Da qualche giorno è disponibile il secondo episodio di questa rinascita della saga di Hitman e abbiamo avuto modo di testarlo con mano. Vista la struttura episodica, questo articolo è più da considerarsi un’aggiunta al valido parere di Loris “Asmodeus_Psycho” Mattiolo riguardante la prima parte, più che una recensione “stand alone”. Quindi, prima di leggere il nostro parere su Hitman – Episodio 2: Sapienza, vi invitiamo a leggere l’articolo riguardante il prologo. Fatto? Bene, allora possiamo cominciare!
Si torna in Italia!
I fan di vecchia data dell’Agente 47 si ricorderanno sicuramente che non è la prima volta che la saga propone un’ambientazione ispirata al Bel Paese. Hitman 2, infatti, iniziava in Sicilia, facendoci ammirare degli scorci mozzafiato fin dai tempi della cara e vecchia PlayStation 2. Questa volta ci troviamo invece sulla costiera amalfitana, nella località fittizia chiamata Sapienza, dovendoci occupare dell’eliminazione di un virus e dei responsabili di tale creazione in laboratorio, ossia Silvio Caruso e Francesca de Santis.
Parigi era già riuscita a stupirci in positivo per l’ambientazione, il level design e di conseguenza per l’elevato numero di approcci applicabili nelle eliminazioni. Qui, pur mantenendo invariato il gameplay, gli sviluppatori sono stati in grado di migliorarsi, proponendo una quantità ancora più alta di opportunità e situazioni, utili a poter raggiungere gli obiettivi. Quindi, sì, nessuna novità di rilievo ma si apprezza la maggior qualità in generale che, speriamo, migliori ulteriormente con il prossimo episodio.
Oltre a ciò, sono state introdotte due nuove missioni aggiuntive in grado di aumentare (seppur non di molto) la longevità del pacchetto. In primis un contratto Escalation con obiettivi via via sempre più complessi ed articolati, in secondo luogo una missione dei Sarajevo Six, entrambe con nuovi obiettivi da eliminare.
Dobbiamo far notare che, purtroppo, a livello di trama generale non vi sono novità in grado di far gridare al miracolo, facendoci quindi pensare che questa suddivisione ad episodi non sia stata una brillante idea. Insomma, ci rendiamo sempre più conto che tale struttura funzioni meglio in casi dove è la trama a farla da padrone, vedi i titoli Telltale o il recente Life is Strange.
Per quanto riguarda il versante tecnico, rimangono ancora valide le considerazioni fatte per il prologo, tranne che per due cose in particolare. Se i tempi di caricamento rimangono infatti ancora piuttosto lunghi, gli sviluppatori sono stati almeno in grado di migliorare la risposta dei comandi nei menu, i quali non erano perfettamente reattivi nel primo pacchetto scaricabile.