E’ ormai noto che Sony ha rilasciato da pochi giorni la nuova periferica PlayStation VR, un visore di Realtà Virtuale che punta ad innovare il mondo del gaming su console casalinghe. Ad accompagnare questo lancio una line-up iniziale abbastanza varia e, tra i titoli a disposizione, troviamo PlayStation VR Worlds sviluppato da London Studio, un’esperienza introduttiva che permette agli utenti di avvicinarsi e capire questa nuova tecnologia. Il titolo è in realtà una raccolta di più esperienze virtuali ben variegate ma che prese singolarmente si possono definire più come delle demo, vista la loro scarsa longevità. Vediamo nel dettaglio di cosa si tratta!

Avviato PlayStation VR Worlds saremo catapultati all’interno di una struttura molto simile ad un tempio dove una luce magica illumina e mette in risalto cinque statue diverse. Questo altro non è che l’hub principale da cui possiamo lanciare le esperienze virtuali proposte, tutte diverse tra loro per quanto riguarda le tematiche trattate e rappresentate appunto da queste cinque statue.
La più conoscita e la più vista alle fiere o nei video dimostrativi che sono stati mostrati nel periodo pre-lancio della periferica è senza ombra di dubbio Ocean Descent, un’esperienza del tutto passiva, dove il giocatore non deve far altro che indossare il visore e ammirare tutto ciò che avviene intorno a lui. Siamo all’interno di una gabbia, calata nelle profondità dell’oceano; le esperienze proposte sono tre, tutte che ci fanno ammirare i fondali marini, ma la più interessante è sicuramente quella che ci mette faccia a faccia con uno squalo bianco mentre una voce narrante ci racconta la scoperta di un relitto. Durante questa discesa il grande predatore approccerà in modo aggressivo contro la gabbia in cui siamo rinchiusi, lasciandoci letteralmente a bocca aperta. A parte questi brevi sprazzi di timore, Ocean Descent non regala altro tipo di emozioni se non lo stupore nel vedere un fondale marino altrimenti inarrivabile dal vivo, con pesci colorati, anemoni, meduse e tanti altri abitanti degli abissi. Il tutto è molto sorprendente nelle fasi iniziali ma dopo qualche minuto il giocatore non avvertirà più quello stimolo per rimanere ancora in questi fondali a causa sia della passività del tutto che della qualità grafica non eccelsa, con modelli poligonali non proprio elaborati di fino.



London Heist (a mio avviso l’avventura migliore proposta) ci scaraventa all’interno della criminalità londinese per affrontare una vera e propria lotta di potere. Saremo infatti al centro di uno sporco doppio gioco dove vivremo sia alcune scene narrative che altre d’azione, in cui bisognerà scaldare i ferri facendo fuoco sul nemico.
Tutto in questo caso diventa interattivo in quanto potremo “prender con mano” e utilizzare gli oggetti che ci circondano nelle scene, afferrando ad esempio un accendino con la mano destra per accendere un sigaro tenuto dalla sinistra, aprire cassetti e così via, per darci una dimostrazione di come la Realtà Virtuale possa farci vivere tutto ciò che ci circonda. Nelle fasi più concitate invece, quelle in cui si scalderà il piombo, dovremo nasconderci dietro ad una scrivania per evitare di essere attinti dai colpi nemici e per farlo dovremo abbassarci proprio fisicamente, chinando la testa; per ricaricare i colpi dovremo invece impugnare il caricatore con la mano sinistra e portarlo sotto l’arma designata, tenuta con la mano destra. Per questi motivi consigliamo di vivere l’esperienza con l’utilizzo di due PlayStation Move. Peccato che anche London Heist duri troppo poco, avremmo giocato e apprezzato volentieri un’avventura di questo tipo più longeva mentre invece avremo la possibilità di vivere solo due scontri a fuoco e poche altre sequenze intermedie, per un totale di circa mezz’ora di gioco.
Stessa storia per il secondo titolo di cui vi abbiamo parlato più sopra, Scavenger’s Odyssey, che è possibile terminare in meno di un’ora. Questa volta però l’ambientazione è fantascientifica e impersoneremo un alieno alla ricerca di un manufatto. Ci sposteremo a bordo di un mech dalle sembianze aracnoidi e inizialmente dovremo familiarizzare con il sistema di comandi, in quanto una levetta analogica è adibita per gli spostamenti mentre l’altra per la rotazione della torretta in cui siamo allogiati. Ci troveremo ben presto a camminare tra una serie di relitti di navi spaziali e asteroidi, saltando da una parte all’altra nel bel mezzo dello spazio e facendoci strada spostando ostacoli con un apposito gancio. Andando avanti con la trama verremo attaccati da forme di vita aliene simili a delle larve che dovremo eliminare grazie alle nostre due armi automatiche in dotazione. Per mirare basterà semplicemente girare la testa nella direzione del nostro bersagio e una volta sott’occhio possiamo far fuoco per eliminarlo. Dal punto di vista tecnico siamo di fronte ad un prodotto che non presenta chissà che grafica, ma vi assicuriamo che vi sentirete immersi in un mondo fuori dal comune e che inizialmente avvertirete una certa emozione nell’essere alla guida di un mech spaziale.


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