A distanza di 15 anni dall’uscita del titolo originale su PlayStation 2 e Xbox, “Destroy All Humans!“, videogioco d’azione open world sviluppato da Black Forest Games e pubblicato da THQ Nordic, raggiunge domani 28 luglio 2020 le console di attuale generazione in una versione completamente migliorata.
Questa nuova versione di Destroy All Humans, seppur rivisitata graficamente, non si discosta molto dall’originale se non per qualche piccola aggiunta. Prima di approfondire il gameplay, il quale resta pressoché immutato, è però bene narrarvi l’inizio della nostra avventura. Bando alle ciance quindi, iniziamo questa recensione!
Pronti ad invadere nuovamente la Terra?
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L’impero Furon, antica razza aliena, ha raggiunto uno stadio evolutivo tale da potersi riprodurre solamente attraverso la clonazione. Questa indiscriminata catena di clonazione di se stessi ha causato importanti difetti genetici. L’unico metodo col quale poter salvaguardare la specie consiste nell’estrarre del DNA puro dalle cortecce cerebrali dei terrestri, con i quali sono entrati in contatto nei secoli precedenti. Negli anni ’50, infatti, un Furon noto come Cryptosporidium 136 ha raggiunto il nostro amato pianeta Terra con la missione di recuperare una traccia di DNA pura. A seguito di una collisione con un missile dell’esercito americano, però, è stato catturato. Non ricevendo più segnali da Crypto 136, la navicella madre Furon gestita dallo scienziato alieno Pox e dal clone Crypto 137 decide di partire per scoprire le sorti di Crypto 136. Da qui ha inizio la nostra avventura con Crypto 137, il cui scopo sarà salvare il fratello, recuperare il DNA e… invadere il pianeta terra!
La trama risulta essere, a mio avviso, piuttosto scontata e lineare. Nonostante la sceneggiatura appaia poco originale, ricordando molto i vecchi film di fantascienza, ho però apprezzato la chiave totalmente ironica e talvolta grottesca utilizzata per la narrazione. Essa potrebbe, infatti, ricordare la vecchia pellicola del 1996 “Mars Attacks“.
Un vasto arsenale alieno
Allacciamoci le cinture della nostra navicella spaziale e analizziamo nel dettaglio il gameplay, anch’esso totalmente fedele all’originale. Destroy All Humans ricorda uno tra i molti sparatutto in terza persona disponibili sul mercato. Il titolo, inoltre, propone un ambiente molto vasto, ma circoscritto in un area ben precisa, dandoci l’illusione di avere una certa libertà di esplorazione.
Ad aiutarci nella nostra impresa è presente lo scienziato alieno Pox il quale, in cambio di cortecce cerebrali raccolte durante la nostra avventura – sì, è possibile estrarre cervelli umani -, installerà potenziamenti per la nostra navicella e migliorerà i nostri armamenti.
Crypto 137, infatti, dispone di un vasto arsenale di armi aliene come il Fulminatore Zap-o-matic, il quale permette di rilasciare una scia elettrica in grado di sterminare gli umani, la Sonda anale, utile per l’estrazione di cervelli umani, il Fucile disintegratore, in grado di rilasciare sfere di fuoco, ed infine il Detonatore ionico, in grado di sparare un proiettile dall’enorme potere esplosivo.
Come ogni alieno che si rispetti, Crypto 137 dispone anche di numerosi “poteri alieni” con cui farci divertire. Ad esempio: la Telecinesi, la scansione mentale, utile per leggere la mente degli umani, l’estrazione cerebrale ed infine l’Holobob, una funzione Furon che permette di assumere per un breve lasso di tempo le sembianze di un essere umano. Quest’ultima abilità, per essere mantenuta nel tempo, necessita di essere caricata attraverso una continua scansione mentale, rendendo purtroppo le sessioni stealth un poco ripetitive. Tutte queste abilità, potenziabili presso il laboratorio di Pox, ci permetteranno di muoverci indisturbati in una versione riprodotta fedelmente dello stereotipo americano degli anni ’50. Fast food, insegne colorate e drive-in a non finire!
Oltre a queste fantastiche e molteplici abilità, le quali ci permettono di sterminare in modo più o meno creativo i terrestri, disponiamo anche della nostra fedele navicella spaziale. Anch’essa potenziabile, non sarà solo un mezzo di trasporto ma anche una vera e propria arma di distruzione di massa dotata di un Raggio mortale, Scudi di protezione ed un Raggio traente. Quest’ultimo è utile per rapire mucche, essere umani oppure oggetti, i quali verranno assorbiti per essere convertiti in “carburante” per gli scudi.
Devastazione, devastazione e ancora.. devastazione!
Il gameplay si sviluppa in un susseguirsi di missioni, più o meno brevi, talvolta ripetitive ma nel complesso divertenti. Atterrati nella città da invadere ci viene chiesto di infiltrarci tra gli umani, di recuperare DNA o di sterminare una piccola area residenziale. Sono presenti un numero spropositato di obiettivi secondari opzionali, i quali ci garantiscono un numero maggiore di DNA ottenuto al termine della missione principale. Completare gli obiettivi secondari permette di sbloccare alcune skin per il personaggio e/o bozzetti. Inoltre, esplorando nuovamente gli scenari di gioco completati è possibile accedere ad una serie di sfide a tempo, le quali ampliano la longevità del titolo ma che sono mirate al solo ottenimento di ulteriore DNA.
Entrando nello specifico di queste ultime, le sfide si dividono in:
- Armageddon: Sfida a tempo in cui dovremo distruggere tutto;
- Rapimento: Sfida a tempo in cui, grazie alla telecinesi, dovremo lanciare umani o mucche verso il Raggio Sequestratore della navicella spaziale;
- Corsa: Corsa a tempo in cui dovremo recuperare il maggior numero di dati rilasciati da un drone;
- Devastazione: Sfida a tempo in cui dovremo uccidere più umani possibile.
Nel complesso, se si sfruttano a dovere le sfide e gli obiettivi secondari per potenziare al massimo la navicella e Crypto, “Destroy all Humans!” non risulta essere un gioco particolarmente difficile. In ogni caso, il titolo garantisce un buon grado di sfida e ore di divertimento puro. Vera chicca per chi torna nuovamente sul titolo, è l’aggiunta di una nuova missione chiamata “Lost Mission of Area 42“. Quest’ultima, infatti, era stata rimossa durante lo sviluppo del gioco originale.
Un remake riuscito?
Per quanto riguarda la colonna sonora, essa resta invariata e poco invasiva rispetto al suo precedessore. L’audio è interamente in inglese mentre i testi sono completamente localizzati in italiano. Il tutto non è stato minimamente modificato rispetto all’originale, il team ne ha semplicemente migliorato la qualità. Punta di diamante, a mio parere, risultano essere i dialoghi che, seppur non “profondi”, brillano e sono ricchi di gustoso e sadico humor. Dialoghi che si adeguano perfettamente al contesto, riuscendo a garantire ulteriore divertimento puro nel giocatore.
I modelli dei personaggi e le scene di intermezzo sono state aggiornate introducendo il motion capture. Nel corso delle mie 20 ore di gioco, necessarie al completamento del gioco, ho riscontrato però vistosi cali di frame, soprattutto in momenti di particolare sforzo come esplosioni e dettagli. Inoltre, anche le texture non sono risultate sempre nitide.
Qualche bug classico che mi ha costretto a riavviare la missione e, concludendo, mi è capitato più volte di incorrere in crash di gioco snervanti. In ogni caso nulla che potesse rovinare l’esperienza complessiva che il prodotto propone. Confido nel rilascio di una futura patch che possa risolvere questi problemi.
[…] A seguire troverete il trailer di lancio, se volete sapere il nostro giudizio sul titolo, vi invitiamo a leggere la nostra recensione. […]