Ci sono generi videoludici che andando avanti con il tempo sono ormai diventati praticamente di nicchia, soprattutto in questa next-gen dove ne vengono nettamente preferiti alcuni piuttosto che altri, e le software house prediligono appunto lo sviluppo di tali titoli soprattutto per questioni di mercato. Altre però tentano la fortuna, buttandosi sulla creazione di videogame che escono fuori dal comune e che hanno l’intento di attirare altrove l’attenzione del giocatore, titoli che spesso vengono purtroppo realizzati con un budget ridotto e rilasciati sotto forma di Digital Delivery per poterli distribuire ad un prezzo più concorrenziale. Il team di Plastic Studios, aiutato da quello ormai consolidato dei Santa Monica Studios, si tuffa in questa avventura proponendo Datura, un titolo del tutto originale distribuito in esclusiva PlayStation 3 e realizzato per esser giocato interamente con la periferica PlayStation Move.
Datura è un’avventura mistica ed astratta, che inizia in un’ambulanza dove il nostro protagonista è steso su una barella monitorato dagli strumenti medici. Non sappiamo ne come ne perchè il malcapitato si trovi li, ma la scena a cui assistiamo ad inizio avventura ci fa capire che forse qualcosa in lui non va, in quanto decide di staccarsi dal petto gli elettrodi che lo tengono sotto controllo. La dottoressa accanto a lui decide repentinamente di intervenire con defibrillatore ed iniziezione di adrenalina, ma l’azione costa cara all’uomo in fin divita che, sembra, esser passato all’altro mondo.
Ma le apparenze potrebbero ingannare, in quanto il protagonista si risveglia nel bel mezzo di un bosco che a prima vista sembra tetro, con foglie e piante secche tipicamente autunnali ed un vento che soffia senza sosta.
Si nota sin dalle prime battute quel senso di “fuori dal comune” che la software house ha voluto dare a questo titolo, quando una volta impugnato il pad (che può essere sia il classico Dualshock che il PlayStation Move) si inizia a far intraprendere le prime azioni al protagonista, con una inquadratura in prima persona. Bisognerà andare a spasso per questa foresta, non troppo vasta, in cerca di oggetti da utilizzare o indizi che ci permetteranno di capire meglio cosa sta succedendo e dove ci troviamo. Non appena avremo la possibilità di interagire con qualcosa avremo a schermo la mano destra del protagonista, che sarà visualizzabile premendo il tasto triangolo quando appare l’icona a schermo; è ovvio come in questo senso il PlayStation Move giochi un ruolo fondamentale per dare al titolo un tocco di realismo in più e per far si che il videogiocatore si senta più coinvolto nell’avventura.
Avremo una quantità abbastanza limitata di puzzle game da risolvere durante il nostro cammino, sempre abbastanza vari e molti dei quali anche decisamente originali e che il protagonista affronterà anche durante alcuni flashback, che contribuiranno a costruire il puzzle della sua storia. Non avremo alcuna difficoltà a risolvere questi mini giochi, ed anche quelli che possono sembrare più ostici saranno facilitati da una mole molto elevata di aiuti a schermo, che da un certo punto di vista tolgono il divertimento al giocatore di poter pensare a proprio piacimento come gestire le situazioni proposte.
Durante queste scene molto originali del passato del nostro protagonista avremo inoltre la possibilità di effettuare alcune scelte su come affrontare le situazioni, scelte che andranno ad influenzare il finale del titolo, caratteristica che comporta la rigiocabilità anche se ci si ritroverà ad affrontare gli stessi enigmi.
Tecnicamente parlando Datura non spreme le potenzialità della console. Dal punto di vista dei colori le tonalità scelte sono vivaci e si sposano bene con l’ambiente proposto, ma per quanto riguarda il dettaglio grafico ci sono molte imperfezioni che ormai non siamo abituati più a vedere. Anche il motore fisico non si comporta al meglio, e lo si nota soprattutto nei movimenti di oggetti di grandi dimensioni. Insomma il team di sviluppo si poteva concentrare maggiormente sotto questo aspetto per dare un salto di qualità notevole a questa avventura, soprattutto per dare più enfasi alla sua caratteristica ambientazione. E’ vero che si tratta di un titolo proposto su PlayStation Network sotto forma digitale, ma ormai anche in questo campo alcuni titoli hanno mostrato come si può dare di più dal punto di vista tecnico nonostante la notevole limitazione dei GB a disposizione.
L’audio è invece composto da una colonna sonora che accompagna perfettamente l’avventura e riesce a dargli quel tocco ancor più misterioso.
La longevità dell’avventura è un altro fattore che non è di certo a favore di questo titolo, ed infatti per terminare l’avventura non ci voglio più di tre ore scarse di gioco, anche se come abbiamo già detto prima il fattore rigiocabilità aiuta (ma non troppo) in tal senso.