Dopo il fallimento di THQ, molti erano i dubbi su tante delle licenze in loro possesso, tra cui proprio UFC. Tocca ora ad Electronic Arts prendere in mano le redini della serie, grazie agli sviluppatori che si sono occupati della serie Fight Night. Vediamo assieme il risultato finale, nella nostra recensione!
Un’esperienza completa?
UFC è essenzialmente un picchiaduro piuttosto tecnico basato sulle MMA (arti marziali miste). Prima di parlarvi del gameplay, iniziamo dal punto debole della produzione EA, ossia il numero esiguo di opzioni e personalizzazioni.
È possibile disputare incontri rapidi, cimentarsi in una discreta modalità allenamento e districarsi in un’insipida modalità carriera. Mentre le prime due modalità non hanno bisogno di particolari spiegazioni, la carriera offre una struttura semplice ma ripetitiva, con gli incontri intervallati da minigiochi di allenamento e da filmati nei quali gli atleti ci danno consigli o si complimentano per il nostro operato.
Ad alzare notevolmente il tiro ci pensa invece l’ottima modalità online, forte dell’istantaneo matchmaking e dell’assenza quasi totale di lag e di problemi di rete in generale. Online è possibile disputare sia un campionato che incontri singoli contro altri giocatori, ma anche tornei limitati organizzati direttamente dagli sviluppatori.
Anche le opzioni di personalizzazione sono piuttosto scarse, in particolar modo per quanto riguarda la creazione del nostro combattente. Infatti, a parte la possibilità di importare la propria Gameface dal portale EA, le opzioni predefinite risultano davvero molto limitate rispetto alle produzioni della compianta THQ.
Da lodare invece il numero di lottatori presenti, ossia quasi 100 tra tutte le categorie di peso, tutti ben realizzati e fedeli agli originali.
Per molti, ma non per tutti
Passiamo ora al piatto forte del titolo, ossia il gameplay ed il combat system di UFC. Il tutto risulta piuttosto complesso e completo allo stesso tempo, tanto che per assimilare ogni mossa e contromossa, passerete parecchio tempo nel tutorial.
È importante sia imparare ad usare sapientemente le levette ed i tasti dorsali per fendere colpi al posto giusto e nel momento adeguato, ma, allo stesso tempo, sapersi difendere nel modo migliore dai colpi e contromosse dell’avversario. Non a tutti potrebbe piacere il netto stacco tra le fasi in piedi e quelle di sottomissione a terra, queste ultime più ragionate e più simili a minigiochi basati su QTE. Non solo, anche i clinch hanno la loro importanza: basta infatti afferrare l’avversario per passare ad una vera e propria presa, nella quale risulta importante gestire nel modo corretto le levette per non finire in una brutta situazione.
Di fondamentale importanza è la barra a ricarica della stamina, la quale limita fortunatamente il button mashing e fa sì che ogni nostro colpo debba essere ben calcolato, pena il rimanere senza energia e quindi facilmente colpibili da parte dell’avversario.
Non è facile spiegare al meglio come funzioni piuttosto bene il combat system, possiamo però affermare che risulta alquanto difficile da apprendere, sicuramente non adatto a tutti ma in grado di regalare infinite soddisfazioni una volta padroneggiato.
Ignite alla riscossa!
UFC è davvero una meraviglia da vedere, grazie anche al motore Ignite di proprietà di EA Sports. Dovendo gestire un’area di gioco piuttosto contenuta, gli sviluppatori hanno potuto pompare al massimo i dettagli di lottatori, arbitro ed ottagono. I lottatori risultano inoltre animati divinamente sia nelle movenze che nei volti e, grazie anche all’ottima fisica e resa degli impatti, proverete quasi dolore voi stessi ad ogni colpo che va a segno per il realismo con cui sono realizzati.
Da lodare la resa del sudore e del sangue su lottatori e ottagono, dettagli che sembrano di poca importanza, ma che aumentano di fatto il grado di realismo ed immersività del titolo. Insomma, se questo è il risultato del primo titolo della serie su PlayStation 4, c’è da immaginarsi cosa tirerà fuori EA dalle prossime uscite.
Soltanto discreta la parte audio in generale, buona a livello di colonna sonora, da rivedere la telecronaca(soltanto in inglese), abbastanza ripetitiva e mancante di mordente.