Già da noi elogiato come uno dei migliori platform bidimensionali degli ultimi anni, ecco che Rayman Legends approda anche su PlayStation 4. Basterà il prezzo ridotto al quale è venduto a farne nuovamente un must? Scopritelo assieme a noi nella recensione a seguire!
Come sentirsi a casa…
Essendo un mero porting della versione PlayStation 3, vogliamo dire fin da subito che la nostra intenzione è concentrarci principalmente sulle differenze apportate in questa conversione. Prima di passare al succo del discorso, è bene sottolineare come il parere del sottoscritto non differisca minimamente rispetto a quello espresso dal buon Loris “Asmodeus_Psycho” Mattiolo. A tal proposito e qualora ve la siate persa, vi alleghiamo per comodità il link alla recensione appena citata.
Il gioco è infatti esattamente lo stesso che abbiamo potuto ammirare nella sua uscita originale, ossia un platform in due dimensioni che potrebbe far contenti i videogiocatori di vecchia data e, perché no, avvicinare al genere anche i neofiti. Certo, come già detto precedentemente, la difficoltà è sicuramente più alta della media e del predecessore, ma il tutto risulta accessibile praticamente a chiunque.
Ci troviamo quindi di fronte ad un platform fresco, divertente ed appagante, forte del suo design incantevole e di una varietà nei livelli davvero di prim’ordine. Sottolineiamo ancora come la presenza delle boss fight e dei livelli musicali aggiunga quel qualcosa che mancava a Rayman Origins, la cui maggior parte dei livelli è ancora inclusa in questo capitolo. Vogliamo ancora una volta lodare la qualità del lavoro fatto dai ragazzi di Ubisoft e quanto allo stato attuale Rayman Legends sia l’unico titolo in grado di competere con i platform 2D di casa Nintendo.
Nel caso in cui necessitiate di maggiori dettagli in merito all’eccelsa qualità del titolo, vi rimandiamo nuovamente alla recensione della versione PlayStation 3 che vi abbiamo linkato poco sopra.
Niente di nuovo sotto il sole?
Finora vi abbiamo parlato di come Rayman Legends sia ancora meraviglioso su PlayStation 4 nonostante siano passati mesi dall’uscita. È bene invece capire le differenze apportate da Ubisoft nella conversione di questo capolavoro di gameplay e design.
A livello tecnico il gioco risultava già impressionante, colorato e definito all’epoca, sia su PlayStation 3 che sulla piccola PlayStation Vita, ed era difficile chiedere di meglio considerata anche la natura 2D del titolo stesso. Soltanto un occhio esperto (e tramite un’analisi accurata e certosina) noterebbe le differenze con le altre versioni, trattasi essenzialmente di una maggior pulizia sulle textures, qui meglio compresse e di conseguenza più definite. È invece piacevole notare come i tempi di caricamento siano stati resi inesistenti, quando invece nelle altre versioni erano mascherati con una schermata interattiva tra un livello e l’altro.
I controlli sono pressoché perfetti, sia usando la croce direzionale che la levetta analogica sinistra, quest’ultima in grado di donare maggior precisione grazie alla corsa ridotta rispetto a quella del DualShock 3. Pur non essendo analogici come nel pad appena citato, anche i tasti frontali rispondono egregiamente ai nostri input. Piacevole l’uso del touchpad, utilizzato per mettere in pausa e zoomare la schermata di gioco, condividendo quindi scatti più dettagliati con il tasto Share. Ma non solo, lo stesso touchpad è usato per grattare i Grattafortuna ottenuti nei livelli, niente di trascendentale ma certamente una trovata simpatica.
L’interazione con PS Vita risulta invece limitata al classico Remote Play visto in altri titoli PlayStation 4. Purtroppo non è possibile usare la portatile Sony come secondo schermo per interagire con Murfy, come invece avveniva nella versione WiiU, attualmente ancora la miglior edizione esistente del titolo.