One Piece: Pirate Warriors 3 – Recensione

One Piece Pirate Warrior 3 è puro Fanservice. Chi ha amato, o ama ancora, l’opera di Eiichiro Oda non può esimersi dall’acquisto, dove troverà tutto ciò che un fan vuole trovare, compresi compendi, informazioni sui personaggi e sugli avvenimenti, che magari non sono approfonditi nella serie TV. Chi invece cerca un ottimo Musou, troverà un prodotto longevo e divertente, ma non particolarmente impegnativo, dove la maggior parte delle sconfitte sarà dovuta alla totale incapacità dei compagni di badare a se stessi e non alla difficoltà stessa delle missioni. Tutti gli altri valutino attentamente l’acquisto, poiché Pirate Warrior 3 si pone come un titolo dedicato a chi conosce One Piece o a chi ha intenzione di avvicinarvisi a breve. Nonostante l’ottima mole di compendi e contenuti extra, risulta praticamente impossibile avere un quadro completo degli avvenimenti giocando solamente questo titolo. In ogni caso per noi Pirate Warriors 3 risulta essere il miglior titolo della saga ed il miglior Tie In di One Piece attualmente sul mercato.

Capita fin troppo spesso, in questa generazione, di trovarsi a dover recensire generi troppo sfruttati, remastered, dlc o riproposizioni varie, ed è quindi piacevole trovarsi davanti un sequel di un ottimo titolo, appartenente ad un genere che, in occidente, rimane ancora di nicchia. One Piece: Pirate Warriors 3 è il seguito diretto del già ottimo secondo capitolo, uscito qualche anno fa su PS3 e che porta i personaggi di Eiichiro Oda in un titolo dal genere Musou per annichilire eserciti della marina, pirati rivali ed alcuni personaggi noti della saga. Sarà abbastanza? Scopriamolo.

One-Piece-Pirate-Warriors-3-4Tutti all’arrembaggio!!!
La saga di One Piece è una delle saghe più longeve e seguite degli ultimi anni e può vantare una miriade di situazioni e personaggi, il tutto intrecciato come ben poche altre saghe sono riuscite ad amalgamare insieme. In questa terza incarnazione ci troveremo a ripercorrere, a grandi linee, la trama della serie animata (e dei fumetti) dagli albori, per giungere fino alla saga DressRosa, dove incontreremo DonFlamingo.
La progressione della trama principale ci porta a toccare gli eventi culmine della produzione, ovviamente in maniera super condensata considerando l’enorme mole di episodi che compongono la produzione sia su carta che su schermo.
Inizieremo le nostre avventure proprio da quando Shank il Rosso dona a Monkey D.Luffy il suo amato cappello di paglia con la promessa di volerlo restituito quando Luffy diverrà un grande pirata. Da qui inizieremo l’avventura che ci porterà dapprima a reclutare i vari membri dell’equipaggio originale, per poi proseguire, come nell’anime, verso la rotta maggiore, dove i grandi pirati solcano i mari alla ricerca del nuovo mondo e del mitico One Piece, il tesoro di Gold Roger, ex Re dei Pirati.
Per quanto i riassunti iniziali di ogni missione ed il compendio narrativo siano di ottima fattura, ad un profano dell’opera di Oda risulterà abbastanza difficile seguire il susseguirsi delle vicende, ed ancor più arduo sarà provare quelle emozioni che solo un fan della serie può percepire dal ripercorrere determinate scene. Nonostante questo, si ha comunque una vaga idea di dove la trama ci stia portando e perché, rendendo accettabile anche ad un profano la progressione. Il metodo narrativo scelto mescola in maniera intelligente Manga ed Anime, creando un miscuglio di scene realizzate con il motore di gioco che si collocano all’interno delle vignette delle pagine di un fumetto digitale, creando un piacevole ed originale effetto.

One-Piece-Pirate-Warriors-3-2Musou che passione
Come dicevamo in apertura, il genere Musou non è dei più floridi in occidene nonostante le “recenti” uscite di Dinasty Warriors e Samurai Warriors. One Piece si distingue dai suoi “fratelli maggiori” per diversi aspetti, oltre che per la licenza che porta con se.
Il titolo si presenta a noi con un comparto tecnico di tutto rispetto realizzato con un’ottimo Cell Sharding, che ha permesso di mantenere una buona qualità visiva anche su portatile e sulle “vecchie” PS3, mentre su Playstation 4 si poteva indubbiamente fare di più. La scelta di lasciare gli ambienti di gioco leggermente spogli si riflette, però, con la presenza di un numero spropositato di avversari a video che danno l’idea di trovarsi veramente in una battaglia in grande stile.
I personaggi, più di sessanta, di cui una quarantina giocabili, hanno beneficiato di una cura certosina sia per quanto riguarda il loro aspetto
, costumi alternativi compresi, sia per quanto riguarda tecniche di combattimento ed animazioni, risultando tutti ben diversificati tra loro. Giocare nei panni di Luffy risulta molto diverso rispetto a giocare con Zoro, e nessun personaggio somiglia troppo ad un altro. Il buon sistema di combo fa il resto, rendendo le combinazioni, per quanto simili, pad alla mano, molto diversificate tra loro.
Ad approfondire ulteriormente la struttura di gioco troviamo un sistema di sviluppo che prende a piene mani dal genere RPG, alleggerendolo in maniera consistente, dove basterà ottenere monete al completamento delle missioni per poter effettuare upgrate alle statistiche dei nostri combattenti, mentre per aumentare il loro livello basta menar le mani quanto più ci è possibile.
Fa la propria comparsa, in questo terzo capitolo anche il Kizuna Rush, una mossa speciale che combina i poteri del nostro avatar e quello dei compagni presenti in missione previo caricamento della barra collaborazione di ciascuno di essi. L’attacco in modalità Kizuna risulta essere una cannonata di potenza esagerata, utile per conquistare rapidamente territori o pulire lo scenario da una miriade di nemici in un sol colpo.
Infine, le modalità presenti spaziano dalla classica campagna (Diario della Leggenda), partita libera (Diario Libero), dove si affrontano le missioni della campagna ma senza limiti alla scelta del proprio personaggio, e Diario dei Sogni, dove si affronteranno alcune missioni con nemici particolari, che sbloccheranno l’avanzata verso l’ultima isola, dove troveremo Shank il Rosso da sbloccare.

One-Piece-Pirate-Warriors-3-3Una realizzazione Cross-Gen
Accennavamo poco fa di come il titolo fosse tecnicamente piacevole, ma sicuramente non impressionante. Se sulle vecchie piattaforme possiamo chiudere un occhio, su PS4 non è possibile trovare un titolo con scenari così poco interattivi e spogli nonostante la mole di nemici a schermo e la fluidità a tratti disarmante che cede il passo solo quando a video vi sono una moltitudine di nemici, e mai in maniera troppo marcata. Per quanto riguarda effettistica ed animazioni ci troviamo davanti ad un’ottimo prodotto, con effetti ben realizzati, luminosi, piacevoli e molto “cartoon”, mentre le animazioni ricalcano alla perfezione le movenze apprezzate negli episodi animati della serie, confezionando quella che sembra una puntata più caciarona del solito del nostro amato One Piece.
Purtroppo non è tutto oro ciò che luccica, nella fattispecie il sistema di lock. Omega Force ha deciso di dare la possibilità di “Lockare” un personaggio particolarmente ostico nella battaglia, ma l’inquadratura non viene puntata sul personaggio mirato, bensì ci appare sopra la testa una freccia che ci indica la sua posizione, e nella confusione dei combattimenti risulta più casuale che altro la sconfitta di questi personaggi. Nemmeno nei combattimenti contro il solo boss le cose migliorano, con conseguente rotazione della telecamera e del personaggio in cerca del nemico. Piccolezze, vista anche la discreta facilità della progressione anche a difficoltà difficile.
L’aspetto audio si attesta su livelli ottimi, con la presenza delle voci originali giapponesi, sottotitolate nella nostra lingua (anche se con qualche errore piuttosto grave), mentre la colonna sonora si dimostra splendida, con ritmi Jazz, rock, funky, il tutto senza soluzione di continuità, sposandosi perfettamente con l’atmosfera che aleggia intorno alla produzione.

GUIDE TROFEI

Loris "Asmodeus_Psycho" Mattiolo
Loris "Asmodeus_Psycho" Mattiolo
Da sempre appassionato di Videogames ed affini, ha iniziato a giocare sull'ormai lontano Commodore 64 con mangiacassetta, passando poi per le varie console SEGA e Nintendo, approdando infine sulle console più recenti. Ama il buon gaming, i titoli single player, gli shooter e gli RPG, ma non disdegna nemmeno gli altri generi, purchè sempre strutturati attorno a delle trame coinvolgenti e che sviluppino principalmente il Single Player. Poco avvezzo al multiplayer per natura, con le dovute esclusioni, ed ancora estremo sostenitore dello Split Screen e delle partite tra amici.

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