Annunciato ufficialmente quasi un anno fa, Metaphor: ReFantazio è la nuova opera originale di Atlus e Studio Zero, autori dell’ottimo Catherine: Full Body.
Inutile negare la grande annata che sta vivendo Atlus, che ha visto la pubblicazione di altri due titoli di grosso calibro come Persona 3 Reload, che ha avuto una fantastica accoglienza da parte del pubblico, e la seconda edizione di Shin Megami Tensei 5. Con Metaphor: ReFantazio il team giapponese si riconferma come una grandissima colonna di sostegno per il mercato dei JRPG, ma in generale tutto il mercato asiatico quest’anno si sta confermando un punto saldo per l’industria.
Dopo il trionfo di Persona 5 Royal ed il calore del pubblico italiano, grazie all’introduzione dei sottotitoli, Studio Zero e Atlus ci portano Metaphor: ReFantazio, un’opera ambiziosa che promette di esplorare nuovi orizzonti. Un’esperienza che, pur mantenendo intatta la magia tipica degli sviluppatori, abbandona completamente le dinamiche scolastiche e sociali che hanno caratterizzato la serie Persona.
In Metaphor: ReFantazio avremo infatti un nuovo modo di giocare ed anche di interfacciarsi con la storia. Addio a Tokyo e benvenuti nel mondo fantastico di Euchronia.
Fatta questa breve introduzione, mettetevi comodi e iniziate insieme a noi la corsa al trono in questa nuova recensione!
Chi sarà il prossimo re? Benvenuto nel regno di Euchronia!
Metaphor: ReFantazio prende atto nel regno di Euchronia, un mondo fantasy che funge da specchio della nostra società, popolato da tantissime tribù più o meno importanti.
Durante la nostra avventura vestiamo i panni di un eroe senza nome che, per la prima volta, non presenta la caratteristica dell’“Eroe Muto”. In seguito ad un assassinio avvenuto all’interno della capitale di “Grand Trad” ha inizio quello che viene chiamato “Torneo del Trono“, il quale darà a chiunque la possibilità di diventare Re ricevendo inoltre la gratitudine del popolo. Per prendervi parte sarà necessario girare per il mondo e superare diverse sfide, dalla più semplice alla più difficile, affrontando anche i vari sfidanti e futuri contendenti al trono.
Con questo breve incipt ha inizio la trama di Metaphor:ReFantazio, un viaggio fantasy che ci porterà in giro per il mondo insieme ai nostri alleati. Per completare la trama, come ormai marchio di fabbrica di Atlus, saranno richieste dalle 80 alle 100 ore massimo, senza considerare gli extra e le eventuali seconde partite se deciderete di dedicarvi alle relazioni ed all’innalzamento delle statistiche sociali.
Basta Personae, benvenuti Archetipi!
Se vi siete ormai abituati alle Personae, in Metaphor il team di sviluppo ha deciso di cambiare completamente ritmo, introducendo ufficialmente gli “Archetipi” che potremmo sintetizzare in quelli che comunemente vengono chiamati “Job”.
Se le Personae erano la rappresentazione del proprio “essere” o comunemente del proprio “Io”, gli Archetipi sono delle figure gigantesche e maestose che rappresentano gli eroi e il loro tipo di classe. All’interno del mondo di gioco essi rappresentano un potere misterioso in grado di affrontare qualsiasi pericolo incombente.
A differenza dei Persona, dove solamente il protagonista poteva utilizzare tutti i Personae, questa volta i nostri alleati non saranno vincolati necessariamente all’Archetipo predefinito. Chiunque può cambiarlo in qualsiasi momento per adattarsi al tipo di scontro o alle esigenze di gameplay. Inoltre, sviluppando le relazioni coi nostri amici ed incontrando nuove persone, avremo modo di sbloccare nuove classi o sottoclassi di quelle già sbloccate. Ne sono un esempio Cavaliere e Cavaliere Magico, lasciandovi il piacere di scoprire le altre.
Torna anche quella che abbiamo sempre conosciuto come “Stanza di Velluto“, questa volta conosciuta con il nome di “Akademia“. Non troveremo Igor e la sua assistente ad attenderci, ma bensì un nuovo personaggio che ha la loro stessa funzione. A differenza dei Persona, però, la nuova opera di Atlus non presenta nessun Grimorio o evocazione speciale per Livello. O meglio, per sbloccare alcune classi non sarà necessario portare uno o più determinati archetipi ad un livello specifico, ma vi basterà semplicemente avanzare per poterli sperimentare.
Quello che abbiamo apprezzato degli Archetipi è proprio la possibilità con cui ognuno può costruirsi il proprio team ideale, cambiando in qualsiasi momento le classi dei propri personaggi. Potrete adottare uno stile classico, con un Cavaliere, un Mago ed un Curatore come impostazione classica dei JRPG, oppure optare per tantissime combinazioni diverse. Vi consigliamo infatti di approcciarvi a questo nuovo sistema totalmente alla cieca, in attesa magari di scoprire quale Archetipo sia meglio per ogni personaggio. Divertitevi a combinare tutte le classi a vostro piacimento.
Per concludere, ogni Archetipo può essere potenziato fino ad un massimo di 20 livelli, superato ciò otterremo il rango “Maestria“. Raggiunta la maestria potrete continuare ad utilizzarlo per ricevere oggetti bonus o, semplicemente, cambiare Archetipo e sbloccare nuove mosse. Grazie alle abilità dell’assistente dell’Akademia, infatti, avrete la possibilità di ereditare mosse da qualsiasi Archetipo ed utilizzarle su un altro a vostro piacimento. Come accade anche in Persona trasferendo alcune mosse attraverso le fusioni, in Metaphor il tutto è stato ulteriormente semplificato. Un’ottima trovata per chi non è pratico del genere e si avvicina ai titoli Atlus per la prima volta.
Sfidare la sorte!
Dal punto di vista del gameplay, Metaphor: Refantazio si presenta come un JRPG a turni non molto lontano dalla formula proposta nei Persona. Questa volta, però, il team ha voluto osare maggiormente ed aggiungere delle meccaniche in più. Ne è un esempio una piccola compontente Action in tempo reale, utile ad evitare uno scontro classico a turni contro i nemici più deboli.
Durante le nostre avventure nei dungeon i nemici sono liberi di camminare ed interagire con l’ambiente oltre che attaccarci. Il nostro Eroe può uccidere i nemici deboli in tempo reale in un normale scontro action, mentre i nemici più forti andranno attaccati per passare, tramite una bellissima transizione, allo scontro a turni vero e proprio. Qui che si aprono le danze per Atlus.
Una delle novità introdotte in combattimento sono le “Sintesi“, dei potenti attacchi singoli combinati con un membro della squadra. Queste sintesi infliggono danni medi o gravi ad un singolo nemico o più nemici contemporaneamente, a costo di spendere 2/3 azioni del turno del Giocatore.
Attaccare le debolezze non attiverà questa volta nessun “Button Pass”, come visto nei Persona, ma vi farà guadagnare un semplice turno aggiuntivo senza bonus per il prossimo attacco. Di conseguenza la gestione delle proprie mosse diventa fondamentale durante il proprio turno, aspettando poi le mosse del nemico.
Per il resto non abbiamo trovato nessun’altra grande introduzione o cambiamento. Formula vincente non si cambia, ed ancora una volta Atlus si riconferma la regina degli JRPG a turni. Cambiando sempre le carte in tavola è riuscita a rendere ogni scontro sempre diverso e mai ripetitivo.
Per quanto riguardo la IA l’abbiamo trovata davvero ottima. Come sempre Atlus lascia libera scelta nella selezione della difficoltà, dalla più bassa per chi vuole solo godere della trama, alla più alta per chi ama le sfide più impegnative. Sentitevi quindi liberi di scegliere, considerando che in ogni caso la IA sarà sempre ben calibrata per farvi vivere un viaggio indimenticabile.
Infine, ogni volta che salirete di livello potrete aumentare manualmente i parametri a vostro piacimento, un pò come accade in Shin Megami Tensei 5 ma in maniera molto più semplice. Chiunque in Metaphor potrà crearsi una propria build, andando a toccare i parametri standard come Forza, Magia, Vitalità e molto altro. Anche in questo campo Atlus lascia la porta aperta a chi ama creare build particolari o a chi ama sperimentare.
Un Re deve essere anche colto ed avere tanti amici!
Come ogni buon titolo di Altus che si rispetti, anche in Metaphor ritroviamo le “Statistiche Sociali” e i “Rank” per i nostri alleati.
Come abbiamo potuto vedere nei Persona, aumentare le statistiche sociali è un procedimento molto lungo che vi porterà via tantissimo tempo. Ancora una volta quindi la gestione del tempo ritorna ad essere una meccanica presente ed importante, anche nella nuova opera del team di sviluppo.
Nei periodi in cui non sarete in missione, invece che frequentare i vostri compagni, per aumentare le statistiche sociali dovrete affrontare e completare le “Missioni Secondarie”.
Se amate approcciarvi a questi titoli in totale “Blind”, potrete farvi aiutare dalla vostra fatina nonchè guida “Gallica”, la quale vi indicherà quale alleato vuole passare del tempo con voi o qualche attività da fare.
E se ciò non basterà potremo consultare come spesso accade anche nei Persona, tutte le attività fatte da altri giocatori quel determinato giorno, per prendere spunto e per non rimanere indietro con le relazioni e le statistiche sociali.
Anche il sistema dei Rank dei nostri alleati non ha subito grosse modifiche. Abbiamo però notato che a differenza dei Persona, dove con una risposta sbagliata potevi compromettere il legame, qui questo non accade. In caso di risposta ben accetta sarete ricompensati con del “MAG”, una valuta che si guadagna anche in battaglia utile per sbloccare nuovi Archetipi o da convertire in valuta in-game in caso si rimanga senza soldi. In ogni caso abbiamo trovato il tutto molto più semplificato, come l’aver diminuito il livello massimo dei rank da 10 a 8, senza dimenticare tutte le abilità passive che si possono sbloccare.
Per concludere, Metaphor:ReFantazio è senza dubbio un opera che deve tantissimo a Persona. Nonostante si tratti di una prima opera totalmente originale ed un cast di personaggi molto più grande, venendo incontro ai giocatori facilitando alcune meccaniche di gioco, pensiamo che Atlus abbia trovato una quadra per combinare il tutto al meglio. Una mossa davvero ottima, per la quale vi lasciamo il piacere della scoperta.
Ci vediamo ad una prossima avventura!
Metaphor: ReFantazio arriva sulle console di attuale generazione con una risoluzione in 4K e 60fps, seppur il lato tecnico non sia assolutamente il suo cavallo di battaglia, abbiamo trovato il tutto davvero ottimo con una particolare cura nei dettagli. Quello che colpisce è il bellissimo “Character Design” che, ancora una volta, dimostra che Atlus è tra le migliori nel suo campo.
Ottimo sia il doppiaggio in lingua inglese e giapponese. Non possiamo decretare quale sia il migliore, poiché sarete voi stessi a decidere, ma in ogni caso i sottotitoli in italiano son ben scritti ed il tutto risulta godibile per un esperienza di gioco imperdibile. Di alto livello invece il sonoro e le diverse OST, che già dalle prime ore sapranno conquistarvi con la loro epicità, poichè il tutto è stato curato da Shoji Meguro.