Pillars of Eternity 2: Deadfire arriva sulle nostre amate console con quasi due anni di ritardo rispetto alla controparte PC, pronto a rimpolpare il catalogo non troppo vario dei giochi di ruolo vecchio stampo.
Dopo aver completato al 100% il primo capitolo, ho atteso con trepidazione l’uscita di questo seguito. Non posso nascondervi le mie aspettative piuttosto elevate, complice il fatto che il titolo appartiene al genere di giochi che più ho amato sin da bambino.
Per chi non conoscesse il lavoro di Obsidian Entertainment, Pillars of Eternity è un gioco di ruolo classico con visuale isometrica. Statistiche, abilità, scelte morali ed i famosi “wall of text” tornano in questo prodotto tanto attuale quanto tradizionale.
Dopo non so più quante ore passate per i mari di Mortafiamma, eccomi finalmente pronto a parlarvi delle mie avventure passate a fianco dell’Osservatore. Iniziamo!
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Pillars of Eternity 2, il gioco di ruolo vecchio stampo
Pillars of Eternity 2: Deadfire è il seguito diretto del capitolo precedente. Dopo aver completato le nostre avventure nella foresta di Dyr ed aver sventato i piani di Thaos, il nostro amato Osservatore è tornato alla sua fortezza di Caed Nua, governando i territori circostanti e godendosi un meritato riposo. Questo fino a quando, improvvisamente, l’enorme statua di Adra seppellita sotto al castello prende vita! Ergendosi in tutta la sua terribile magnificenza, la statua fuoriesce dal terreno devastando la fortezza e sottraendo l’anima a chiunque si trovasse nei paraggi. Questo, sfortunatamente, coinvolge anche l’Osservatore, il quale perde l’anima e raggiunge il regno dei morti. Qui entriamo in contatto con Berath, Dea già incontrata nel primo capitolo, che ci spiega la situazione: Eothas è risorto, possedendo la statua di Adra per scopi misteriosi. Berath ci propone dunque un patto: diventare il suo araldo e tornare sulla terra per affrontare Eothas oppure morire e passare all’aldilà. Accettato l’accordo, inizia il nostro nuovo viaggio nel mondo di Eora.
A scandire eventi di trama, azioni di gruppo e circostanze inaspettate, il titolo di Obsidian ci viene incontro attraverso le pagine di un libro. Queste pagine si aprono dinnanzi a noi, ricolme di disegni ed opzioni con cui risolvere la faccenda. Come potete vedere anche nelle foto sottostanti, il “libro” va a sostituire completamente gli intermezzi video tipici delle produzioni odierne, conferendo quel tocco di originalità all’intera avventura. Ho trovato questo sistema interessante ed utile ad una maggiore comprensione di ciò che sta accadendo, oltre che ad un rimando nostalgico ai mai dimenticati libri-game.
Pillars of Eternity 2, nonostante la presenza della sola modalità storia, garantisce un numero di ore incredibilmente elevato. Occorreranno almeno 40-50 ore solamente per completare la trama principale, senza contare missioni secondarie ed esplorazione in grado di farvi superare facilmente le 150 totali. Inoltre, ad inizio avventura, il titolo permette di scegliere tra ben cinque livelli di difficoltà differenti, adatti ad ogni tipo di videogiocatore, e tra diverse limitazioni con cui personalizzare l’intera esperienza. Un “pilastro” per tutti i gusti (scusate la battuta pessima)!
Personalmente, da grande amante delle avventure fantasy, non posso che elogiare nuovamente il lavoro svolto da Obsidian. Il team è riuscito ad ampliare un mondo grande e sfaccettato come quello di Eora in maniera eccellente. Se non vedete l’ora di immergervi in un mondo fantasy fino a perdere la cognizione del tempo, Pillars of Eternity 2 è il titolo che fa per voi!
Eora e le meraviglie dell’arcipelago di Mortafiamma
Salutate le praterie del continente e la vostra casa a Caed Nua, in questo secondo capitolo il mare ci aspetta! Mortafiamma è un arcipelago vasto, variegato ed inesplorato. La mappa è veramente enorme ed esplorarne ogni singolo anfratto richiederà una notevole quantità di tempo. A differenza del capitolo precedente, Pillars of Eternity 2 presenta una vera e propria “world map”, nella quale è possibile muoversi come più ci aggrada. Gli spostamenti avvengono principalmente via nave, unico mezzo di trasporto con cui è possibile avventurarsi tra queste acque infestate dai pirati. Sempre dalla world map è possibile sbarcare su quasi tutte le maggiori isole dell’arcipelago, potendole quindi esplorare a piedi in cerca di criminali, rovine da esplorare e risorse. Giusto per rendere l’idea, potreste pensare alla world map di Pillars of Eternity 2 come a quella dei vecchi Final Fantasy o del più recente Ni No Kuni 2. A differenza di questi ultimi, però, lo spostamento nel mondo di gioco impiega tempo e risorse.
L’inarrestabile Osservatore
Come per il suo predecessore, anche in questo seguito l’avventura ha inizio con la creazione del nostro alter ego virtuale. Essendo un seguito diretto, l’Osservatore è una entità pre-esistente nel mondo di gioco, avente quindi un aspetto ed una “storia”. Il titolo, astutamente, ci permette quindi di importare il nostro personaggio tramite un salvataggio del precedente capitolo, oppure di crearne uno completamente nuovo (giustificando il cambiamento con l’inizio travolgente della trama).
Il nostro personaggio può essere personalizzato fin nei minimi dettagli, potendone scegliere razza, origini, estetica fisica e classe (guerriero, mago e così via). Inutile dire che, nonostante l’estetica sia completamente a gusto del giocatore, ogni altro aspetto personalizzabile influenza concretamente gameplay e dialoghi, modificando il modo in cui le persone si rivolgeranno a noi e le abilità disponibili in battaglia.
Il party, caposaldo del genere, viene gestito dal giocare in ogni sua parte, sia per quanto riguarda equipaggiamento ed abilità che per l’aumento di livello. Composto da un massimo di 5 personaggi (compreso l’Osservatore), il gruppo di eroi partecipa attivamente ad ogni dialogo che intraprendiamo, apprezzando il nostro operato oppure mortificandolo.
Il party, inoltre, vede il ritorno di diversi personaggi già incontrati nel capitolo precedente, arricchendone la personalità ed ampliandone la storia. Questi ultimi, ovviamente, mantengono i ricordi delle avventure trascorse assieme nel precedente capitolo, modificandone la relazione col protagonista in conseguenza ad esse. Proprio per questo, ad inizio gioco è possibile importare le scelte del primo capitolo tramite un salvataggio, oppure selezionandole una ad una in un apposito menù.
Frenetico o ragionato? A voi la scelta!
Pillars of Eternity 2 permette di scegliere quale modalità di combattimento utilizzare, sia essa in tempo reale oppure a turni con pausa tattica. Entrambi i sistemi di gioco sono validi e ben strutturati, permettendo così ad ogni giocatore di sperimentare l’esperienza che più gli aggrada. Il combattimento, oltre che per i semplici attacchi, viene caratterizzato da un ampissimo catalogo di magie ed abilità, differenti da classe a classe e dagli effetti più disparati. Queste vengono sbloccate man mano che i personaggi salgono di livello, andando a variegare sempre di più la scelta bellica a nostra disposizione.
Per quanto riguarda la quantità e la varietà dei nemici, non possiamo che complimentarci con Obsidian per la vasta popolazione, umana ed animale, che occupa il mondo di gioco. Tantissime le varietà di umanoidi, suddivisi per fazioni e razze, e di animali, sia antropomorfi che classici. Senza poi contare bestie mitologiche e fantastiche, le quali non faranno di certo mancare la loro presenza.
Entrando più nello specifico nella battaglia e nei rischi che essa rappresenta, il game over è strutturato sulle ferite degli eroi presenti nel party. Ogni eroe può finire KO un massimo di 3 volte (3 ferite), al quarto KO il personaggio muore senza possibilità di salvezza. Per prevenire tale evenienza è possibile accamparsi in ogni area di gioco (tranne che nelle città, in cui è necessario dirigersi nelle locande). Accamparsi e riposare, oltre che ripristinare le “ferite” degli eroi, permette anche di utilizzare del cibo. Ogni vivanda conferisce proprietà passive all’eroe che la consuma, andandone a migliorare il rendimento. Ovviamente, è possibile incorrere nel game over anche nel caso in cui ogni membro del party finisse KO contemporaneamente.
What will you do with the drunken sailor?
Come anticipato qualche paragrafo fa, la navigazione e la gestione della nave hanno un ruolo chiave all’interno dell’esperienza complessiva di gioco.
La nave, personalizzabile sia per equipaggiamento che per estetica, è la nostra nuova base. Essa è indispensabile al movimento dei nostri eroi tra le isole dell’arcipelago, obbligandoci a prestare attenzione alle esigenze della ciurma ed al suo stato di riparazione. Andiamo con ordine:
La nave, che può essere anche sostituita comprandone di migliori, possiede un inventario ed un equipaggiamento veramente dettagliati, esattamente come per i protagonisti. Osservando le foto sottostanti potete notare la quantità di elementi modificabili nella sua struttura. Vele più performanti, ancore più efficaci, scafi più resistenti e cannoni più letali, nulla che il vil denaro non possa acquistare. Modificando la nave essa diviene più efficiente, sia in caso di tempesta improvvisa che in caso di attacco. Trattate con cura il vostro vascello e ne sarete ricompensati!
Senza equipaggio la nave non può muoversi! La ciurma può essere assoldata nei porti, ma anche ingaggiata completando le diverse missioni sparse per il mondo di gioco. Ognuno di essi necessita, oltre che della paga, di vivande per sostentarsi durante i lunghi viaggi in mare. Sta quindi al giocatore premurarsi di avere sempre le stive ricolme di alimenti e bevande. Il sistema morale della ciurma influisce attivamente sul comportamento che essa avrà nei vostri confronti, portandoli addirittura all’ammutinamento in caso di vostre ingerenze reiterate. Ogni membro dell’equipaggio è predisposto ad una mansione specifica, nonostante possiate addestrali (con l’esperienza acquisita navigando) in praticamente ogni incarico disponibile. Navigando e resistendo alle avventure in mare i vostri uomini saliranno di livello, aumentandone di conseguenza le qualità.
Ultimi, ma non meno importanti, i combattimenti navali vengono risolti attraverso comandi diretti di un menù a scelta multipla, esattamente come per gli eventi di gioco. Tramite questi comandi si può decidere se distruggere la nave nemica a cannonate, oppure se abbordarla e passarne a fil di spada i marinai. Queste battaglie, oltre a potenziare la ciurma, sono anche un sistema elegante per inserire il discorso della pirateria e delle taglie sui ricercati. Missioni semplici ma ben inserite con l’ambientazione!
Non è tutto oro quel che luccica
Tra le mille avventure affrontate in quel di Eora, non posso che soffermarmi infine su quanto ho potuto vedere del comparto tecnico su PlayStation 4 Pro.
Parlando del mero aspetto, graficamente il titolo di Obsidian Entertainment riesce a convincere. Nonostante personaggi ed NPC non siano esteticamente apprezzabili (sin dalla creazione del personaggio), tutto ciò che riguarda l’ambientazione è affascinante ed armonioso. Disegni in movimento dettagliati e sempre diversi, complimenti!
Ottima la colonna sonora, sia d’atmosfera che incalzante nei momenti giusti. Fantastica anche la presenza dei canti marinareschi mentre si naviga in mare aperto.
Pillars of Eternity 2 è doppiato in inglese e completamente localizzato in italiano nei testi. Apprezzo moltissimo l’inserimento della localizzazione italiana, ma è anche ben visibile la quantità di strafalcioni e frasi errate nella traduzione. Nulla di eccessivamente grave, il tutto rimane comunque chiaro e comprensibile.
A differenza del primo capitolo, caratterizzato da parecchie aree a mappa aperta, Pillars of Eternity 2 propone aree ristrette e molto dettagliate. Questo, però, obbliga il giocatore ad assistere a caricamenti continui e lunghissimi ad ogni cambio area, anche solamente per cambiare il piano dell’abitazione che si sta esplorando.
Concludendo, nonostante con la patch 1.02 la situazione sia leggermente migliorata, non posso che menzionare la quantità immane di glitch e bug riscontrati. Unica vera spina nel fianco che mi ha tartassato per tutta la durata della prova. Partendo dalle cose minime, come glitch grafici che impediscono di interagire con le uscite delle aree e la scomparsa totale di quest primarie e secondarie, ed arrivando a cose ben peggiori, come ripetuti crash ed il rischio di corruzione dei dati di salvataggio, Pillars of Eternity 2 soffre terribilmente il porting su console. Tutto questo, unito ai caricamenti fin troppo lunghi citati poco sopra, rendono la versione console di questo gioco, attualmente, veramente frustrante. Detto questo, considerando anche la tempestività nell’uscita della prima patch, sono convinto che gli sviluppatori siano a conoscenza della situazione e stiano provvedendo al correggere il tiro.