Dopo l’annuncio del suo sviluppo avvenuto subito dopo l’uscita di Uncharted 4: Fine di un Ladro, abbiamo finalmente avuto il piacere di provare Uncharted: L’Eredità Perduta, nuovo capitolo spin-off della famosa saga creata dal team di Naughty Dog. Questa volta però il protagonista non è più il noto Nathan Drake, bensì vivremo le avventure del duo formato da Chloe Frazer e Nadine Ross, personaggi già visti durante le avventure giocate negli anni passati.
Inizialmente annunciato come semplice espansione di Uncharted 4, tanto da dover essere un download per i possessori di season pass, il titolo ha assunto una propria identità, riuscendo ad intrattenere il giocatore anche senza la presenza dell’indimenticabile archeologo.
Fatta questa breve introduzione ci inoltriamo subito nello specifico per parlarvi, in questa recensione, di come Naughty Dog ha sviluppato questa nuova avventura di Chole e Nadine su PlayStation 4.
La trama del titolo fa riferimento agli eventi raccontati in Uncharted 4. In questo nuovo capitolo, infatti, prendiamo il comando della ladra Chole Frazer che, alleata con la mercenaria Nadine Ross, decide di viaggiare tra le maestose montagne e le città perdute dell’India, per recuperare la leggendaria Zanna Dorata di Ganesh.
La nuova avventura di Naughty Dog ci fa giocare 9 capitoli caratterizzati dalla classica linearità che da sempre accompagna questa saga, conditi da ottime sezioni di esplorazione con la jeep, sparatorie adrenaliniche e sei enigmi molto semplici da risolvere, ma ben integrati con la trama.
Rispetto agli altri capitoli della serie usciti su console casalinghe, L’Eredità Perduta pecca in longevità in quanto leggermente inferiore rispetto al solito: per terminare l’intera avventura vi bastano tra le 6 e le 8 ore di gioco.
Alcune sono le novità apportate in termini di gameplay, tra cui segnaliamo la possibilità di poter scattare fotografie in determinati punti delle ambientazioni e la necessità di scassinare le serrature dei bauli, all’interno dei quali troviamo diverse armi d’oro e, a volte, anche del C4 ed alcuni collezionabili. Quest’ultimi in grande quantità come per ogni capitolo della serie, 68 tesori da trovare, sono accompagnati da 21 bauli da aprire e 17 conversazioni facoltative da ascoltare, a cui vanno ad aggiungersi 11 Token della Regina, che una volta raccolti ci forniscono il “Rubino della Regina” che ci permette di individuare i tesori nascosti nelle vicinanze (ovviamente tutto da completare al 100% per sbloccare gli appositi Trofei ed arrivare al Platino).
Recensione di Uncharted: L’Eredità Perduta, ultima fatica di Naughty Dog.
Il gameplay de l’Eredità Perduta rimane invariato rispetto al precedente capitolo della serie e propone la stessa formula semplice ma vincente. Come sempre, presente il sistema di copertura accompagnato da alcuni aiuti utili durante le fasi di shooting, come la mira assistita e la possibilità di usare alcuni “Cheat” sbloccabili utilizzando i punti associati ai tesori trovati, come le tanto amate “Munizioni Infinite”. Presenti ancora i combattimenti corpo a corpo, caratterizzati dal taglio cinematografico tipico della serie con combo partner tra le due protagoniste, e le fasi stealth, ben sviluppate e gestite da un’ottima intelligenza artificiale.
Oltre alla componente single player, in Uncharted: L’Eredità Perduta è stato inserito anche un comparto Multiplayer competitivo che va a collegarsi direttamente ai server di Uncharted 4. Questa modalità è infatti identica a quella del precedente capitolo in termini di mappe, fazioni, modalità e tutto ciò di cui è composta. Oltre al multigiocatore, viene ripresa di sana pianta anche la modalità Sopravvivenza, una serie di 10 livelli da completare a diversi gradi di diffocoltà che è possibile giocare in solitaria o in compagnia dei proprio amici. Un vero peccato non aver sviluppato qualche modalità o feature in più per il multiplayer, sarebbe stato un pretesto per dare una ventata d’aria fresca e per invogliare il giocatore a riprendere queste battaglie in rete.
Uncharted: l’Eredità Perduta gode di una risoluzione a 1080p ed un framerate a 30fps sulla “classica” PlayStation 4, mentre i possessori di PlayStation 4 Pro possono giocarlo a 1440p e a 30 fps, con un ottimo supporto per l’HDR.
Il motore grafico di Naughty Dog riesce ancora una volta a stupirci con una realizzazione dei personaggi estremamente realistica e perfetta. Le varie location indiane, seppur strutturate con i canonici ruderi e la vegetazione fitta, sono curate in ogni loro minimo dettaglio e riescono a mozzare il fiato del giocatore con paesaggi maestosi.
Ben recitato il doppiaggio, con toni di voce adatti ad ogni situazione ed un sincronismo perfetto; è possibile anche l’attivazione dei sottotitoli in italiano dall’apposito menu.
Per finire, grande cura è stata riposta nella colonna sonora e negli effetti ambientali, che riescono a render ancor più realistico quanto si vede a schermo.
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