The Witcher 3 – Blood and Wine – Recensione

Blood and Wine si incastra perfettamente nell'ossatura del già mastodontico The Witcher 3, espandendolo su ogni fronte e proponendo un intreccio narrativo adulto ed articolato tanto quanto la trama principale del pacchetto base. L'enorme mole di contenuti, la longevità spaventosa e la varietà messe in campo, unite a tutte le altre piccole modifiche, la elevano dalla massa dei contenuti aggiuntivi rilasciati dai titoli della concorrenza. Se possedete The Witcher 3 non potete esimervi dal fare vostra questa seconda espansione, se invece non conoscete ancora il buon Geralt di Rivia, allora vi conviene rimediare quanto prima.

CD Projekt e le espansioni
Le espansioni hanno avuto grande vita ed impatto sull’industria videoludica, sopratutto nei primi anni 2000 su PC, dove i titoli più importanti ed articolati venivano espansi dagli stessi sviluppatori per continuare le vicende del pacchetto base, aggiungere locazioni e personaggi e, perchè no, approfondire risvolti magari solo abbozzati nel corso del titolo principale. Con l’avvento della banda larga e lo spopolare dei DLC pochi sono stati i titoli a beneficiare di Espansioni, ma piuttosto il supporto si limitava a piccole appendici, magari vendute a rate, ed a prezzi tutt’altro che popolari se rapportati alla loro durata ed ai loro contenuti. CD Projekt si distacca da questa moda e, dopo 16 pacchetti DLC gratuiti ed un Espansione già rilasciati, con Blood and Wine rilascia una delle espansioni più grandi ed articolate che ci siano mai capitate tra le mani da una decade a questa parte. Il pacchetto che andremo ad analizzare ci porterà in una nuova locazione, Touissant, portando in dote un plot di rara complessità che si rifà ai cliché dei racconti cavallereschi. Noi, ovviamente, non spenderemo una singola parola sulla trama, consigliandovi solo di approfondire ogni singolo dialogo, completare ogni quest e cercare i vari eventi casuali piazzati in giro per la mappa di gioco.

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Touissant
La prima cosa che colpisce del titolo, oltre all’ingente peso della nuova espansione (quasi 15 giga), sono le modifiche che i ragazzi di CDP hanno applicato al titolo, partendo da uno dei punti deboli del pacchetto base. I menù sono stati completamente rivisti e ridisegnati, risultando più fruibili e comprensibili, anche se mediamente meno reattivi che in passato, ed è stato corretto e risistemato il sistema di crescita del nostro Strigo che ora, dopo aver concluso la prima quest di questa espansione, si doterà di un nuovo albero relativo alle mutazioni, che ci permetterà di affinare in maniera sensibile la nostra maestria con uno dei tre alberi presenti, relativi a Arma Bianca, Magia o Alchimia. Salta presto all’occhio anche il lavoro di rifinitura apportato a tutto il comparto tecnico, che ora risulta mediamente più fluido e meglio effettato che in passato, non cedendo più frame nei borghi o in presenza di molteplici NPG, rendendo l’esperienza di gioco più fluida e scorrevole. La stessa nuova locazione spicca di luce propria, proponendo panorami da capogiro, coprendo un’area che risulta vasta quasi quanto il Valen, ma riuscendo a mantenersi più varia grazie ad una direzione artistica magistrale che riesce a far convivere molteplici scenari all’interno della medesima area.

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Solo un’espansione…
Contenutisticamente parlando, questa nuova espansione rivaleggia con prodotti ben più blasonati e pubblicizzati, arrivando a durare quasi come tre tripla A ai quali siamo oggi abiutati. Difficilmente concluderete le quest principali in meno di una ventina d’ore, da raddoppiare per completare tutti gli incarichi secondari sparsi per la nuova mappa di gioco, e destinati a salire ulteriormente per i punti di interesse ed i piccoli eventi “casuali” in giro per la mappa. A questo poi aggiungiamo anche nuove armature, nuove armi, nuove quest legate al GWENT, il tutto amalgamato con la direzione artistica ed i contrasti che fanno di Touissant una delle terre più belle e coinvolgenti nelle quali un amante dei Giochi di Ruolo non può non perdersi. Siccome la carne al fuoco sembra essere poca, per i nostri amici Polacchi, non contenti hanno anche dato la possibilità di entrare in possesso di una villa da ristrutturare, scialacquando decine e centinaia di monete, con un ritorno in termini di abilità passive e vantaggi legati agli investimenti fatti. Insomma, CD Projekt Red non si esime dal proprio compito, proponendo un’espansione che potrebbe benissimo staccarsi dal capitolo di base ed essere considerata un titolo a parte.

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GUIDE TROFEI

Loris "Asmodeus_Psycho" Mattiolo
Loris "Asmodeus_Psycho" Mattiolo
Da sempre appassionato di Videogames ed affini, ha iniziato a giocare sull'ormai lontano Commodore 64 con mangiacassetta, passando poi per le varie console SEGA e Nintendo, approdando infine sulle console più recenti. Ama il buon gaming, i titoli single player, gli shooter e gli RPG, ma non disdegna nemmeno gli altri generi, purchè sempre strutturati attorno a delle trame coinvolgenti e che sviluppino principalmente il Single Player. Poco avvezzo al multiplayer per natura, con le dovute esclusioni, ed ancora estremo sostenitore dello Split Screen e delle partite tra amici.

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Blood and Wine si incastra perfettamente nell'ossatura del già mastodontico The Witcher 3, espandendolo su ogni fronte e proponendo un intreccio narrativo adulto ed articolato tanto quanto la trama principale del pacchetto base. L'enorme mole di contenuti, la longevità spaventosa e la varietà messe in campo, unite a tutte le altre piccole modifiche, la elevano dalla massa dei contenuti aggiuntivi rilasciati dai titoli della concorrenza. Se possedete The Witcher 3 non potete esimervi dal fare vostra questa seconda espansione, se invece non conoscete ancora il buon Geralt di Rivia, allora vi conviene rimediare quanto prima.The Witcher 3 – Blood and Wine – Recensione