Monster Hunter rappresenta fin dal suo primo capitolo, uscito su PlayStation 2, un genere hardcore di nicchia che, nonostante i repentini cambi di console, è riuscito negli anni a ritagliarsi una buona fetta di utenza che ha apprezzato il suo stile unico e inconfondibile.
Prima di buttarci a capofitto sulla recensione vera e propria dell’ultimo Monster Hunter World, ripercorriamo insieme lo storico di questa saga che ha creato un vero e proprio genere, da cui molti titoli usciti successivamente, compresi i souls-like, hanno preso spunto per la struttura del suo gameplay.
La nostra recensione di Monster Hunter World!
La storia di Monster Hunter, come detto, ha avuto inizio nel 2004 su PlayStation 2 con l’uscita del primo capitolo e successivamente Monster Hunter 2. In quel periodo poter giocare online era un vero e proprio lusso, dato che le connessioni internet non erano ancora diffuse, ma nonostante questo Capcom fece uscire questi due capitoli con una buona fetta di contenuti accessibili esclusivamente online. Il vero successo ci fu però con il cambio di rotta, pubblicando i successivi titoli sulla prima console portatile Sony, la PSP. La portabilità e la condivisione in wifi con amici in locale era tutto quello che mancava a Monster Hunter per essere goduto appieno ed infatti il lodevole successo fu premiato dalla pubblicazione di ben 4 capitoli su questa console: Monster Hunter Freedom, Monster Hunter Freedom 2, Monster Hunter Freedom Unite e Monster Hunter 3rd (uscito solo in Giappone).
Con l’uscita della console Nintendo Wii, e successivamente del 3DS, il team di Capcom decise di traslocare in casa Nintendo pubblicando l’intera terza e quarta generazione della saga sulle console della grande N. Assistiamo all’uscita di Monster Hunter Tri su Wii, Monster Hunter 3 Ultimate su 3DS e WII U, Monster Hunter 4 (solo in Giappone) e 4 Ultimate su 3DS, Monster Hunter X su 3DS e l’XX solo in Giappone su 3DS e Switch. Insomma, si direbbe una vita lunga e travagliata ma nonostante questo continuo cambio di console la fan base è rimasta solida e ancorata a Monster Hunter.
Con l’annuncio di fine 2017 dell’ultimo capitolo, Capcom ritorna a casa madre su console PlayStation 4 segnando una vera e propria evoluzione della serie in termini tecnici e non solo.
Cos’è Monster Hunter ?
Per chi non conoscesse il brand Monster Hunter, stiamo parlando di un GDR in terza persona con ambientazione che ricorda molto il periodo Giurassico. Il vostro obiettivo fondamentale è cacciare i mostri dai quali poter ricavare materiali per creare pezzi di equipaggiamento adatti ad affrontare sfide sempre più ardue.
A volte bastano semplici idee ben strutturate per creare dei grandi giochi e questo ne è l’esempio.
A differenza degli altri titoli dello stesso genere l’evoluzione del nostro personaggio non si basa sui classici livellamenti di statistiche ma bensì sulla qualità del nostro equipaggiamento a partire dalle armi, armature e accessori vari. Stiamo parlando di ben 14 armi differenti nello stile, nel gameplay, e nella difficoltà nel padroneggiarle. Con una vasta scelta di personalizzazioni tra le centinaia di armature, potete immaginare quante combinazioni potete fare per rendere il vostro personaggio unico ed inconfondibile.
A tutto questo si aggiungono gli oggetti che porterete nella vostra borsa da viaggio, a partire dalle classiche pozioni a tutta una serie di oggetti di ogni sorta che spaziano dalle trappole, razioni da viaggio, binocoli, bombe, bevande e tanto altro. Insomma, per ogni cosa che vi viene in mente da poter fare durante la caccia state tranquilli che c’è sempre un oggetto che fa al caso vostro.
Un nuovo Viaggio
Come in tutti i Monster Hunter, la nostra avventura inizia con la creazione del personaggio. La possibilità di modificare ogni aspetto del volto e del corpo ci permette di rendere i personaggi molto più realistici che in passato; dal colore della pelle alla morfologia di ogni singolo tratto facciale (guance, bocca, occhi ecc…) per non parlare della cura nei dettagli del nostro compagno Felyne, il gatto che ci accompagnerà per tutto il viaggio.
I nostri cacciatori fanno parte della Quinta spedizione in questo Nuovo Mondo, in cui le precedenti flotte hanno allestito un eccellente campo base che servirà da appoggio alle varie spedizioni nei luoghi non ancora esplorati. Il nostro obiettivo è svolgere quante più ricerche possibili per svelare il segreto che si cela dietro la traversata dei draghi anziani, che a quanto pare accade ogni 10 anni.
Una volta terminato un prologo ricco di filmati e tutorial, per spiegare alcune meccaniche del gameplay, ci ritroveremo ad Astera, che rappresenta l’hub del gioco. Qui saranno presenti la gran parte degli NPC che ci daranno una mano nelle nostra avventura. Ognuno di essi ha una propria utilità e metterà a disposizione le sue conoscenze a nostro vantaggio. Abbiamo a che fare con il Biologo, che porterà avanti lo sviluppo delle ricerche sulla fauna locale, il Fabbro, che forgerà i nostri equipaggiamenti, l’Assistente, che ci fornirà gli obiettivi della storia insieme al Comandante; si passa poi ad un particolare Cuoco, che si occuperà delle cibarie in cucina, il Botanico, che allestirà un sistema di coltivazione, e tanti altri se ne aggiungeranno con il proseguo del gioco in modo sensato e coerente con gli eventi accaduti.
Nonostante la trama nei Monster Hunter sia stata sempre un aspetto marginale del gioco, qui assistiamo ad un netto miglioramento, in cui viene cercato di dare un senso all’evoluzione dei mostri e del loro inserimento nell’ecosistema; questa novità, seppur semplice, nella realizzazione riesce a piene mani nel suo intento.
Mai avventurarsi senza un Retino e un Piccone
Il proseguo della storia ci porterà a visitare i vari luoghi del Nuovo Mondo, suddivisi in ben 5 macro biomi; ognuno di essi rappresenta un ambiente di gioco, non più suddiviso in zone come nel passato (anche se nella mappa saranno ancora presenti le numerazioni dei vari settori solo a scopo orientativo), ma interamente esplorabile senza alcuna sorta di caricamento. Questa è una delle novità più importanti, in quanto se da prima i mostri venivano facilmente individuati in uno spazio ristretto, ora possono muoversi liberamente per tutta la mappa e inseguirli richiederà l’aiuto degli insetti guida (che sostituiscono a tutti gli effetti le vecchie palle pittura). Gli insetti ci guideranno man mano che esamineremo le tracce lasciate dal mostro sul terreno, che possono essere delle semplici impronte o residui organici come parti di scaglie, muco o altro. Le tracce risultano fondamentali non solo per la missione in corso ma anche in generale sulla conoscenza del mostro, in quanto nel bestiario verranno sbloccate informazioni sempre più dettagliate sulle debolezze e drop dei materiali, classificati dai più comuni ai più rari (Gemme e Piastre per intenderci).
Stiamo parlando di ben 30 mostri grandi, molti di loro completamente inediti alla serie, che possiamo affrontare in basso grado per la prima parte della storia e successivamente nella versione alto grado (per non parlare della loro versione Temprata che lascio a voi scoprire maggiori dettagli al riguardo senza spoilerare nulla), con vitalità aumentata e moveset parzialmente diversi.
La scelta dell’equipaggiamento giusto risulta di vitale importanza nella riuscita di una missione. Le 14 armi a disposizione permettono ad ogni giocatore di trovare la sua in base allo stile di gioco, dalle più pesanti come Spadoni e Martelli fino alle più agili e veloci Doppie Lame, senza contare la armi a distanza come gli Archi e le Balestre.
Sebbene non sono state aggiunte nuove tipologie rispetto ai capitoli del passato, ognuna di esse è stata rivisitata e migliorata, chi più chi meno.
Anche il più esperto di voi dovrà rivedere un attimo la propria arma preferita e studiarsi per bene il combat system che ora è più fluido e tecnico, e può farlo comodamente nell’area di addestramento già vista nella Demo/Beta rilasciata questo inverno. Gli aiuti forniti sulle combo delle armi dall’Assistente sono solo un’assaggio di quanto potrete effettivamente fare in partita. Il perfezionamento della tecnica e la precisione dei movimenti e dei colpi arriverà pian piano, macinando decine se non centinaia di ore di gioco. E’ proprio questo il fulcro del gameplay, l’esperienza maturata sul campo.
Sappiate inoltre che il fabbro metterà a disposizione un pratico albero ramificato di tutte le armi. Si avete letto bene! Ci sono i rami nel menù della forgia così da non dover più impazzire a fare tentativi di miglioramento senza sapere dove andare a parare.
Le armi però non basteranno per avere la meglio se non avrete un’armatura degna di nota, e mai come in questo Monster Hunter è stato così facile sperimentare nuovi set. Abbandonando definitivamente il vecchio sistema a punteggio, in cui un’abilità si bloccava raggiungendo un determinato punteggio, qui abbiamo a che fare con i livelli di abilità. Ogni pezzo di armatura fornisce uno o più livelli in un’abilità che può essere visionata nel menu per una chiara spiegazione sul suo utilizzo e statistiche. Livelli maggiori portano benefici maggiori fin da subito in modo graduale. Assemblare set misti quindi risulta oltre che più sensato anche più semplice e intuitivo.
Alle armature possiamo affiancare un amuleto, che ci aiuta a boostare una specifica abilità, e il fabbro ci viene incontro a tutto ciò potendo creare quello che vogliamo con i giusti materiali. Tutt’altra storia invece per i gioielli (che possono essere incastonati sugli eventuali slot dell’armatura), cui l’unico modo per ottenerli è del tutto casuale dai premi ad ogni fine missione. Cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia infatti se prima gli amuleti erano drop casuali e i gioielli no ora è il contrario.
La vera novità nel set però è un doppio slot specifico per due oggettistiche inedite, i Mantelli e i Bengala, sbloccabili completando delle quest facoltative. Sono oggetti con un periodo di ricarica e potete usarli senza limiti offrendo interessanti bonus temporanei, come per esempio resistenze elementali o tappi alle orecchie per l’immunità agli urli dei mostri e tanto altro.
Con tutto queste informazioni e migliorie non potevamo dire “era ora”. Abbiamo tutto quello che ci serve già dentro il gioco, senza dover più consultare le wiki in rete o forum specializzati anche solo per capire quale mostro droppava quel particolare oggetto, oppure il significato di un’abilità (che altrimenti andava sperimentata in game per capirne gli effetti).
E gli oggetti? Niente paura perché sono tornati quasi tutti i cari vecchi oggetti da caccia. Diciamo quasi perché il caro vecchio Piccone e Retino ora non occupano più slot nel vostro inventario e potete usarli senza preoccupazioni, dato che sono infiniti. Sembrerà una semplificazione esagerata ma a conti fatti comprare centinaia di queste cose a prezzi irrisori risultava più che altro inutile.
La nuova “cosa bella” degli oggetti è il fatto di poterli craftare in partita in modo automatico una volta raccolti i materiali necessari, spuntando semplicemente la combinazione nella lista del menu. Raccolta la giusta quantità verrà creato subito l’oggetto nella vostra borsa (il tutto senza avere i libri combo, spariti del tutto in questa generazione insieme all’immondizia).
La personalizzazione non si limita soltanto alla scelta dell’equipaggiamento ma anche alla ruota del menù rapido, dove potete inserire tutti gli oggetti che volete in modo da creare semplici shortcut. Il menù vi permette ogni possibile combinazine dell’hud, potendo disabilitare le nuovi funzioni (tra le quali abbiamo anche il numerino dei danni ad ogni colpo inferto), lasciare quelle classiche dei vecchi Monster Hunter oppure creare un mix dei due anche nella scelta dei tasti. Potete veramente sbizzarrirvi nel menù perché troverete ogni singolo parametro da modificare come vi pare e piace.
Ciliegina sulla torta, sia i set armature che gli oggetti nella borsa possono essere salvati in cassa su svariati slot rinominabili a piacere per evitare ogni volta di selezionare ogni singolo oggetto. Questo aspetto era già presente in passato ma ora la cassa oggetti ed equipaggiamento è accessibile anche durante la missione stessa! Potete quindi cambiare arma o rimpolpare i vostri oggetti esauriti mentre state cercando di abbattere i mostri!
A caccia con gli amici
Le missioni potranno essere selezionate dalla bacheca o dall’assistente e si suddividono in 4 tipologie ognuna sia per il basso rango (in blu) che per l’alto rango (in rosso); abbiamo gli Incarichi, che rappresentano la main quest con tanto di filmati (queste non saranno ripetibili una volta completate e saranno fondamentali per sbloccare in modo progressivo gran parte dei contenuti del gioco), le Facoltative, missioni secondarie sbloccabili solo dopo determinate vicende, gli Eventi, a disposizione con cadenze settimanali o mensili, e per finire abbiamo le Taglie, il vero cuore del gioco.
Quest’ultime sono delle particolari missioni random che sbloccherete in modo del tutto casuale, possono essere selezionate ad Astera e completate un certo numero di volte, con difficoltà, premi, luoghi e mostri variabili.
Il tutto può essere affrontato sia in singolo giocatore offline che in cooperativa online chiamando i compagni utilizzando un razzo SOS durante la missione stessa. Se invece avete un gruppo di amici potete tranquillamente creare la vostra squadra e nominarla in modo da connettere direttamente tutti nella stessa stanza senza dover invitare ogni volta i vostri compagni.
Per chi si stesse domandando se il gioco risulta più facile in un modo o nell’altro, sappiate che ogni missione viene bilanciata in base al numero di giocatori in partita. Nonostante i tentativi a disposizione rimangono gli stessi, la vitalità dei mostri si adatta lasciando invariato il grado di sfida, sia che si giochi in singolo che in coop.
Ogni missione presenta il tempo massimo di completamento fisso, in generale a 50 min tranne che per le Taglie dove i tempi sono variabili tra 15 30 o 50 min, ovviamente con ricompense adattate in base alla difficoltà. Nel caso vogliate invece farvi una partita senza limiti di morte o tempo potrete, anzi dovrete, fare le Spedizioni. Le spedizioni non sono altro che escursioni in uno qualunque dei biomi del gioco in cui, non avendo obiettivi di alcun tipo, siete liberi di esplorare la mappa come volete, anche in compagnia. I mostri appariranno random in base al rispettivo habitat e sparsi un po’ ovunque incontrerete NPC che vi forniranno quest secondarie da completare per accrescere i vostri accampamenti. E’ fondamentale quindi di tanto in tanto fare spedizioni, anche solo per prendere dimestichezza con le varie mappe (molto intricate sia in termini di larghezza che di altezza) o raccogliere materiali.
La Stella di Zaffiro
Il livello grafico di questo Monster Hunter brilla in modo particolare per il suo level design dei diversi paesaggi, caratterizzati in ogni anfratto della mappa, alla morfologia dei mostri, tutti diversi, oltre che graficamente anche nei moveset. Nonostante dal bestiario vengono ripescate vecchie glorie del passato, i comportamenti dei mostri rappresentano una realisticità mozzafiato. Ogni mostro viene piazzato su uno specifico gradino della catena alimentare tant’è che durante le nostre esplorazioni non mancheranno dispute territoriali tra di loro, con tanto di interazione sia in termini di danno che di movenze. E’ uno spasso anche solo guardare un simile spettacolo faunistico con incornate, spazzate di coda, morsi e artigliate per il predominio del territorio, in cui il più debole ne uscirà con le ossa rotte e la coda tra le gambe. Per dirvene alcune, abbiamo visto un Rathalos prendere letteralmente a morsi un Anjanath e sbalzarlo oltre un dirupo diversi metri più in basso, oppure Gran Jagras ingoiare interi Aptonoth per sfamarsi dopo una lunga e stremante lotta.
Un ecosistema bilanciato e affascinante nella sua interezza.
Anche il nostro personaggio ha ricevuto dei miglioramenti sulle animazioni che entrano in perfetta sintonia con l’ambiente circostante, spostando gli arbusti che bloccano la strada o raccogliere al volo le erbe durante il nostro cammina senza dover come in passato fermarsi sul posto.
Seppur il level design è il cardine e punto di forza del gioco grazie ad un lavoro eccelso svolto dell’Engine MT Framework, abbiamo notato delle incertezza su alcune texture poco rifinite che però passano in secondo e terzo piano tra tutto il ben di Dio che abbiamo da ammirare nei vari paesaggi, dal fogliame al cambiamento del tempo atmosferico e giornaliero con le relative ripercussioni sull’ambiente.
Il comparto audio è di buona fattura sia nella colonna sonora (per chi conosce il main theme di Monster Hunter sa di cosa parliamo) sia nel doppiaggio dei vari personaggi, che ritroviamo localizzato in tutte le maggiori lingue del mondo, italiano compreso.
Per quanto riguarda il frame rate vi possiamo assicurare che su PlayStation 4 Standard è stabile sui 30 fps, con leggeri cali nelle fasi più concitate.
Con una mole di contenuti non propriamente eccelsa se paragonata ai precedenti capitoli (ma che ci terrà comunque incollati allo schermo per centinaia di ore) e una difficoltà un pelo inferiore alla media della serie, possiamo dire che CAPCOM ha saputo tirare fuori dal suo magico zaino da viaggio un Monster Hunter perfezionato da anni di esperienza sul brand, ascoltando la fan base in modo costruttivo e sensato. Per la prima volta quindi possiamo ritenerci alla pari dei nostri coetanei del sol levante e dormire sogni tranquilli, lasciando molto ben sperare in successivi titoli di egual spessore o anche solo di una versione Ultimate con il G-Rank e altri mostri.