Annunciato con un trailer durante lo State Of Play di tre mesi fa, Astro Bot è la nuova avventura targata Team Asobi, con una mascotte che è riuscita a rubare il cuore di moltissimi appassionati nell’universo Sony, ovvero il piccolo Astro Bot!
Dopo un primo capitolo rilasciato nel 2018 dedicato esclusivamente al PS VR, ed una tech demo chiamata “Astro’s Playroom“, che aveva funzione di introdurre tutte le nuove feature del DualSense, ecco che infine arriva Astro Bot, naturale evoluzione che prende tutto ciò che c’era di buono elevandolo alla massima potenza. Confezionando un titolo eccellente sotto ogni punto di vista, sia tecnico che grafico, e omaggiando in tutto e per tutto il grandissimo universo PlayStation costruito in tutti questi anni di storia. A partire dalla leggendaria PS1 fino ai giorni nostri con l’attuale PS5, senza dimenticare nessuno per strada.
Fatta questa breve introduzione, non ci rimane che dirvi di mettervi comodi e di partire assieme a noi ed Astro Bot in questa nuova recensione!
In viaggio per salvare la piccola CPU!
Subito dopo aver completato la riparazione della PlayStation 5 in Astro’s Playroom, Astro Bot si imbarca in un nuovo viaggio spaziale. La gioia della vittoria è però di breve durata: un gigantesco alieno attacca la sua nave, rubando la preziosa CPU e disperdendo nel cosmo sia i suoi compagni robot sia i preziosi frammenti della PlayStation 5.
Con questo semplice incipit parte la nuova avventura di Astro Bot, un nuovo viaggio in pieno stile “Platform 3D” nel quale saremo chiamati a recuperare i pezzi mancanti della nostra PS5. Sarà essenziale trovare anche tutti i Bot sparsi per il cosmo, in modo da sbloccare nuovi elementi all’interno del nostro hub centrale.
L’avventura di Astro Bot non si presenta particolarmente longeva. Se siete giocatori navigati vi basteranno sulle 10 ore circa per portare al termine la campagna principale, così da dedicarvi successivamente al 100% di completamento.
Il nostro Astro Bot all’opera!
Come già evidenziato durante l’introduzione, Astro Bot si presenta come un “Platformer 3D” suddiviso a livelli. All’interno del gioco sono presenti 6 mondi principali, al termine di ognuno dei quali dovrete affrontare un boss.
Dal punto di vista del gameplay la nuova opera di Team Asobi non si discosta molto da quanto già proposto. Il nostro piccolo Astro Bot è in grado di effettuare qualsiasi azione già presente in passato (saltare, combattere e così via), aggiungendo inoltre la possibilità di esplorare sott’acqua, cosa non presente in Astro’s Playroom. Ciò aggiunge di conseguenza nuove sezioni all’interno dei livelli, sempre molto interessanti.
I mondi principali si presentano a forma di “galassia”, nei quali potrete tranquillamente spostarvi in una piccola mappa in cui selezionare i livelli. Ciò avviene attraverso il “Dual Speeder”, una piccola astronave a forma di DualSense.
Come già proposto in Astro’s Playroom e Rescue Mission per il VR, in ogni livello sono presenti dei bot da salvare, inclusi “Bot Vip” che fanno parte delle varie IP del mondo PlayStation. Il team di sviluppo ha posto particolare attenzione nella loro realizzazione, oltre alla possibilità di trovare diversi altri collezionabili utili a sbloccare strutture all’interno del nostro campo base.
Come classico di ogni platform che si rispetti ritornano anche qui le monete da collezione, facilmente reperibili in qualsiasi livello uccidendo nemici o trovando segreti nascosti. Queste monete possono essere spese in diversi modi, ma una delle più tradizionali – come già accaduto con il suo predecessore – è nella “Macchina dei Gatcha“, nella quale sarà possibile trovare vari oggetti di personalizzazione che andranno a completare il personaggio, rendendoli di fatto parte integrante del campo base.
Una cosa che abbiamo davvero apprezzato e che dobbiamo assolutamente elogiare è la qualità del level design. Mai scontato, coloratissimo e con un’attenzione incredibile ai dettagli, rendono ogni livello di Astro Bot un esperienza incredibile. Che essi siano delle rovine antiche, grattacieli o altro ancora, il titolo saprà stupirvi sotto ogni punto di vista.
Per riassumere il tutto, Astro Bot è senza ombra di dubbio l’opera magna che potrebbe consacrare definitivamente la piccola mascotte di Sony, andando ad imporsi come uno dei migliori platformer su console. Che siate fan o meno dell’universo di PlayStation, il titolo di Team Asobi è un avventura per tutti i gusti e per tutte le età, rendendo di fatto il titolo un’esperienza imperdibile.
Un avventura per tutti!
Che siate giocatori navigati o giocatori alle prime armi, la nuova avventura di Astro Bot è un titolo che si adatta tranquillamente a qualsiasi tipologia di giocatore.
Nonostante il level design sia davvero di altissimo livello, abbiamo trovato una struttura lineare molto classica. Come già visto in Astro’s Playroom, il piccolo robottino non ha “vite” che andranno perse subendo collisioni o cadute improvvise. In caso si venga sconfitti si ripartirà sempre dal checkpoint precedente, rendendo di fatto impossibile perdere. Ciò può essere un buon punto di partenza per bambini o ragazzi che si stanno approcciando per la prima volta ai videogiochi.
Anche questa volta il ruolo dell’Accessibilità torna in primo piano, includendo tutte le opzioni necessarie per arrivare a più persone possibili.
Unica nota leggermente sotto tono è la IA. Conoscendo la natura del gioco possiamo in questo caso sorvolare, infatti molti nemici – esclusi i boss – saranno solamente di contorno al mondo di gioco. Essi possono essere tranquillamente sconfitti con il laser emesso dalle scarpe di Astro o anche più facilmente da dei semplici pugni.
L’Accessibilità e la semplice struttura di gioco, soprattutto grazie alla rimozione di vite e salute del personaggio, rendono Astro Bot un’esperienza simpatica e spensierata. Perfetta in attesa di grandi produzioni o del futuro aggiornamento gratuito che dovrebbe aggiungere qualche nuova sfida legata alle speed-run.
Dualsense che passione, Astro Bot si riconferma il migliore del suo genere!
Ancora una volta il Team Asobi si riconferma come uno dei migliori team che sa come sfruttare a meglio il DualSense.
Nonostante non si arrivi magari sugli stessi livelli di Astro’s Playroom, in Astro Bot ancora una volta i “Grilletti Adattivi” ed il “Feedback Aptico” giocano un ruolo fondamentale nell’esperienza complessiva.
Una cosa che abbiamo molto apprezzato è il poter pilotare il nostro DualSpeeder attraverso il giroscopio, quindi semplicemente inclinando il nostro pad – seppur per poco tempo – ad ogni introduzione ai livelli. L’arrivo sui pianeti avviene infatti tutto in tempo reale, senza nessun caricamento. Stesso discorso per i Grilletti Adattivi che in questo caso hanno la funzione di turbo, davvero una piccola feature niente male.
Anche il microfono del pad è protagonista. In alcune situazioni vi sarà richiesto di attivare dei meccanismi o di far girare determinati oggetti soffiando su di esso. Soffiare sul microfono è stato un vero tuffo nel passato, ricordandoci esperienze passate con altre tipologie di console.
I potenziamenti del nostro Astro faranno inoltre da ponte per i Grilletti Adattivi. Alternarli con la giusta pressione (e con essa le vibrazioni) aumenterà ancora di più il coinvolgimento. Stesso discorso per alcune scene della storia che lasceremo a voi il piacere di scoprire.
Astro Bot è un titolo incredibile. Nonostante all’apparenza si tratti principalmente di un’avventura molto semplice, nasconde un cuore ed un anima giganteschi, in grado di sfruttare al massimo le potenzialità non solo della console ma anche del DualSense con le sue feature annesse.
Indubbiamente il successo di Astro’s Playroom è stato fonte di grandissima ispirazione, per augurare grande successo ed un futuro roseo a quella che è a tutti gli effetti una della mascotte Sony dei tempi moderni.
Ci vediamo alla prossima avventura!
Astro Bot arriva sulle console di attuale generazione con una risoluzione in 4K e 60fps. Dal punto di vista tecnico e grafico non possiamo che elogiare nuovamente il grandissimo lavoro svolto dal Team Asobi, regalando una resa a schermo davvero eccezionale e curata sotto ogni minimo aspetto. Stesso discorso per il sonoro e le varie soundtrack proposte nei livelli, che riescono a coinvolgere ancora di più il giocatore.
Non possiamo che riconfermare inoltre il discorso “Accessibilità“, ormai da qualche anno una delle cose su cui i team di sviluppo stanno investendo. Il Team Asobi, tra le altre cose, ha lavorato principalmente sui controlli della telecamera, la possibilità di passare da tutti i controlli tramite giroscopio ai controlli con stick, gli aiuti visivi per una vasta gamma di interazioni (suggerimenti aptici, reticoli di mira e così via).