il sistema di gioco integrerà per la prima volta una sezione multiplayer (ancora non svelata, nemmeno alla preview italiana). Ma per saperne di più c’è tempo, intanto i livelli d’attesa crescono e giustamente incuriosiscono.
L’obiettivo dichiarato da Rockstar per questo Max Payne 3 è chiaro, cioè diventare l’action game più cinematografico al mondo. L’inizio è certamente incoraggiante, anche se dividerà gli appassionati per diversi aspetti. C’è chi non apprezzerà la scelta di eliminare i fumetti, chi riterrà questo capitolo una riproposizione in salsa L.A. Noire o GTA delle avventure del mercenario Payne, questa volta catapultato fra le favelas brasiliane. Come spesso capita, anche in questo caso, occorrerà sedersi davanti alla console e dirlo dopo averci giocato. Certamente l’idea di comprarlo a marzo 2012 non è malsana.