The Crew – Recensione

Questo The Crew è un titolo difficile da valutare. Ci mette davanti un piatto ricco, ricchissimo, con un mondo di gioco immenso, con una valanga di cose da fare tra gare, missioni, eventi in giro, collezionabili, modalità cooperative e competitive, fazioni, eccetera, ma lo fa senza creare una miscela esplosiva e memorabile. Già lasciare al giocatore tutta la mappa fin da subito va a togliere il senso della scoperta, che per noi doveva rimanere legato alla progressione della trama, in modo da spingere i giocatori a proseguire per svelare progressivamente le zone più evocative dell'America. Gli altri peccatucci sparsi qui e li, come avversari che accelerano/decelerano in maniera molto forzosa durante le gare in base al nostro piazzamento, la polizia che una volta che vi ha fatto fermare in un qualche modo vi frega in mezzo secondo, unita alla mancanza di senso di progressione, non ci permette di elevare questo The Crew dal mucchio dei titoli "bello ma non così bello". Un vero peccato, anche perchè la concorrenza latita, ed un prodotto meglio rifinito avrebbe potuto sicuramente insediarsi maggiormente nelle case dei giocatori.

Ubisoft ha puntato a monopolizzare il periodo natalizio, lanciando l’ennesimo titolo tripla A dopo i due discreti Assassin’s Creed e l’ottimo Far Cry 4. Questa volta però ci troviamo a parlare di un titolo automobilistico con una forte componente social, tale The Crew, di cui abbiamo potuto apprezzare una beta che ci ha lasciato con più interrogativi che risposte.

Sotto copertura, di nuovo
Come ogni titolo di guida recente, anche The Crew cerca di coinvolgere i giocatori con una trama, nella quale noi diventeremo dei piloti sotto copertura con lo scopo di scalare le gerarchie dei 5-10, la banda fondata dal defunto fratello del protagonista, con lo scopo di vendicarci e dare alle forze dell’ordine gli elementi corrotti con le mani in pasta. Come potete ben notare, la trama altro non si rivela che un mero pretesto già visto e già apprezzato in una moltitudine di altri titoli, ma sfoggia alcune trovate e colpi di scena veramente piacevoli durante il suo svolgimento e ci permette di conoscere una pletora di personaggi ben delineati e differenziati, sia per tipologia che per motivazioni.
Se la trama non riesce adessere innovativa, il gameplay non si discosta anch’esso troppo dagli standard canonici dei titoli automobilistici, anche se fuso in un universo open world e social. Le gare che dovremo affrontare, da soli o in compagnia mediante la creazione di piccole Crew, si catalogano agilmente nelle modalità classiche dei titoli automobilistici, come gare su circuito, gare “sprint” su un percorso, gare a checkpoint, attacchi al tempo e gare dove dovremo eliminare oggetti o un avversario entro un dato lasso di tempo. L’unica variante è che potremo decidere in modo molto dinamico e semplice se giocare da soli o in compagnia, fattore che abbassa non di poco il livello di sfida, visto che basta che uno solo dei giocatori umani vinca per far si che l’evento sia completo per tutti.

Open world e tuning
Come dicevamo, il titolo è un open world, ossia ci mette a disposizione, fin da subito, una mappa in scala degli Stati Uniti, di dimensioni ragguardevoli ed ottimamente realizzata, presentando tutte le location più evocative degli USA, dal Gran Canyon alle cascate del Niagara, passando per Los Angeles e Miami. Ovviamente la mappa non poteva renderizzare ogni singola metropoli ed ogni singolo centimetro di una nazione così grande, ma il lavoro svolto, per quanto simile, risulta azzeccatissimo ed in molti casi vi troverete a girare come ebeti solo per ammirare i paesaggi costruiti dagli sviluppatori.
L’esplorazione, però, richiederà che utilizziate veicoli preparati per l’occasione, che possano portarvi anche per gli scoscesi pendii o nei deserti, dove le strade latitano e dove le auto di serie non possono vincere le leggi della fisica. Qui entra in gioco il tuning del mezzo, che risulta essere una delle parti più curate della produzione; a fronte di un numero non esorbitante di veicoli (una trentina circa), avremo a disposizione ben cinque kit di modifica, suddivisi in base alle performance ed alle condizioni in cui danno il meglio di se.
Oltre al classico Kit Tuning base, quello in stile “NFS Underground” qui potremo prepare le auto compatibili anche con Kit Offroad, per poter dare il massimo sullo sterrato e sui sentieri montani, dove l’asfalto lascia il passo a strade di ghiaia e terra.
Per le performance estreme potremo contare sui Kit Extreme, dove il nostro bolide verrà spinto al limite del tuning, montando motori, gomme e assetti estremi, per massime prestazioni nel traffico; il Kit Raid invece risulta essere un’evoluzione del Kit Offroad, ancora più estremo e spinto al limite, per poter affrontare qualunque tipo di percorso, sia che preveda una strada, sia che la strada la dobbiate invetare voi. Infine il Kit Pista porta l’auto al limite, ma si porta in dote una guidabilità poco adatta al traffico cittadino, viste le performance estreme e la guidabilità non al top.
Sarete obbligati ad acquistare ogni kit per poter proseguire, visto che molte delle gare sono accessibili solo se muniti del giusto kit di elaborazione.
Completando gli eventi sbloccherete anche pezzi sempre migliori per i vostri bolidi
, che ne influenzeranno le performance e che saranno di livello sempre maggiore in base alla difficoltà dell’evento ed alla zona dello stesso.

Massive Social Multiplayer
La componente online del titolo si fa sentire pesantemente
, permettendoci di giocare costantemente in contatto con i nostri amici o con altri giocatori. Non di rado, durante la nostra approfondita prova, ci siamo trovati invitati ad eventi da giocatori casuali, che propongono la partecipazione agli eventi, con l’unica limitazione di aver già sbloccato gli eventi stessi.
Dopo aver accettato entreremo immediatamente in competizione, dopo un caricamento di pochi secondi, con tutti i giocatori che hanno accettato; il netcode si presenta ottimo, pur facendo qualche scherzetto di tanto in tanto, ma nulla di così grave da inficiare l’esperienza di gioco.
Inoltre, così facendo, creeremo una Crew, che potremo mantenere o abbandonare, con la quale potremo affrontare eventi online specifici, anche di discreta longevità e difficoltà, sia in cooperativo che in PVP.

Gli U.S.A. Come non li avete mai visti
Infine arriviamo a parlare dell’aspetto tecnico
del titolo, che, nel complessivo, ci ha piacevolmente stupiti già in fase di beta, e con la versione definitiva del prodotto ha confermato quanto di buono si era già visto.
L’impatto complessivo è di quelli che lasciano a bocca aperta, sopratutto considerato che la mappa di gioco è veramente immensa e che i mezzi che guideremo posseggono una mole di dettagli spaventosa, con tanto di interni ricreati ad hoc. Il framerate non soffre di cali particolari ma di qualche lieve rallentamento in prossimità delle zone più affollate, giusto il tempo di caricare bene la zona, senza altri ulteriori tentennamenti. Ottimo l’antialiasing e gli effetti di luce, che lasciano scorci veramente da capogiro.
Purtroppo, una tale vastità si porta appresso anche una mole di problemini minori più o meno fastidiosi; se per il comparto texture possiamo chiudere anche entrambi gli occhi a fronte del quadro d’insieme, non possiamo ignorare come alcuni veicoli attraversiono oggetti più o meno solidi dello scenario giusto per portarsi in vantaggio e senza alcuna penalizzazione, così come non possiamo non accennare alla letalità delle frenate delle auto della polizia, che si ancorano al suolo manco fossero dei carri armati.
Altri problemini riguardano l’assenza dei riflessi negli specchietti retrovisori, ritardi nel caricamento di alcuni pezzi dello scenario o di alcuni dettagli dell’auto, ma anche sciami di auto tutte uguali per risparmiare risorse di sistema. Insomma, impressionante si, ma con molti compromessi.

GUIDE TROFEI

Loris "Asmodeus_Psycho" Mattiolo
Loris "Asmodeus_Psycho" Mattiolo
Da sempre appassionato di Videogames ed affini, ha iniziato a giocare sull'ormai lontano Commodore 64 con mangiacassetta, passando poi per le varie console SEGA e Nintendo, approdando infine sulle console più recenti. Ama il buon gaming, i titoli single player, gli shooter e gli RPG, ma non disdegna nemmeno gli altri generi, purchè sempre strutturati attorno a delle trame coinvolgenti e che sviluppino principalmente il Single Player. Poco avvezzo al multiplayer per natura, con le dovute esclusioni, ed ancora estremo sostenitore dello Split Screen e delle partite tra amici.

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Questo The Crew è un titolo difficile da valutare. Ci mette davanti un piatto ricco, ricchissimo, con un mondo di gioco immenso, con una valanga di cose da fare tra gare, missioni, eventi in giro, collezionabili, modalità cooperative e competitive, fazioni, eccetera, ma lo fa senza creare una miscela esplosiva e memorabile. Già lasciare al giocatore tutta la mappa fin da subito va a togliere il senso della scoperta, che per noi doveva rimanere legato alla progressione della trama, in modo da spingere i giocatori a proseguire per svelare progressivamente le zone più evocative dell'America. Gli altri peccatucci sparsi qui e li, come avversari che accelerano/decelerano in maniera molto forzosa durante le gare in base al nostro piazzamento, la polizia che una volta che vi ha fatto fermare in un qualche modo vi frega in mezzo secondo, unita alla mancanza di senso di progressione, non ci permette di elevare questo The Crew dal mucchio dei titoli "bello ma non così bello". Un vero peccato, anche perchè la concorrenza latita, ed un prodotto meglio rifinito avrebbe potuto sicuramente insediarsi maggiormente nelle case dei giocatori.The Crew - Recensione