Ultimamente non capita spesso di giocare titoli innovativi, vuoi perché i generi in voga nel momento vendono già molto oppure per non rischiare di incappare in un fallimento. Sumo Digital invece si è buttata a capofitto in un progetto indie innovativo e il risultato che ne è uscito si chiama Snake Pass.
Questo titolo è difficile da classificare, somiglia per stile di livelli ad un Platform 3D ma ci sono enigmi da risolvere per andare avanti e quindi è cassificabile anche come Puzzle Game. Snake Pass è anche un collectathon, quei titoli dove conta solo prendere collezionabili, ed infatti lo scopo del gioco sarà recuperare le tre pietre energetiche in ogni livello per poter accedere a quello successivo. Ad arricchire ancor di più la parte dei collezionabili troviamo anche, sparse in ogni dove nei livelli, 20 bolle blu e 5 wisp, le monete dei guardiani dei portali di Haven Tor, il mondo in cui si ambienta la nostra avventura, tutte da raccogliere se si vuole completare al meglio il titolo.
In Snake Pass entreremo nei panni di un simpatico serpente, Noodle, che dovrà ripristinare lo stato naturale delle cose in Haven Tor andando ad aprire tutti i portali dei vari livelli che il gioco presenta. Ad aiutarlo ci sarà un Colibrì cicciottello dal nome Doodle che potrà alzare la coda al nostro serpente quando richiesto in circostanze particolare, come ad esempio quando ci troviamo su un precipizio e la coda sbilancerebbe Noodle.
Per terminare l’avventura, i nostri simpatici eroi dovranno viaggiare per quattro mondi divisi in altrettante categorie elementali: Terra, Acqua, Fuoco e Vento.
Essendo il gioco anche un platform ci si aspetterebbe che il level design sia strutturato in modo tale da poter saltare da una parte all’altra ma, com’è facile intuire, non è proprio così. Essendo nei panni di un serpente ci dovremo infatti comportare come tale e lo strisciare andrà a sostiture i classici salti; zigzagando riusciremo ad oltrepassare piccoli ostacoli, come dei gradini, mentre per appenderci ad alcuni appigli di bambù basterà alzare la testa di Noodle.
Detta così potrebbe sembrare un qualcosa di molto macchinoso da gestire, ma Sumo Digital ha svolto un ottimo lavoro proponendo dei comandi che non vanno a minare l’esperienza di gioco. Dopo il primo livello, che funge da tutorial per apprendere le nozioni base, i livelli successivi partono già con sfide al giocatore che dovrà padroneggiare al meglio i comandi per poter superare gli ostacoli del percorso.
Snake Pass inizialmente dà l’impressione di essere un titolo semplice, adatto ai bambini e alle famiglie. Dopo poco ci si rende conto che non è proprio così in quanto la difficoltà di sfida proposta dal gioco, soprattutto nei livelli più avanzati, diventa sempre più alta tanto da poter causare imprecazioni da parte del giocatore.
Per quanto mi riguarda, il gioco è stato una sfida avvincente in quanto impersonare un serpente da dover muovere con maestria in mezzo a mille ostacoli non è proprio cosa che si trova tutti i giorni nell’intrattenimento ludico digitale.
Sparsi nei livelli troveremo, oltre alle canne di bambù intrecciate di cui vi abbiamo parlato poco sopra, poste in verticale o in orizzontale, sospese nel vuoto o sopra spuntoni o fiumi di lava, anche strutture in movimento ed altro dove un minimo errore rischia di dover affrontare nuovamente l’intero percorso. Nonostante questo, il posizionamento dei check-point risulta essere ben studiata tanto da non costringere il giocatore a dover ripercorrere percorsi troppo impegnativi tutti in una volta, ad eccezione di qualche sessione di gioco più esigente negli ultimi livelli.
La pecca di Snake Pass è probabilmente solo la telecamera, troppo macchinosa e lenta, e che se gestita automaticamente dal titolo non riesce sempre a seguire tutti i movimenti di Noodle, portandoci anche a dover riaffrontare nuovamente il percorso. Il tutto è risolvibile intervenendo con lo stick analogico destro, che ci permette di regolare manualmente la telecamera quando si ha bisogno.
Questo titolo, quindi, o lo si ama o lo si odia. Il fatto di dover studiare i movimenti, di dover aspettare il momento giusto per superare l’ostacolo, di avere a che fare con un gioco dal ritmo non troppo incalzante e in cui un solo errore può compromettere l’intero percorso che si sta affrontando, sono tutti aspetti che possono far storcere il naso ai più, abituati ai titoli dei nostri giorni dai ritmi più frenetici.
Passando all’aspetto grafico, il gioco si presenta molto bene. E’ il primo titolo multipiattaforma basato sul motore grafico Unreal Engine 4 ad essere uscito in contemporanea su tutte le console, e la versione da noi testata è ovviamente quella per PlayStation 4.
I colori nel gioco sono molto vivaci e sgargianti, non stancano mai. E’ molto bello e d’impatto vedere brillare le squame del nostro serpente quando colpito dalla luce, oppure vedere muovere i fiori colorati e l’erba a ritmo di folate di vento. Un lavoro veramente ben fatto.
Anche il comparto audio è stato ben curato, con musiche allegre ed esotiche che richiamano alla mente i bei platform anni ’90 come Donkey Kong Country ed infatti, non a caso, sono composte da David Wise.