LEGO Lo Hobbit – Recensione

Nonostante le uscite dei titoli LEGO siamo ormai a ritmi incalzanti, TT Games riesce a stupirci ogni volta con qualche particolare. Sebbene la struttura di gioco sia sempre la stessa, e secondo noi è infatti l'aspetto su cui la software house si deve impegnare di più per dare una ventata d'aria fresca a questo genere, LEGO Lo Hobbit è riuscito ad incantarci con la sua atmosfera ricreata a puntino e le poche migliorie proposte dal punto di vista del gameplay hanno rinforzato una struttura già collaudata e solida. Una buona idea quella di introdurre il crafting all'interno del titolo, ma come abbiamo detto in precedenza ci sarebbe piaciuta una maggiore libertà nella costruzione di vari oggetti, soprattutto delle armi. Detto questo ci sentiamo di consigliare il titolo agli amanti del genere LEGO e a chi ama i romanzi di Tolkien in quanto sarà sicuramente pane per i loro denti. Gli altri giocatori potrenno invece trovarlo abbastanza monotono a causa delle poche novità introdotte rispetto agli altri titoli LEGO, aspetto che va ad intaccare anche un pò il nostro voto finale.

I titoli ispirati ai cult cinematografici e rivisitati in chiave LEGO arrivano sugli scaffali dei negozi videoludici con una velocità ormai elevatissima. La cosa che però stupisce di questi titoli è che TT Games, nonostante il poco tempo a disposizioine, riesce a sistemare sempre qualche aspetto e a rendere ogni uscita migliore rispetto alla precedente. Si è passati quindi da un quasi rivoluzionario LEGO Marvel Super Heroes, bel titolo ma affetto da sin troppi bug e problemi, per poi arrivare ad un migliore The LEGO Movie Videogame che ha sistemato molto di quello che non ci era piaciuto in passato e che, soprattutto, ha eliminato il grande problema della monotonia.
Siamo ora di fronte ad un altro titolo LEGO, questa volta ispirato nuovamente al mondo tolkeniano. Stiamo parlando di LEGO Lo Hobbit, un titolo che ci farà ripercorrere il prologo de Il Signore degli Anelli e che avrà infatti l’arduo compito di non sminuire la grande creazione uscita dalle mani di Tolkien e dalle cineprese di Peter Jackson.

Un Hobbit e tanti nani
Come abbiamo detto poco sopra, LEGO Lo Hobbit ripercorre le vicende narrate nei due film (Un Viaggio Inaspettato e La Desolazione di Smaug) usciti nelle sale cinematografiche e che fanno parte della trilogia che Jackson sta girando per raccontare l’avventura di Bilbo Baggins, mentre il terzo film della trilogia in versione LEGO verrà distribuito attraverso un DLC che sarà rilasciato in futuro.
In questo romanzo di Tolkien si raccontano le vicende di come Bilbo sia venuto in possesso dell’Unico Anello, ferdello intorno a cui girano tutte le vicende narrate ne Il Signore degli Anelli. Lo hobbit, all’epoca ancora giovane, riceve a casa la visita inaspetata del mago Gandalf il Grigio, che lo spinge (o diciamo costringe) ad avventurarsi con una compagnia di Nani per la ricerca e la liberazione di un vecchio tesoro.
Questo tesoro si trova all’interno di Ereborn, fortezza nanica che si trova all’interno della montagna presso cui un tempo regnava Thror, forte e rispettato Re dei Nani. Tutto sembrava infatti tranquillo in quelle terre fino a quando alle porte della montagna si presenta il gigantesco Smaug, un drago sputafuoco temuto da tutti, anche dal Re degli Elfi Thranduil che si rifiuta di aiutare i compagni Nani che sono costretti ad abbandonare la loro fortezza e a vagare per la Terra di Mezzo.
Il desiderio di riprendere possesso di quelle ricchezze rimane sempre vivo tra la popolazione dei Nani ma l’impresa è ardua, fino a quando Gandalf non decide di mettere su l’intera compagnia.
Con questo incipit vi lasciamo alla scoperta dell’intera trama, fedele a quello che abbiamo potuto vedere nelle pellicole di Jackson e che viene arricchita da quell’umorismo tipico delle avventure LEGO. Il tutto però viene alla perfezione, mischiando l’ilarità dei personaggi a mattoncini con l’atmosfera fantasy del romanzo, senza sminuire gli ottimi lavori svolti sia dallo scrittore che dal regista.

A spezzare le scene di gioco vere e proprie sono state inserite anche delle sequenze di intermezzo, alcune delle quali propongono una sorta di quick time event che risultano essere divertenti e piacevoli da giocare.
Ma la vera novità di questo titolo LEGO è il crafting, aspetto aggiunto in quanto i Nani sono infatti degli esperti della forgiatura ed è per questo che in alcuni punti sarà possibile creare alcuni oggetti. Per recuperare del materiale adatto a questo scopo basterà rompere le parti dello scenario, che oltre ai soliti gettoni ci fornirà anche tutto ciò che è necessario per la creazione degli oggetti. Il tutto potrà essere combinato di fronte ad una forgia, strumento grazie al quale inizierà la fase di costruzione strutturata in modo identico a quella già vista in The LEGO Movie Videogame, dove verremo premiati con un corrispettivo in gettoni in base alla velocità con cui indoviniamo il pezzo mancante da incastrare. Questo sistema viene utilizzato sia per gli enigmi della missione principale che per costruire oggetti negli obiettivi secondari, e i materiali collezionati possono essere anche scambiati con altre parti che potrebbero tornarci più utili grazie a dei mercanti che troviamo lungo il cammino. L’unico limite di questo sistema è che le varie costruzioni sono stabilite dalla linea guida della trama, mentre sarebbe stato molto apprezzato anche un sistema di crafting delle armi in quanto ognuna di esse è caratterizzata da particolari funzionalità e risultano essere di fondamentale importanza per risolvere alcuni enigmi.
Nulla da dire di nuovo sul sistema di combattimento, molto semplice e basato sulla stessa struttura dei precedenti titoli LEGO. Un solo tasto per attaccare, un altro per saltare e poco altro rendono il gameplay molto semplice ma altrettanto monotono, un gameplay che sicuramente è il lato da rivedere in questi titoli LEGO per proporre qualcosa di nuovo e di più stimolante.

Si torna nella Terra di Mezzo
Il titolo si presenta quindi con una story line ben precisa e con una serie di tante missioni secondarie, che ci vengono affidate da vari personaggi che incontriamo nella Terra di Mezzo. Ovviamente anche in questo capitolo LEGO non basterà solo questo per portare al termine al 100% il titolo, bensì bisognerà sbloccare una serie di collezionabili e di personaggi e tutto questo ci impegnerà per molto tempo.
La Terra di Mezzo è quindi una chiave fondamentale del titolo in quando dovremo esplorarla in lungo e in largo, ed è proprio per questo che TT Games ha voluto dedicarci molta attenzione. Tutti i luoghi esplorati nel film vengono infatti riproposti con cura maniacale nei dettagli. Ovviamente avere la linea guida di un film già strutturato è un aiuto non indifferente per la realizzazione di un’ambientazione, ma il lavoro svolto con precisione si nota sin da subito.
Da lodare anche alcuni cambiamenti sul sistema di controllo, ora reso più preciso. Inoltre è presente sotto al personaggio che stiamo utilizzando un cerchio blu che ci facilita la sua localizzazione e ci permette di indirizzare meglio anche i salti.
Buono il doppiaggio, in inglese, mentre lasciano un pò a desiderare i sottotitoli in italiano in quanto realizzati con un font troppo piccolo.

GUIDE TROFEI

Antonio Loparco
Antonio Loparcohttps://www.playstationzone.it
Videogiocatore sin da piccolo, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo videoludico con Amiga600. Pian piano ho provato varie piattaforme fino all'acquisto della prima PlayStation che è rimasta da sempre la mia console preferita.

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Nonostante le uscite dei titoli LEGO siamo ormai a ritmi incalzanti, TT Games riesce a stupirci ogni volta con qualche particolare. Sebbene la struttura di gioco sia sempre la stessa, e secondo noi è infatti l'aspetto su cui la software house si deve impegnare di più per dare una ventata d'aria fresca a questo genere, LEGO Lo Hobbit è riuscito ad incantarci con la sua atmosfera ricreata a puntino e le poche migliorie proposte dal punto di vista del gameplay hanno rinforzato una struttura già collaudata e solida. Una buona idea quella di introdurre il crafting all'interno del titolo, ma come abbiamo detto in precedenza ci sarebbe piaciuta una maggiore libertà nella costruzione di vari oggetti, soprattutto delle armi. Detto questo ci sentiamo di consigliare il titolo agli amanti del genere LEGO e a chi ama i romanzi di Tolkien in quanto sarà sicuramente pane per i loro denti. Gli altri giocatori potrenno invece trovarlo abbastanza monotono a causa delle poche novità introdotte rispetto agli altri titoli LEGO, aspetto che va ad intaccare anche un pò il nostro voto finale.LEGO Lo Hobbit - Recensione