NeverDead – Recensione

Piattaforma:
Genere:
PlayStation Move:
Compatibilità 3D:
Sviluppato:
Distribuito:
Pubblicato:
Data Rilascio:
PEGI:
Giocatori:
Versione:
Sito Ufficiale
PS3, Xbox360
Action
No
No
Rebellion
Halifax
Konami
03 febbraio 2012
18+
1
PAL

Konami durante lo scorso anno ha annunciato NeverDead, un titolo che prometteva sin da subito originalità nel suo genere action dove il protagonista, da come si può intuire dal nome del videogame, è immortale. E’ su questa caratteristica che hanno puntato i ragazzi del team Rebellion, che hanno rilasciato questo titolo senza svelare molte informazioni a riguardo durante i due anni di sviluppo. Vediamo quindi se l’idea originale di fondo è riuscita a dare lo spunto per realizzare un qualcosa che si distingue dalla massa, con la qualità necessaria a combattere contro i restanti titoli di punta che escono in gran numero durante questo periodo.

Angoscia immortale
NeverDead inizia subito nel pieno dell’azione, dove il giovane Bryce Boltzmann e la sua partner Cypher si trovano in un mondo dallo stile fantasy a combattere contro Sangria, che si è salita al potere nominandosi Duca dei Demoni. Questa è una fase in cui iniziamo a prendere confidenza con i comandi di gioco, abbastanza intuitivi, grazie ad un tutorial che viene mostrato a schermo durante le nostre azioni. Sin da subito Bryce mostra le sue abilità combattive nel maneggiare le due pistole che ha in dotazione, ma subito dopo questa sequenza dalla poca durata veniamo trasportati 500 anni dopo, dove l’ambientazione cambia totalmente. Quello che abbiamo davanti è infatti uno scenario squallido, dai toni grigi, ed anche il protagonista è cambiato molto ed ora vive in una baracca senza uno scopo nella vita. Quello che però continua a fare è ciò che gli riesce meglio da sempre, uccidere demoni, ma ora lo fa per soldi assoldato dall’organizzazione NADA, che ha il compito di proteggere il paese dai demoni.
Durante i suoi scontri ora è in compagnia di Arcadia Maximille, ragazza che ha il ruolo di “lato forte” della coppia e che comanda ogni azione del protagonista. Ma la cosa intorno a cui ruota la narrazione del titolo è lo stato d’animo di Bryce, che è perseguitato dalla maledizione di essere immortale ed è sempre con il pensiero fisso verso Cypher, uccisa dal re dei demoni Astaroth.

Demoni mi/vi faccio a pezzi!
NeverDead si presenta con un gameplay action puro, con alcune varianti introdotte dalla software house per distinguere il combat system dagli altri titoli di questo genere. Ogni combattimento potrà essere intrapreso in due modalità differenti, che si possono cambiare velocemente durante il combat. Queste due modalità offrono il setting necessario per affrontare qualsiasi tipo di scontro, servendosi di una spada per i combattimenti corpo a corpo o di una coppia di armi da fuoco, che vanno dalle iniziali semplici pistole fino ad arrivare a fucili più potenti, per quelli a distanza.
Nel primo caso ci serviremo dello stick analogico destro per determinare la direzione dei fendenti, ma bisognerà essere abbastanza scaltri nello schivare i colpi avversari e per farlo avremo a disposizione solamente la possibilità di rotolare. Se inoltre scaglierete i vostri colpi con il giusto tempismo avrete una potenza di attacco man mano crescente nelle combo, soluzione spesso utile in momenti in cui ci troviamo circondati da un gran numero di nemici.
Quando decidiamo di impugnare le armi da fuoco invece  dovremo avere un occhio di riguardo per le munizioni, che in questo titolo sono limitate, stando quindi attenti a non sprecarne e ad esplorare le zone per cercare nuovi caricatori. A rendere ancora più difficile questa cosa ci si mette il sistema di mira; siamo abituati solitamente ad avere negli action/sparatutto una mira automatica soprattutto in titoli dove i combattimenti sono abbastanza frenetici, ma in NeverDead non è così. Il mirino infatti è totalmente gestito dal giocatore, e mentre ci muoviamo questo si “divide” mostrandoci il margine di errore che i nostri colpi potrebbero avere. La cosa più consigliata da fare è quindi quella di schivare i colpi avversari e fare fuoco quando si è fermi.

Passiamo però ora alla caratteristiche che rende particolare il protagonista di NeverDead: l’immortalità. Ovviamente durante il gioco non potremo morire, ed infatti non ci sarà nessuna barra della salute da tenere sott’occhio, ma ad ogni colpo verremo letteralmente smembrati dai nemici. Nella peggiore delle ipotesi rimarremo a controllare solamente la nostra testa e, facendola rotolare, dovremo recuperare i vari pezzi del nostro corpo sparsi qua e la. Un’alternativa a questa soluzione è quella di aspettare che una barra si carichi nel tempo, ed una volta riempita grazie alla semplice pressione del tasto L3 il nostro corpo verrà rigenerato totalmente. Per portare al massimo istantaneamente questa barra è inoltre possibile trovare nelle varie zone delle pozioni da bere.
Detto ciò la domanda può nascer spontanea: è possibile andare in Game Over? Si, è possibile in due modi differenti. Il primo può avvenire quando saremo smembrati ed abbiamo il controllo della sola testa. Nelle varie zone sono presenti una quantità abbastanza elevata di esserini chiamati Grandbabies, che cercheranno di risucchiarci se non abbiamo attaccato alla nostra testa almeno il torso; nel caso in cui dovessimo incappare in questa situazione inizia una sessione Quick Time Event, dove dovremo cliccare il tasto X nel momento in cui due barre vengono sovrapposte. In caso questo avvenga saremo salvi e la barra rigenerativa di cui abbiamo parlato poco fa sarà completamente piena, mentre in caso contrario saremo spacciati.
Il secondo modo invece per andare in Game Over è la morte della nostra partner, in quanto lei non gode del nostro stesso potere. Quando questa è in fin di vita cadrà ed un simbolo ci indicherà il suo stato di salute; in questo caso dovremo esser celeri nell’avvicinarci alla nostra compagna per dargli un pò del nostro sangue, cosa che sarà possibile fare solamente se abbiamo il pieno possesso del nostro corpo.
Si evince quindi come la velocità con cui riprendiamo i pezzi del nostro protagonista sia fondamentale in entrambi i casi per evitare la fine del gioco.
Oltre a ciò di cui abbiamo parlato sinora, l’immortalità da la possibilità a Bryce di usare la scomposizione del proprio corpo per determinati scopi. Possiamo infatti staccarci braccia o la testa e lanciare il tutto via, in base alle circostanze. La testa, viste le sue dimensioni, può ad esempio passare in corridoi più stretti per arrivare in posti altrimenti inesplorati. Oltre a questo possiamo utilizzare dei focolari per darci fuoco, cosa che possiamo utilizzare sia per illuminare zone buie sia per infuocare i nostri avversari. E’ inoltre disponibile un sistema di potenziamento per il nostro protagonista, grazie ai punti esperienza ottenuti uccidendo i nemici o raccogliendo dei oggetti collezionabili; questi potranno essere spesi per imparare nuove abilità, che potremo attribuire a Bryce in numero limitato.
Con NeverDead siamo senza dubbio di fronte ad un titolo che dal punto di vista del gameplay offre tantissimi ottimi spunti per un rinnovamento del genere, generando un titolo che si può distinguere. Nonostante questo però, fatta eccezione per le prime sessioni di gioco, il titolo risulta essere altamente ripetitivo a lungo andare, e nonostante la buona dose di azioni disponibili durante i combattimenti ci ritroveremo ad eseguire sempre le stesse.

Un pò si un pò no
Dal punto di vista tecnico NeverDead ha aspetti altalenanti, e mostra texture dei personaggi ben curate e dettagliate ma non si può dire la stessa cosa per la realizzazione delle ambientazioni. Quest’ultime, infatti, risultano essere abbastanza “grezze”, poco curate e con pochi dettagli, a differenza dei protagonisti/antagonisti del gioco che invece mostrano ogni loro aspetto in alta definizione. Ottima invece l’interattività con l’ambiente, dove potremo sparraca praticamente qualsiasi cosa abbiamo a schermo, influenzando anche i comattimenti in quanto i detriti danneggeranno i nemici.
Per quanto riguarda l’audio la colonna sonora è composta da brani dei Megadeth, che si sposano bene con il titolo, mentre il doppiaggio è in lingua inglese.

Commento di Salvatore Di Maio
NeverDead risulta essere un titolo che mostra i denti con la sua originalità, che regala spunti per avere un’ottima alternativa al genere action. Nonostante il gameplay strano ma interessante la ripetitività purtroppo si fa sentire, e la trama quasi del tutto sciapa non aiuta a tirare su l’attenzione del videogiocatore. Dal punto di vista tecnico se tutto fosse stato curato come i personaggi il titolo avrebbe sicuramente reso di più, ma spesso si vedono queste differenze qualitative tra le skin dei protagonisti e quelle delle ambientazioni, scelte che lasciano sicuramente a desiderare. Se cercate un titolo per divertirvi senza troppe pretese questo videogame può fare al caso vostro e sicuramente noterete alcune caratteristiche molto originali. Speriamo che se ci sarà un seguito vanterà di una trama più coinvolgente ed un protagonista più carismatico.

VOTO 6,5

 

GUIDE TROFEI

Antonio Loparco
Antonio Loparcohttps://www.playstationzone.it
Videogiocatore sin da piccolo, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo videoludico con Amiga600. Pian piano ho provato varie piattaforme fino all'acquisto della prima PlayStation che è rimasta da sempre la mia console preferita.

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