Media Molecule ha dato una svolta drastica e decisiva nel mondo dei videogames platform rilasciando Little Big Planet, un titolo del tutto atipico nel suo genere ma soprattutto originale e divertente. A far da padrone in questo titolo è il sistema Gioca, Crea, Condividi, che ha permesso ad un numero elevatissimo di videogiocatori di creare livelli a proprio piacimento e condividerli in rete per metterli a disposizione all’intera comunità online.
Nonostante questo però non tutti sono riusciti ad apprezzare a pieno ciò che questo titolo può dare, a causa forse proprio del suo essere fuori dal comune e di richiedere da parte del videogiocatore una buona dose di fantasia, quasi da bambino.
La software house di sviluppo ora ci propone il secondo episodio ampliando notevolmente le potenzialità dell’editor, senza però togliere le caratteristiche videoludiche che contraddistinguono il pupazzo di pezza più famoso del mondo.
Sack-Story
Little Big Planet 2 non è solo editor e condivisione online, bensì è arricchito da una story-line che ci porta nel mondo di Sackboy. Ovviamente non ci si deve aspettare una trama di spessore, con colpi di scena mozzafiato, ma siamo davanti ad un qualcosa che sfiora la magia delle favole, con tanto di morale finale.
La storia narra di un essere malvagio, dal nome Negativitron, che sta “aspirando” letteralmente le parti dell’universo che sono state modellate dalla fantasia dei sognatori. L’eroe che dovrà impedire tutto questo è ovviamente Sackboy, che ha il compito di creare una squadra in grado di combattere il nemico.
Andando avanti con la trama si fa caso alla sua genuinità ed ironia, caratteri mischiati ad una dose abbastanza marcata di moralismo, dove si nota un “attacco” verso chi non riesce più a sognare e chi si standardizza senza avere più creatività.
Nonostante questo l’intera avventura riesce ad essere comunque apprezzabile e a catturare il videogiocatore, grazie alle divertenti personalità dei personaggi che troveremo man mano che si avanza piacevolmente lungo le strade della fantasia.
Ovviamente nei vari livelli di Little Big Planet 2 non manca la creatività degli artisti di Media Molecule, che riescono ad enfatizzare con forme bombate di materiali poveri ogni angolo dei paesaggi, che con piccoli tocchi di semplicità diventano vivi. Non mancano inoltre innovazioni dal punto di vista del gameplay, ed infatti troveremo circuiti, robot, ingrannaggi vari e tutto ciò che di tecnologico vi viene in mente da poter utilizzare per andare avanti con la storia. Questo titolo è quindi un mix perfetto e bilanciato di originalità e pura arte che si distingue in una landa di videogame che ormai segue un prototipo ormai trito e ritrito.
Sack-Play
Andare avanti nei vari livelli di Little Big Planet 2 non risulterà difficile neanche al più neofita dei videogiocatori, grazie alla semplicità sia del gameplay che della struttura dei livelli. Ciò che però diverte e spinge il giocatore ad andare avanti è la dinamicità e l’interazione con gli elementi dello scenario, che sono arricchiti da un sistema fisico che troviamo migliorato rispetto al già ottimo visto nel primo capitolo.
Questo seguito è stato inoltre arricchito da una grande varietà di azioni, per riuscire ad attirare una fetta maggiore di giocatori. Oltre infatti a tutto ciò che abbiamo potuto vedere in Little Big Planet, ora avremo la possibilità di utilizzare oggetti come il Rampino, un particolare casco in grado di materializzare alcuni oggetti oppure il Paintinator, una pistola che spara palle di vernice colorate già vista nel primo DLC dedicato a Metal Gear Solid uscito da tempo sul primo capitolo. La varietà è inoltre garantita dalla presenza anche di minigame che escono dal comune genere platform, come corse di auto, scene simil-sparatutto o semplici puzzle da portare a termine. Ovviamente tutto questo potrà anche essere creato attraverso l’editor che rappresenta il massimo della creatività presente in Little Big Planet 2.
Anche gli item che rendono possibile la personalizzazione del nostro Sackboy e da usare nell’editor sono stati aumentati notevolmente, lasciando però invariato il metodo per ottenerli. Bisognerà infatti raccogliere le bolle speciali sparse qua e la, ottenere la medaglia “asso” finendo i livelli senza perdere neanche una vita, e terminare le sezioni dedicate a due o quattro giocatori, feature che aumenta notevolmente lo stimolo del gioco multiplayer (sia online che in locale).
Si intuisce quindi che in questo titolo, nonostante la semplicità fa da padrone, è richiesto comunque un impegno abbastanza notevole per portarlo a termine al 100% e per sbloccare la totalità degli oggetti disponibili. Media Molecule chiede quindi al videogiocatore il giusto compromesso tra divertimento spensierato e dedizione al titolo, soprattutto per chi non si accontenta di finire il gioco troppo velocemente.
Sack-Move
Little Big Planet 2 è compatibile con il PlayStation Move di Sony, che riesce ad ampliare notevolmente l’esperienza di gioco. E’ stato ideato un set apposito di livelli da giocare con il motion controller, chiamato Sackboy Prehistoric Moves, unico ambito in Little Big Planet in cui è possibile utilizzare la periferica. Sicuramente saranno rilasciati in futuro altri livelli dedicati attraverso DLC scaricabili da PlayStation Network. Per quanto riguarda l’editor invece ancora non c’è la possibilità di utilizzare il Move, cosa che invece sarebbe stata molto utile sostituendo il Sixaxis che in ambito di creazione risulta essere “macchinoso”.
Sack-Create
L’originalità della saga di Little Big Planet non si vede solamente dalla modalità single player che si distingue dai soliti platform, bensì la si assapora al 100% addentrandosi in un editor che definire completo e vastissimo sarebbe riduttivo. Little Big Planet 2 è infatti uscito da poco tempo sul mercato, ma basta accedere al network per avere migliaia di livelli già creati e condivisi dai videogiocatori di ogni angolo del mondo, che grazie alla fantasia hanno saputo creare mondi del tutto inventati o ispirati ad idoli dei videogame o del cinema. Ma cosa cambia rispetto all’editor visto nel primo capitolo?
Come già vi abbiamo accennato la quantità di elementi disponibili è decisamente aumentata, ma la creazione dei livelli è stata notevolmente facilitata con alcuni strumenti che con semplicità fanno fondere vari elementi, li modellano, li modificano con pochi semplici click sul pad, ed è possibile anche utilizzare congegni elettronici che da soli permettono alcuni dinamismi all’interno dello scenario. Nonostante questo però il tempo da dedicare per la creazione a puntino di un livello è molto; si devono provare tutte le opzioni che ci offre l’editor, vedere altri livelli creati per capire ciò che alcuni oggetti possono fare con precisione e soprattutto avere molta pazienza nel provare e riprovare per ottenere il risultato voluto.
Inoltre è disponibile anche un editor musicale, su cui si possono letteralmente comporre le melodie che dovranno partire in determinati punti. Tutto questo ovviamente non è pane per tutti, bisogna avere una buona dedizione nel creare e nel sapere esporre le proprie idee fantasiose, riuscendo a capire per bene cosa va utilizzato per creare quello che si ha in mente. Ma se ci si vuole cimentare in questa strada ci sono molti canali dove è possibile informarsi su internet, per poter migliorare il proprio livello di esperienza e poter chiedere consigli a chi invece è già esperto nel settore.
Sicuramente l’editor sarà anche ampliato in seguito con DLC a tema, come è avvenuto nel primo capitolo, dove sarà possibile utilizzare item ispirati ai videogiochi più in voga su PlayStation 3.
Sack-vision
Dal punto di vista grafico il mondo di Sackboy è stato migliorato, ma ancora non riesce ad eccellere soprattutto per quanto riguarda la gestione e gli effetti di luce. Le texture dei materiali sono invece realizzate in modo eccelso, mostrando un dettaglio ulteriormente migliorato rispetto al primo capitolo. Ma l’arte grafica la si riconosce soprattutto quando ci si trova di fronte ai colori utilizzati in ogni ambientazione, vivaci e sgargianti, a volte con accoppiamenti azzardati che nella loro stranezza donano l’originalità caratteristica di Little Big Planet. Questo aspetto è quindi ormai un timbro che Media Molecule mette nel suo titolo che più sprizza di originalità, un’armonia visiva tra colori pastello e tinte cromatiche più fredde e di contrasto che si sposano nel miglior mix cromatico mai visto prima in un videogame, unico ed inimitabile.
Passando invece al comparto audio la qualità sonora si fa sentire, ma nonostante la notevole quantità di brani presenti non riescono ad eguagliare quelli scelti nel primo capitolo. Durante le avventure del Sackboy saremo comunque accompagnati da melodie che, a seconda della situazione, accentuano l’atmosfera del momento facendo sentire il giocatore sempre più al centro dell’avventura.