È finalmente giunta l’ora di parlare di forma.8, un titolo che ha avuto una lunga gestazione e di cui ora possiamo darvi un parere. Non è la prima volta che trattiamo un titolo sviluppato da MixedBag, circa due anni fa abbiamo infatti recensito il più che valido Futuridium. Il team di sviluppo torinese aveva infatti confezionato un buon prodotto, penalizzato però da alcuni difetti. forma.8 è un progetto sul quale il piccolo studio ha investito gli ultimi cinque anni e che abbiamo avuto il piacere di testare su PS4 e PS Vita. Ecco la nostra recensione!
Un mondo affascinante
Il titolo di MixedBag si pone al giocatore in modo molto criptico, con un’introduzione che lascia più dubbi che certezze. Durante l’atterraggio su un pianeta sconosciuto, la navicella sulla quale è presente forma.8 si schianta. Il protagonista è un piccolo drone volante sferico che, assieme ad altri simili, avrebbe dovuto esplorare questo affascinante quanto pericoloso mondo. Lo scopo sarebbe stato quello di trovare una misteriosa fonte di energia, di cui non vogliamo dirvi nulla.
Da questa premessa inizia la nostra avventura, costellata da mistero, esplorazione e una struttura che ci ha ricordato alcuni classici senza tempo. Un’avventura che è durata circa 10 ore, nelle quali abbiamo terminato il titolo al 75%. Una percentuale che racchiude il raggiungimento del finale “base” del titolo e la ricerca di una buona parte dei collezionabili e potenziamenti. Siamo quasi sicuri che il completamento al 100% o altre condizioni a noi oscure, possano sbloccare uno o più finali segreti.
Un po’ Metroid…
Non ci piace paragonare un titolo come forma.8 ad altri prodotti simili, ma è necessario per poterlo inquadrare in un genere di appartenenza. Perché sì, pur avendo una propria anima, forma.8 fa parte del genere Metroidvania, con tutti i pregi e difetti del caso. Di conseguenza, il gameplay attinge a piene mani dai Metroid e Castlevania in due dimensioni.
Esattamente come i titoli a cui si è dichiaratamente ispirato, forma.8 è un titolo esplorativo nel quale è importante l’evoluzione del personaggio. La progressione attraverso il percorso principale del gioco è piuttosto lineare, rendendo necessario il backtracking per fini puramente completistici.
La suddivisione in schermate e la loro rappresentazione sulla mappa facilitano infatti la comprensione sul cosa fare anche ai neofiti del genere. Una mappa che però (fortunatamente o sfortunatamente) non rende l’idea di cosa sia presente all’interno dei quadri e che ci contringe ad affidarci alla memoria, in tanti casi.
Una soluzione che però ha aiutato gli sviluppatori a riempire letteralmente il titolo di aree segrete, utili sia a trovare dei fiori per incrementare la barra vitale del drone, che per raccogliere degli ingranaggi al fine di potenziare le nostre abilità. Ingranaggi spesso difficili da ottenere a causa di alcune sfide a tempo presenti in alcune di queste aree.
Anche se probabilmente è cosa ovvia, vogliamo specificare che il movimento del nostro personaggio non è a terra ma in aria, trattandosi di un drone volante. Seppur sia solo una questione di abitudine, il movimento di forma.8 ci è parso inizialmente troppo scivoloso. Ma non disperate, con un po’ di pratica ci si prende tranquillamente la mano.
Come accennato poco fa, di vitale importanza è la crescita del nostro drone, attraverso la raccolta di armi e potenziamenti di vario tipo. I potenziamenti servono principalmente a raggiungere aree precedentemente non disponibili. Lo scatto serve ad esempio per attraversare alcune barriere gelatinose, mentre il teletrasporto ci permette di oltrepassare pareti poco spesse. Strumenti che risultano utili anche in combattimento, se combinati con le armi vere e proprie.
Disponiamo essenzialmente di due armi, ossia una sorta di onda d’urto utile a tenere a distanza i nemici e delle bombe a tempo. Armi che, se usate assieme, ci permettono di attaccare la maggior parte dei nemici in tutta sicurezza. Imparerete presto che una delle tattiche migliori consiste nel piazzare una bomba e usare l’onda d’urto per indirizzarla dove vogliamo.
Il livello di sfida è più che buono, grazie alla scarsa resistenza di forma.8 nei confronti dei nemici di base e al non ovvio modo di sconfiggere il boss di turno. La forza bruta non è infatti sempre la soluzione migliore per avere la meglio sui nemici più imponenti. Oltre a ciò, morire ci porterà inevitabilmente all’inizio dell’attuale schermata, con energia dimezzata e nemici rigenerati. Fortunatamente, tutti i progressi compiuti verranno salvati, eventuali porte aperte prima di morire, per esempio, rimarranno tali.
Non mancano momenti atipici che non vogliamo svelarvi per non rovinarvi la sorpresa, che ci hanno stupito in positivo. Se proprio dobbiamo segnalare un altro difetto, abbiamo trovato la parte finale troppo sbrigativa, con l’ultimo potenziamento poco sfruttato e utile soltanto per pochi minuti di gioco.
… e un po’ Another World!
Anche per quanto riguarda il comparto tecnico ci vien facile accostare forma.8 a un classico senza tempo. Lo stile visivo del titolo MixedBag ci ha positivamente ricordato l’immortale Another World e, perché no, titoli più recenti come Badland. Ciò non vuol dire che la grafica bidimensionale di forma.8 non sia ispirata, anzi.
Ogni aspetto che compone la componente visiva ci ha stupiti in positivo, a partire dalla scelta cromatica, dall’effettistica e dalla pulizia grafica. Un comparto tecnico bidimensionale che non punta ai livelli di dettaglio di un Rayman Legends o di un Odin Sphere Leifthrasir a caso, ma che ci ha piacevolmente colpiti nella sua semplicità.
Se la versione PlayStation 4 non presenta alcun calo di framerate, la controparte portatile soffre di alcuni piccoli rallentamenti. Fortunatamente nulla in grado di inficiare l’esperienza, anche perché il problema è maggiormente presente in seguito ai cambi di schermata. Stesso discorso per quanto riguarda i tempi di caricamento, vicini allo zero su console fissa e tangibili su PlayStation Vita. Anche in questo caso, nulla di così grave da minare l’ottima qualità del titolo.
Il misterioso mondo alieno è stato reso in maniera più che convincente, aiutandoci ad immergerci ancora di più nell’avventura. Un coinvolgimento che potremmo definire anche audiovisivo. Abbiamo infatti trovato azzeccata la splendida colonna sonora di forma.8, che passa da pezzi “ambientali” durante l’esplorazione, a tracce più movimentate negli scontri contro i boss.
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