Le remastered si sono rivelate essere un ottimo modo per riproporre le glorie passate ed anche in questa generazione di console non mancano di certo. Bethesda non si è lasciata sfuggire l’occasione per riproporre l’ottimo The Elder Scrolls – Skyrim Special Edition, completo dei tre DLC e del tanto richiesto supporto alle mod. E’ riuscito a stupirci come la prima volta?
Remastered che passione
Skyrim, il quinto capitolo della saga Elder Scrolls, è stato da molti giudicato come un sunto ed una somma pressochè perfetta di quel genere di Giochi di Ruolo ambientati in un mondo aperto e sconfinato, dove seguire le gesta del nostro eroe e la missione principale si rivela essere solo una minima parte dell’esperienza. Noi in questo articolo non mettiamo minimamente in discussione quanto già detto in passato, ma vi invitiamo a leggere la nostra recensione visto che, a parte i DLC che espandono il gioco ma non lo alterano nel complesso, le novità narrative e relative all’aspetto giocoso si fermano proprio solo a questi contenuti aggiuntivi…più o meno.
La novità più succosa di Skyrim Special Edition è il supporto alle MOD create degli utenti che finalmente approdano su console per la gioia dei giocatori che non dispongono di un PC in grado di eseguire i titoli più pesanti e complessi. Ma come si dice, non è tutto oro quello che luccica ed infatti il tanto agognato supporto alle MOD purtroppo è assai limitato e difficilmente vedremo modifiche al titolo radicali quanto quelle apportate sulla versione PC. I motivi alla base di questa nostra affermazione sono presto spiegati: il primo riguarda la natura stessa delle console, ossia hardware chiusi che devono garantire le performance del gioco, e che quindi impediscono agli appassionati stravolgimenti che ne inficino in maniera massiva l’aspetto o la complessità stessa. Il secondo motivo saliente è che su PS4 avremo a disposizione all’incirca 1GB di spazio per l’installazione delle mod, anche se durante la nostra ricerca di contenuti diffcilmente abbiamo trovato qualche variante interessante o che superasse la decina di megabite di peso. Inoltre, l’installazione delle mod viene ampiamente sconsigliata dal titolo, con un simpatico avviso che mette in guarda dicendoci che tutte le mod che decidiamo di apportare le installiamo a nostro rischio e pericolo e che le performance di Skyrim Special Edition e la sua stabilità non sono garantite. Insomma, “vi diamo la possibilità di modificare il nostro prodotto ma sono affaracci vostri se poi non va più”. In aggiunta, anche la mod più semplice, una volta installata, inibisce completamente lo sblocco dei trofei, quindi un altro disincentivo ad approfondire l’argomento, almeno su console. E’ un vero peccato che una feature tanto diffusa su PC e tanto amata dal pubblico, qui venga trattata alla stregua di un contentino e che venga automaticamente paragonata ad un sistema di “cheat”. Peccato, davvero un peccato.
Correva l’anno…
L’altro punto saliente sulla quale ci dobbiamo soffermare riguarda l’aspetto tecnico del titolo. Sia chiaro, l’impatto complessivo è sempre ottimo e scenico, grazie all’illuminazione ed alle scelte cromatiche e di design, ma non possiamo non ammonire Bethesda per la mancanza di un vero e proprio lavoro dietro al titolo. TeS Skyrim Special Edition si rivela essere poco meno piacevole alla vista rispetto alla controparte PC, con texture di qualità tremendamente altalenante ed una complessità poligonale che non regge il confronto con le produzioni moderne.
Una mano la danno l’illuminazione e gli effetti grafici, ma gli stessi non mascherano completamente la vecchiaia del motore, la legnosità delle animazioni o la fattura dei personaggi. Insomma sembra di trovarsi davanti più ad un porting della versione PC che ad un titolo appositamente rimaneggiato per l’attuale generazione Hardware. A ciò aggiungiamo che sono ancora ben più che presenti i canonici bug dei titoli del genere, con compenetrazioni, personaggi che galleggiano nel vuoto o che scivolano invece che camminare, oggetti che spariscono all’interno dei poligoni, ed altre piccole imperfezioni qui e li.
Pregevole invece il framerate, che questa volta è granitico a 30 frame senza incertezze, anche se vista la complessità del titolo non sarebbe minimamente giustificabile il contrario. Anche il comparto sonoro e gameplaystico non è stato minimanente rimaneggiato, risultando del tutto identico alla precedente incarnazione del titolo.