7 minuti (Film 2016) – Recensione DVD

Molti film parlano di fatti realmente accaduti, più o meno tristi che siano, o di situazioni che nel mondo si manifestano generando non pochi problemi nella vita quotidiana delle persone. 7 minuti fa proprio questo, prende la routine di alcune donne che si alzano la mattina per andare a lavorare e ci racconta come la loro vita può essere sconvolta da un giorno all’altro, che si tratti di donne già da tempo nell’ambito o di neo-assunte. Si tratta per la precisione di lavoro in fabbrica, un lavoro dignitoso che serve per portare i soldi a casa e per riuscire a portare avanti la famiglia. La routine viene però spezzata da una novità, non proprio positiva: la fabbrica viene venduta ad una multinazionale francese e tutto ciò che ne faceva parte, operai compresi, vengono ceduti a buon prezzo.7 minutiPer cercare di gestire al meglio la situazione, le trecento operaie della fabbrica tessile decidono di eleggere un consiglio, al capo del quale vi è la portavoce Bianca, interpretata da Ottavia Piccolo, che viene invitata a partecipare ad un tavolo con i massimi vertici dell’azienda, quei capi che fingono gentilezza e disponibilità ma che in realtà nascondono sempre qualcosa che vogliono ottenere. Così arriva la proposta che viene esposta come una semplice rinuncia ma che in realtà non lo è affatto; Bianca esce da quella sala con l’importante compito di prendere, insieme alle altre dieci compagne, un’importante decisione facendo le veci di tutte le altre che rappresentano: rinunciare a sette minuti della loro pausa pranzo e, quindi, tenersi il posto di lavoro. Il dibattito così si accende man mano tra le colleghe e la decisione finale, tra una lite e l’altra, verrà influenzata dalla storia e dai ricordi di ognuna di esse. Donne, madri e figlie, una serie di differenti situazioni che si incastrano in una rete che dovrà districarsi in un modo o nell’altro, tra domande e rinunce. Sette minuti non sono niente ed allo stesso tempo sono tutto: sono un diritto che i nuovi proprietari dell’azienda gli vogliono negare con il ricatto del posto di lavoro.7 minutiLa storia raccontata in questo lungometraggio di Michele Placido prende spunto da una vicenda realmente accaduta in una fabbrica di Yssingeaux e viene mischiato con il testo teatrale di Stefano Masini, raccontando situazioni estremamente attuali.
I punti focali di questa pellicola sono la difficoltà e la frustrazione della trattativa tra i dipendenti, messi alle strette, e i potenti dell’azienda, sempre con il coltello dalla parte del manico e con la pretesa di ottenere il massimo offrendo il minimo indispensabile. E’ proprio questo duo contrastante che viene esaltato da un cast femminile che risulta essere il vero fiore all’occhiello di questa pellicola, interpretato sia da attrici già note nel mondo del cinema che da altre un pò più acerbe.7 minutiPer approfondire ancora di più questo aspetto sono stati inseriti in questa versione DVD alcuni contenuti extra, non in grande quantità ma abbastanza da poter interpretare al meglio ogni sfaccettatura del film. Oltre al trailer in italiano, infatti, troviamo un dietro le quinte e “I 7 minuti di 7 minuti”, in cui soprattutto le interviste alle attrici riescono a rendere ancor più l’idea di come la donna viene messa sotto pressione in queste circostanze, situazioni in cui una piccola scelta può cambiare radicalmente il corso della loro vita e di chi le circonda.

Regia: Michele Placido
Principali interpreti: Ambra Angiolini; Cristiana Capotondi; Fiorella Mannoia; Maria Nazionale; Violante Placido; Clèmence Poèsy; Sabine Timoteo; Ottavia Piccolo; Anne Consigny; Michele Placido
Anno: 2016
Genere: Drammatico
Paese: Italia / Francia
N° DVD: 1
Età: per tutti
Durata: 88’
Lingue e Sottotitoli: Italiano D.D. 5.1. / no
Produzione: Goldenart Production, Manny Films, Ventura Film, Rai Cinema
Supporto: DVD
Dati tecnici: Formato Panoramico / 2 Pal
Contenuti extra: Trailer italiano; Dietro le quinte; I 7 minuti di 7 minuti

Antonio Loparco
Antonio Loparcohttps://www.playstationzone.it
Videogiocatore sin da piccolo, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo videoludico con Amiga600. Pian piano ho provato varie piattaforme fino all'acquisto della prima PlayStation che è rimasta da sempre la mia console preferita.

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