Uscito quattro anni fa sull’ormai defunto WiiU di Nintendo, LEGO City Undercover è ora disponibile anche per PlayStation 4, versione che è nelle nostre mani e che siamo qui a recensire. Vediamo quindi insieme pregi e difetti di questo particolare titolo open world a tema LEGO!
Chase McCain alla riscossa!
“Chi sarà mai Chase McCain?”, direte voi. Innanzitutto, è il protagonista assoluto di LEGO City Undercover. In secondo luogo, è un abile ed esperto agente di polizia. Nei suoi panni, torneremo a LEGO City dopo due anni, venendo subito a conoscenza di una pessima notizia. Il malvivente Rex Fury, che Chase aveva arrestato prima di lasciare la città, è evaso di prigione.
Da questo incipit inizia le nostra avventura, che tra momenti ilari e la simpatia dei personaggi ci porterà ad agire sotto copertura per rimettere le manette a Rex. Chase, con l’aiuto dei colleghi del distretto e criminali pentiti, oltre che di diversi travestimenti, farà di tutto per compiere la sua missione.
Un’avventura che abbiamo trovato piuttosto gradevole grazie alla sua suddivisione in 15 capitoli, ognuno della durata di circa un’ora. 15 ore di gioco garantite, insomma, che è possibile aumentare grazie agli immancabili collezionabili o alla mera esplorazione del simpatico mondo di gioco. E, perché no, a trovare tutte le citazioni di cui è ricolmo il titolo, che omaggiano film e videogiochi di ogni epoca.
GTA a mattoncini
Pur basandosi sul gameplay degli altri titoli di TT Games, LEGO City Undercover può essere considerato come uno dei giochi LEGO più particolari ed ispirati. Insomma, lo possiamo mettere sul piano di LEGO Worlds e LEGO Dimensions per quanto riguarda il tentativo di innovazione nei confronti di un brand fin troppo stantìo.
Il gioco LEGO che stiamo analizzando è innanzitutto di stampo open world ad ambientazione cittadina, con la piccola differenza che LEGO City Undercover rinuncia naturalmente alla violenza vista in un GTA a caso per abbracciare un pubblico più giovane. Non possiamo quindi investire i pedoni e gli incidenti sono resi con lo stile che solo un titolo del genere potrebbe offrire.
Detto questo, il gameplay prevede principalmente l’esplorazione e la guida nel mondo di gioco, il tutto contestualizzato in base alla missione. La guida a bordo dei veicoli ha come unico difetto l’essere troppo scivolosa, rendendo inizialmente difficile il controllo dei mezzi, ma ha il pregio di permetterci di cambiare macchina al volo affiancandone una qualunque e premendo il tasto triangolo.
Se negli altri giochi LEGO avevamo l’opportunità di cambiare personaggio, in LEGO City Undercover possiamo scegliere il travestimento in base alla situazione. Le missioni non si svolgono solo a spasso per la città, ma ci portano nelle classiche situazioni dei giochi della serie. Insomma, inquadratura fissa, enigmi ambientali e oggetti interagibili solo con il giusto strumento. Una volta sbloccato il relativo costume, possiamo infatti ripetere le varie missioni “al chiuso” per recuperare collezionabili ed altro.
La totale assenza di veri e propri incarichi secondari è mitigato da ciò che vi abbiamo descritto e da una novità della versione PlayStation 4. Ci è infatti dato modo di giocare in compagnia di un amico in modalità a schermo condiviso per aumentare il divertimento. Ci sarebbe piaciuto poter fare lo stesso online ma, come si suol dire, non si può avere tutto dalla vita.
Tecnicamente parlando
L’aspetto visivo di LEGO City Undercover risente molto del fatto che si tratta essenzialmente di un porting da una console tecnicamente inferiore, senza contare che WiiU, grazie al “paddone” touch screen, permetteva un miglior grado di immersione. Sia inteso, il titolo rimane ancora gradevole da vedere, ma a livello di qualità delle texture e dell’effettistica a video è possibile notarne i limiti.
Quantomeno la fluidità è quasi impeccabile, laddove la versione originale latitava da questo punto di vista. L’aspetto che però ci ha fatto storcere il naso sono i tempi di caricamento. Sia che si tratti di quello iniziale che delle attese nel passaggio dalla città agli interni, LEGO City Undercover fa perdere spesso la pazienza. Tempistiche che non si possono giustificare, se consideriamo l’hardware su cui gira il titolo.
Anche l’IA non è delle migliori, lasciando spesso l’amaro in bocca.
La città è stata realizzata invece in modo più che convincente. Non farete fatica a trovarne le fonti di ispirazione, con elementi che ricordano New York, San Francisco e altre famose città americane.
Ottima invece la colonna sonora, grazie a pezzi su licenza e brani originali creati per l’occasione. Lo stesso discorso vale per il doppiaggio in italiano, decisamente sopra la media e valorizzato da personaggi fuori di testa e situazioni davvero divertenti.