Quante volte ormai, sugli scaffali dei più famosi negozi di videogiochi, o più semplicemente anche in quelli di periferia, ci siamo ritrovati davanti il gioco per consolle di un film più o meno famoso uscito da poche settimane o addirittura non approdato nelle sale cinematografiche dello stivale? Tante. Eppure nonostante successi o gravi insuccessi (come a molti titoli è purtroppo accaduto, causa poco sviluppo da parte dei produttori) i giochi omonimi di film fioccano come la neve d’inverno. Dal maghetto Harry Potter ai gufi di Ga’Hoole passando per tempeste di polpette fino a Shrek; sono ovviamente tutti titoli adatti ai più piccoli, che con le loro fervidi menti si immedesimano ancora una volta nel loro supereroe preferito, al di là di ciò che hanno visto in sala. In questa recensione parleremo del gioco tratto dall’omonimo film che uscirà nelle sale il 17 dicembre 2010; stiamo parlando di Dreamworks Megamind: Ultimate Showdown.
Megamind, un supereroe da tirare a lucido
Di primo acchito questo gioco, sviluppato da THQ Australia e lanciato sul mercato prima dell’uscita del film, si peopone agli occhi di un giovane giocatore in una maniera più che decorosa: grafica colorita e perciò accattivante, espressioni dei personaggi da film e doppiaggio orecchiabile. Una buona presentazione, insomma. La storia di questo gioco inoltre va oltre il lungometraggio: il nostro Megamind, trionfatore ed eroe cittadino, trova la propria base segreta messa completamente a soqquadro, e privato di tutti i suoi ammennicoli (con relativo abbattimento). I responsabili di questo gran baccano, ossia i membri del Sindacato Catastrofe, intenzionati a distruggere la città, spargono in varie zone della città la Macchina Replicatrice del DNA, strumento utilissimo per Megamind al fine di rimettere a posto la situazione, sconfiggendo Blue Tighten. Esplorando così i vari quartieri della città, dovremo farci strada fra i vari nemici del Sindacato, che in tutti i modi cercheranno di ostacolare e interrompere il nostro cammino.
Spacco Tutto!
Megamind: Ultimate Showdown è un gioco che è stato sviluppato con l’intenzione di far divertire, al di là della trama intrinseca del gioco stesso. Difatti la nostra vena distruttiva può non esser solamente indirizzata nei confronti dei muratori e “spara-cemento” del Sindacato Catastrofe, ma anche con la maggior parte dell’arredamento urbano e non solo, che si trova attorno a noi: idranti, piccoli caminetti, cestini, spazzatura e altre cose, possono essere travolte dal nostro personaggio o prese come bersaglio dalle nostre armi, al fine di raccogliere il materiale per i vari potenziamenti.
Un po’ più in dettaglio
Dopo tutto questa mini-carrellata di elementi “a favore” di questo gioco, ora passiamo ad un’analisi più dettagliata del titolo. Seppur possa sembrare divertente ad un prima impatto, andando avanti nel gioco (in tutto ci sono una decina di missioni, più alcuni minigiochi) i livelli risulteranno similari fra loro e alla fine si potrebbe quasi andare incontro a noia. La struttura quindi è purtroppo lineare e non vi sono diverse variabili che potrebbero farci percorrere un sentiero diverso prima di arrivare alla fine; in alcuni tratti addirittura il gioco diventa complicato, ed il bambino medio, non certo votato alla pazienza la maggior parte delle volte, potrebbe ben presto stufarsi. Su altre consolle (Wii e NDS) è stato dimostrato che seppur il gioco sia semplice (requisito fondamentale visto il suo target primario) esso mantiene le promesse dichiarate durante lo sviluppo, offrendo il divertimento e la varietà di azioni da effettuare. In questa versione, invece, purtroppo non avviene.