Non credo che Keanu Reeves abbia bisogno di presentazioni. Esattamente come non ne servono per John Wick, il film di incredibile successo che ha visto l’uscita del proprio terzo capitolo lo scorso anno. Super uomo ed assassino inarrestabile, colui il quale neppure “l’uomo nero” può contrastare. Quanti appassionati del genere non lo hanno visto?
Ci troviamo qui oggi a parlare di John Wick Hex, tie-in prequel del film, sviluppato da Bithell Games e distribuito da Good Shepherd Entertainment. Molti di voi converranno con me che, considerando le abilità di John, trasformare le azioni dei film in gameplay sia veramente complicato. Soprattutto mantenendo un livello di sfida adeguato, non sminuendo il tutto al più classico Quick Time Event. Approcciandoci con curiosità all’opera del team britannico, possiamo ammettere che la scelta del genere Strategico fosse, probabilmente, una delle migliori opzioni capaci di rendere il titolo interessante.
Non volendomi dilungare più del dovuto, ecco a voi la nostra recensione!
John Wick Hex, l’uomo nero
Come anticipato nell’introduzione, John Wick Hex è ambientato parecchi anni prima degli eventi narrati nei film. Parliamo infatti degli anni antecedenti al ritiro di John, prima ancora che egli si sposasse con Helen. Molto brevemente, non volendovi rovinare l’esperienza, Winston e Charon sono stati rapiti dal Continental. Hex, rapitore ed ex membro della Grande Tavola, cerca vendetta mentre John prova a salvare i suoi “amici”.
Parlando strettamente di trama, questo tie-in non propone nulla di eccezionale. L’intera narrazione appare come una retrospettiva su Hex e sulle sue motivazioni. Le conversazioni vengono mostrate in missione e tramite piccole sequenze animate mentre giochiamo nei panni di John, come in un flashback.
Il tutto può essere portato a termine in circa 6 o 7 ore, nonostante sia comunque possibile ripetere ogni missione della storia per migliorarne i risultati. Al termine di ogni missione, infatti, vengono mostrati i risultati ottenuti da John. Tra questi sono conteggiate le cure, il tempo impiegato, il numero di armi utilizzate e la precisione totale. In base ai vostri risultati vi verrà assegnato un titolo, il quale non ha alcuna valenza a livello di gameplay. L’unico “obiettivo”, rientrando in tutti i parametri, consiste nell’ottenere il titolo “Baba Yaga“. La rigiocabilità è dunque limitata alla personale voglia di mettersi alla prova, senza veri e propri altri incentivi.
La velocità e la tattica
Avviata la nuova partita è possibile scegliere tra le due modalità di gioco proposte: Operatore e Urgente. La modalità Operatore può essere considerata la modalità classica, nella quale apprendere le meccaniche proposte dal gioco e gestire con calma strategica ogni azione. La modalità Urgente, invece, è identica all’altra con l’aggiunta di una singola limitazione: avrete solamente 7 secondi a disposizione per impartire l’azione successiva a Wick. Questa modalità risulta quindi più frenetica ed adatta a chi ha già padroneggiato le meccaniche di gioco. Inoltre, dovrete essere veloci a modificare la vostra strategia in corso d’opera e senza esitazioni.
Il titolo risulta abbastanza ostico nel suo complesso, soprattutto cercando di terminare i livelli rispettando i risultati richiesti. In ogni caso nulla di impossibile, grazie anche alla possibilità di riavviare l’area di missione in qualunque momento.
Prima di cominciare a trattare del gameplay nel dettaglio, il titolo propone una “pianificazione” all’inizio delle missioni. Durante la pianificazione vengono mostrate tutte le aree della missione, potendo qui decidere se migliorare le abilità di John nella “Sartoria”, oppure se nascondere armi o bende nelle suddette aree. Per quanto mi riguarda, provando ad ottenere il massimo dalle mie prestazioni, ho sempre preferito la Sartoria alle armi. Le abilità di Sartoria, infatti, migliorano sensibilmente le capacità di John, migliorandone la mira, la probabilità di schivare le pallottole ed altro ancora.
One Man Army
John Wick Hex è, senza dubbio, una delle produzioni strategiche più particolari a cui io abbia giocato nell’ultimo periodo. Il titolo sviluppato da Bithell Games, infatti, riesce a combinare meccaniche già viste in qualcosa di totalmente nuovo ai miei occhi. Per chi fosse pratico del genere strategico, ci troviamo davanti ad un titolo isometrico con aree a scacchiera, come X-Com, con però una gestione del tempo diversa dall’usuale. Il tempo viene gestito similmente allo sparatutto Superhot, facendolo scorrere solamente dopo aver deciso cosa fare. Non esistono turni, il tutto si svolge in “tempo reale” ad ogni azione di John.
Il tempo è fondamentale alla comprensione del gioco. Ogni azione compiuta da Wick impiega un determinato numero di secondi (o meno) per essere attuata. Nel frangente in cui John esegue l’azione, però, tutti i nemici nell’area proveranno a farvi fuori. È quindi essenziale imparare a sopperire alla mancanza di tempo con spostamenti ed attacchi, in modo da non essere sopraffatti dal nemico.
John Wick è una macchina da guerra. John uccide, velocemente e senza scrupoli. In John Wick Hex, gli sviluppatori hanno cercato di trasporre tale violenza attraverso attacchi corpo a corpo e a distanza.
Il corpo a corpo è articolato in diverse azioni: colpire, spingere, atterrare e bloccare. Raggiunto un nemico a distanza ravvicinata, potete decidere come comportarvi in base al tempo a disposizione e a ciò che sta facendo l’avversario. Colpire un nemico ne interrompe l’azione, rimuovendogli inoltre qualche tacca di vita. Spingere è utile a far perdere concentrazione al nemico e a muovervi nel contempo, togliendovi così dalla linea di tiro di altri eventuali avversari. L’atterramento, anche se decisamente più lento delle altre azioni, permette di uccidere tutti i nemici base del gioco oppure far perdere preziosi secondi a quelli più ostici. Infine, il blocco è indispensabile per interrompere gli attacchi che non potete schivare in tempo. Ogni azione è utile, dovrete apprenderne vantaggi e debolezze per agire al meglio.
Le armi sono quanto di più classico possiate immaginare. In base alla distanza, alla posizione ed al movimento del nemico avrete una determinata percentuale di successo nel colpire. Ogni arma ha a disposizione un determinato numero di proiettili, ma potrete ricaricare solamente quella con la quale avete iniziato la missione. Ricaricare, oltre a richiedere un discreto quantitativo di tempo, elimina anche ogni proiettile non esploso dal caricatore scartato. All’uccisione di ogni nemico armato quest’ultimo lascerà a terra la propria arma. È quindi essenziale avvicinarsi e raccoglierne l’arma se disarmati. Nel caso ci si trovasse nei guai è possibile lanciare la propria arma contro il nemico, stordendolo e permettendovi di ribaltare la situazione. Nel gioco sono disponibili pistole, mitra, fucili a pompa e fucili d’assalto, ognuno con le proprie tempistiche di sparo.
Tutto quanto descritto in precedenza viene scandito dai movimenti di John, tra schivate e cambi di posizione. Il movimento avviene selezionando la destinazione di John nella griglia che compone la mappa dell’area. Ogni movimento, come per il resto, richiede un determinato quantitativo di tempo per essere effettuato. Di conseguenza, il giocatore deve valutare con attenzione ogni singolo passo. Quando si viene presi di mira da un nemico a distanza, senza possibilità di anticipare l’attacco, è possibile schivare il colpo spostando John dalla linea di tiro. Il semplice movimento laterale è utile solamente a particolari condizioni. Al contrario, accovacciarsi o nascondersi dietro ad un ostacolo rende la schivata molto più efficace. Da accovacciati è possibile rotolare, riducendo le opzioni di movimento e di attacco ma aumentando la percentuale di mira.
Altra meccanica fondamentale al gameplay è la “concentrazione“. Questa, mostrata a schermo da una barra identica a quella della vita, determina la possibilità di eseguire molte delle azioni sopracitate. Infatti, è necessario prestare attenzione alla quantità di concentrazione residua. Il rischio di sconfitta si impenna in caso di mancanza di “concentrazione”.
Concludendo, al termine di ogni area di missione è possibile vedere un veloce replay di tutte le azioni svolte. Un replay che tenta mostrare le capacità di Wick fallendo, soprattutto a causa della povertà delle animazioni.
I colori della strage
John Wick Hex propone uno stile grafico veramente particolare, corredato da una palette cromatica pastello. Sicuramente un buon modo per distinguersi dalla massa e rendere il titolo unico.
Discreta la varietà di avversari presente nel gioco. Nonostante lo stile grafico scelto non permetta una differenziazione estetica decisa, è comunque divertente modificare la propria strategia in base al nemico incontrato.
Non sono rimasto pienamente soddisfatto delle animazioni, soprattutto utilizzando l’apposita funzione di replay. Il movimento di John e dei nemici risulta ingessato e non ben integrato all’ambientazione.
Il titolo è doppiato in inglese e sottotitolato in italiano. Ottima la scelta di utilizzare gli attori originali per il doppiaggio.
Concludendo, non posso essere soddisfatto dalla stabilità complessiva del prodotto. Nonostante l’azione piuttosto statica, i cali di frame rate si sono susseguiti in più occasioni. Inoltre, sono anche incappato in diversi crash dell’applicazione.