Dopo aver affrontato le terribili minacce di Marvel’s Avengers circa un anno fa (di cui potete leggere la nostra recensione qui) ritorniamo nuovamente con un capitolo della Casa delle Idee, uscito su console e pc il 26 ottobre. Marvel’s Guardians of the Galaxy è un gioco d’azione in terza persona esclusivamente single player, sviluppato da Eidos-Montréal in collaborazione con Marvel Entertainment. Nato dall’accordo tra Square Enix e Marvel – annunciato ben quattro anni fa – di portare sul mercato la pubblicazione di diversi videogame basati sui personaggi Marvel, che abbiamo potuto conoscere e apprezzare ulteriormente grazie alle trasposizioni cinematografiche degli ultimi anni. Dopo essermela spassata, per le circa 20 ore necessarie al completamento del gioco, possiamo finalmente metterci alla guida della Milano insieme al gruppo più divertente della galassia (ed anche il mio preferito in assoluto di tutto l’Universo Marvel), accendere i propulsori e partire con questa nuova recensione!
Marvel’s Guardians of the Galaxy, gli eroi che non ti aspetti
Non temete, la storia narrata in questo capitolo prende totalmente le distanze dalle pellicole attualmente uscite al cinema, pur lasciandosi influenzare in parte. Infatti, questo è un episodio inedito che potrete apprezzare pur non avendo conoscenze dei trascorsi dei Guardiani della Galassia.
La nostra avventura inizia 12 anni dopo la terribile Guerra Galattica scatenata dai Chitauri contro tutte le civiltà del cosmo. Peter Jason Quill, anche conosciuto come Star Lord, è un sopravvissuto alla guerra ed ex pirata spaziale dei Ravager, deciso a mettere da parte il passato radunando un equipaggio composto da altrettanti emarginati individui. Il nostro poco affiatato gruppo è composto da: Gamora, considerata l’assassina più letale dell’universo, figlia adottiva del titano pazzo Thanos; Drax “il distruttore”, guerriero katathiano noto in tutto il cosmo per aver sconfitto Thanos, e l’immancabile duo composto da Rocket e Groot, scaltri mercenari e ricercati, noti per essere evasi da diverse prigioni.
Decisi a farsi un nome – e anche spinti dalla necessità di fare qualche unità – i Guardiani della Galassia atterrano illegalmente sulla zona di quarantena, un ammasso di relitti della Guerra Galattica, con l’intento di catturare una rara creatura – “Acanti” – da rivendere a Lady Hellbender, regina di Seknarf Nove e celebre collezionista di creature. La missione fallisce miseramente, producendo inconsapevolmente una catena di eventi che metterà a repentaglio il destino di tutto il cosmo. La trama scorre veloce ed è composta da 16 capitoli, tutti rigiocabili.
L’intero gioco è caratterizzato da una smisurata ironia, tipica dei Guardiani della Galassia di James Gunn, che vi farà ridere – o sorridere per lo meno – diverse volte. Ad impreziosire il tutto, però, è il continuo evolversi della trama ad una profonda analisi dei personaggi e del loro doloroso passato.
Ho apprezzato particolarmente la realizzazione dei personaggi, ben caratterizzati e costruiti. È evidente che il character design abbia combinato la tradizione dei fumetti alle esperienze individuali vissute dai personaggi. Ciò viene espresso, ad esempio, nella realizzazione dei dettagli dei costumi. Troveremo, infatti, dei dettagli legati all’infanzia di Star Lord con tanto di omaggio alla sua rockband preferita, dalla quale deriva il suo nome. Così anche per l’aspetto di Drax il distruttore, che racconta il suo passato da guerriero attraverso i molteplici segni di scarnificazioni katathiani. Ciò fa comprende l’immenso amore posto nella cura di ogni singolo dettaglio. Oltre a questo, ho amato l’espediente utilizzato per narrare il passato dei Guardiani. Per Star Lord affronteremo dei flashback giocabili della sua infanzia, in cui scopriremo il suo passato sulla terra. Inoltre, vi sono dei collezionabili che una volta raccolti attiveranno dei dialoghi opzionali, i quali ci faranno scoprire le debolezze ed il passato dei nostri compagni di viaggio, riuscendo così ad empatizzare con loro.
Un gameplay solido, ma già visto
Passiamo ora al gameplay, che non brilla certo per innovazione ma che risulta essere abbastanza convincente seppur con qualche riserva. Marvel’s Guardians of the Galaxy ha delle meccaniche di gioco già viste, che però funzionano. Presenta una grossa mappa composta da micro aree esplorabili liberamente. Utilizzeremo esclusivamente Star Lord, ma saremo costantemente accompagnati dal nostro fedele equipaggio. I nostri compagni, oltre ad essere dei potenti alleati in combattimento, risulteranno talvolta indispensabili per proseguire nelle aree. Difatti, ogni personaggio possiede delle abilità e delle peculiarità uniche.
Nelle vaste aree che visiteremo vi sono particolari punti che richiedono l’intervento di uno dei Guardiani, ai quali possiamo indicare di compiere diverse azioni. Se ci troviamo, ad esempio, dinnanzi ad un portellone chiuso occorreranno le capacità meccaniche di Rocket per aprirlo, o la sua piccola stazza per passare in piccoli cunicoli. Diversamente, se ci troviamo la strada sbarrata da un grosso macigno sarà la forza bruta di Drax a venirci in soccorso per liberare il passaggio. Grazie invece alla sorprendete velocità ed agilità di Gamora nell’arrampicarsi riusciremo a raggiungere dei punti sopraelevati, oppure faremo affidamento alle sue letali lame per distruggere dei tubi. Infine, Groot sarà in grado di creare ponti o piattaforme di radici, permettendoci quindi di passare senza preoccupazioni.
Oltre a queste, come anticipato, vi sono le abilità in combattimento, anch’esse attivabili da noi. Ogni personaggio possiede quattro abilità, di cui una disponibile sin da inizio gioco e tre acquistabili tramite i punti esperienza che matureremo al termine degli scontri. La quarta abilità viene sbloccata nel corso della storia, a seguito di un evento particolare per il personaggio. Groot è specializzato nella gestione della folla, pertanto sarà in grado, grazie alle sue abilità, di immobilizzare momentaneamente uno o più nemici. Gamora, essendo una letale assassina, è specializzata in attacchi rapidi e ravvicinati che infliggono notevoli danni ad un nemico. Rocket, invece, è esperto nel combattimento a distanza, in cui utilizzerà il proprio arsenale per infliggere danni a più nemici in contemporanea. Drax, infine, è specializzato in attacchi che provocano pochi danni ma notevole stordimento ad un singolo nemico. Durante gli scontri i Guardiani cooperano tra di loro senza mai esserci di intralcio, dimostrando la qualità notevole dell’IA.
Star Lord può fare affidamento sui suoi letali blaster che, nel corso dell’avventura, evolveranno sbloccando vari tipi di elementi, come il fuoco, il ghiaccio, l’elettricità e il vento. Gli elementi, oltre ad essere le debolezze di alcuni dei vari nemici presenti in game (che risultano essere molteplici e vari), sono anche strumenti utili per avanzare nel gioco. Grazie al ghiaccio, ad esempio, potremo chiudere delle fessure da cui esce un gas letale, al contrario del fuoco che ci permetterà di sciogliere le barriere di ghiaccio. Il vento, invece, ci permetterà di applicare una certa pressione ad un oggetto e staccarlo, mentre l’elettricità ci permetterà di riattivare dei circuiti elettrici o di indirizzare la fonte di energia da un punto all’altro. Tutto ciò crea una certa varietà di scenari all’interno del gioco, il quale quindi risulta essere ricco di puzzle ambientali mai particolarmente complessi.
Anche Star Lord può fare affidamento su 4 abilità uniche. Anche in questo caso, la quarta abilità sarà sbloccabile solo dopo un determinato evento, mentre le altre le acquisteremo tramite i punti abilità. Queste abilità spaziano dalla raffica di proiettili ad un un vortice glaciale prodotto dai nostri stivali, passando dal semplice planare per un determinato periodo di tempo tra i nemici. Oltre a ciò avremo a nostra disposizione il visore, che ci permetterà di scannerizzare l’area intorno a noi.
Le aree sono ricche non solo di collezionabili ma anche di due diversi tipi di componenti, i quali sono necessari per sbloccare ulteriori potenziamenti, o meglio “accessori“, presso i banchi da lavoro sparsi per i mondi e sulla nostra fedele navicella “Milano”. Questi accessori si dividono in quattro categorie per un totale di 16 tipi:
- Pistole elementali: tutti quegli accessori che migliorano i blaster, cadenza, colpo caricato, tempo di raffreddamento, etc;
- Costume: tutti quegli accessori che migliorano lo scudo e la salute;
- Visore: accessori che, se sbloccati, permettono di scannerizzare i nemici ed individuarne così le debolezze;
- Stivali: accessori che comprendono il rallentare il tempo durante una schivata, il planare tra i nemici etc.
L’unica vera pecca risiede nel fatto che ogni attento esploratore si ritroverà, a metà campagna, ad aver sbloccato tutte le abilità e gli accessori, ritrovandosi con punti abilità e componenti inutilizzabili. Ebbene sì, una volta che avrete sbloccato tutto, raccogliere componenti o ottenere punti abilità risulterà inutile. A mio parere, vi erano tutte le basi per introdurre molteplici power up e sfruttare cosi la montagna di componenti presenti. Che sia un indizio per un possibile DLC?
Una delle meccaniche più uniche e particolari presenti in Marvel’s Guardians of the Galaxy è sicuramente “l’adunata“. Quando uno scontro è particolarmente ostico, e la barra dedicata risulta essere piena, il combattimento viene messo per un breve momento in pausa e tutto il gruppo dei Guardiani si raduna intorno a Star Lord, in attesa di ascoltare un suo discorso motivazionale. Prestando ascolto alle parole dei nostri compagni – e alle parole che appaiono sullo sfondo – starà a noi scegliere l’approccio giusto. Se la scelta è esatta, l’intero gruppo, compreso Star Lord, riceverà un momentaneo power up, il tutto accompagnato da una delle canzoni anni ’80 presenti nel fedele walkman di Peter. In caso contrario, a beneficiare del bonus saremo solamente noi.
Tirando le somme mi rimane qualche dubbio sulle brevissime sessioni di gioco in cui guideremo la Milano, le quali risultano essere non particolarmente spettacolari, almeno sul lato del gameplay. Ho trovato alquanto difficile pilotare la nave nella direzione che desideravo, complice una visuale decisamente troppo vicina, rendendo talvolta il tutto molto estenuante. Inoltre, non sarà possibile in alcun modo potenziare o personalizzare la nostra nave. Considerata la quantità smisurata di componenti che raccoglieremo, avrebbe avuto senso poterli utilizzare anche per effettuare dei power up alla nostra nave. Nonostante ciò, in determinati casi possiamo girare liberamente per la nave ed assistere a dei dialoghi tra l’equipaggio, oppure interagire con gli oggetti presenti nelle stanze dei Guardiani della Galassia.
L’intero gioco è ricco di dialoghi, alcuni di questi ci metteranno dinnanzi ad una o più scelte che comporteranno dei piccoli cambiamenti alla storia. Il finale è uno solo, a prescindere dalle scelte che faremo. Rimane comunque un’opzione interessante, poiché permette di rigiocare il titolo diverse volte per vedere i diversi approcci alla storia. Per fare un breve esempio (ed evitando qualsivoglia spoiler) se durante un dialogo riusciremo a convincere un certo personaggio, quest’ultimo ci verrà in soccorso successivamente.
Una colonna sonora GALATTICA
A fare da contorno all’intera esperienza di gioco abbiamo una colonna sonora GALATTICA. È presente una selezione di 31 capolavori rock e pop, i quali ci trasporteranno negli anni ‘80. Sono presenti brani degli Iron Maiden, KISS, New Kids On The Block, Rick Astley con il noto “Never Gonna Give You Up” e tanti altri. Tutti i brani sono liberamente ascoltabili sulla navicella Milano e non solo, avremo infatti un assaggio delle canzoni anche durante gli scontri. Ciò può sembrare fuori luogo, ma il tutto convoglia nel giusto spirito che serve per rendere la situazione ancora più divertente e ironica, in puro stile Guardiani della Galassia. Inoltre, a rendere il tutto ulteriormente realistico e ben caratterizzato, è presente un intero disco di brani originali da cui Star-Lord prende il suo nome.
Marvel’s Guardians of the Galaxy possiede una direzione artistica di pregio, con scenari ricchi di dettagli ed estremamente belli, i quali non hanno nulla da invidiare a quelli già visti nelle pellicole o tra le pagine dei fumetti. Talvolta ci è capitato di fermarci ad ammirare la suggestiva bellezza delle ambientazioni, anche grazie alla risoluzione 4K che impreziosisce il tutto. La varietà di ambientazioni, da colori sgargianti ad altre monocromatiche, rendono il tutto una goduria per gli occhi. È stato un ulteriore piacere vedere come abbiano inserito varie citazioni ai film e all’universo marvel in generale.
Un ulteriore plauso va sicuramente alla localizzazione e al doppiaggio, che sono stati totalmente localizzati in italiano. I doppiatori hanno fatto un lavoro eccellente, risultando convincenti e realistici, di livello pari ai doppiatori originali dei film talvolta difficili da distinguere.
Pur avendo giocato con la patch del dayone, nel corso delle varie ore passate in compagnia dei Guardiani della Galassia ho potuto riscontrare diversi bug, alcuni di essi invalidanti per l’ottenimento dei trofei ed altri ancora che mi hanno costretta a molteplici ricaricamenti. A questi se ne aggiungono altri di entità minore, come glitch grafici. Confido in un ulteriore aggiornamento che possa eliminare definitivamente questi problemi i quali, tutto sommato, non influiscono particolarmente sull’intera esperienza di gioco, che risulta essere estremamente godibile.
Ho potuto provare Marvel’s Guardians of the Galaxy nella versione PlayStation 5 ed ho riscontrato caricamenti estremamente veloci. Per quanto riguarda il supporto dedicato al dualsense resta qualche delusione. Il feedback aptico e i trigger adattivi li percepiremo quasi esclusivamente durante l’uso continuo dei blaster. Questi ultimi, nel surriscaldarsi, produrranno un irrigidimento del grilletto. Mi sarei aspettata diverse resistenze in base all’elemento utilizzato nei blaster o sulle varie superfici e nemici, ma tutto risulta essere uguale indipendentemente da dove indirizzeremo i nostri proiettili.