Novembre, periodo dove nonostante arrivi l’inverno risulta essere caldissimo per quanto riguarda le uscite videoludiche. Electronics Arts di certo non vuole passare inosservata, ed in questo periodo sta sfornando i suoi cavalli da battaglia. Tra questi spunta Battlefield 3, terzo capitolo ufficiale di una saga FPS che ormai ha raccolto negli anni una buona fetta di fans. In questa generazione abbiamo visto tre capitoli di questa serie, tra cui i due spin-off Battlefield Bad Company e Battlefield Bad Company 2 e quest’ultimo, che si sono migliorati andando a correggere quegli errori che man mano sono stati riscontrati. Dietro a Battlefield 3 c’è la software house DICE, famosa per aver creato sinora modalità multiplayer che sono riuscite a stregare il popolo videoludico, sempre in combutta con il diretto avversario Call of Duty.
Ancora terroristi…
La trama di Battlefield 3 non è certamente il punto di forza di questo titolo e non sprizza di chissà quale originalità. I temi trattati sono infatti già visti e rivisti in molti altri videogames di guerra, dove un gruppo di terroristi minaccia gli Stati Uniti con alcune testate nucleari di cui si sono impossessati, ed il nostro alter ego altro non è che il soldato di turno che deve fermarli per evitare il peggio.
Il tutto si svolge in varie ambientazioni, che si spostano dal medio oriente all’Europa fino ad arrivare alle battute finali a New York attraverso un susseguirsi di scene epiche molte delle quali scriptate. La longevità di questa modalità è decisamente bassa, ci vogliono una media di 6 ore per portare a termine la storia, tempistica che passa abbastanza velocemente in quanto il titolo offre una buona dose di divertimento costante, fatta eccezione per una parte iniziale un pò lenta a carburare.
La meccanica di gioco non si discosta molto dalla classica degli sparatutto in prima persona, se non per alcuni frangenti in cui ci troveremo a bordo di alcuni mezzi, come carri armati che gestiremo sotto ogni punto di vista o aerei su cui saremo solo chiamati a mirare e a far fuoco (senza controllarli quindi). Ciò che si nota è che anche in questo capitolo DICE non ha voluto aumentare la freneticità del titolo, rimanendo su una visuale reale di questo aspetto ed incentrando di più le azioni sulla cooperazione di squadra e sull’aspetto tattico di ogni azione.
A rendere indispensabile il ragionamento su ogni movimento sul terreno di guerra è la distruttibilità dell’ambiente, fiore all’occhiello sia per quanto riguarda la modalità single player che quella multiplayer. In Battlefield 3 non c’è nessun riparo in grado di proteggervi per molto tempo; se infatti una lamiera o un muro sottile è possibile bucarlo con normali armi da fuoco, posizionandoci dientro ad un muro di cinta o una colonna saremo più riparati, ma basta un colpo di carro armato o di qualche lancia missili per buttar giù quello che abbiamo davanti tra noi e il nemico. E’ quindi fondamentale studiare sin da subito la posizione successiva da raggiungere in caso di imminente pericolo. Questa caratteristica però non avvantaggia solo gli avversari, ma ovviamente potrà essere sfruttata anche da noi, e sarà utile sbarazzarsi di scomodo ostacoli anche per ottenere una visuale di tiro migliore per i bersagli più distanti.
Ennesima conferma di qualità!
Vista la software house che ha sviluppato Battlefield 3 ci aspettavamo già un netto divario tra la qualità singleplayer e quella multiplayer. DICE infatti è sempre stata una specialista delle modalità online, regalando in ogni sua creazione novità che hanno reso ogni capitolo differente dall’altro sotto molti aspetti.
Iniziamo dalle modalità, dove troviamo Deathmatch a squadre, Conquista, Corsa e Corsa a squadre. Le meccaniche della prima ormai sono più che note a tutti, mentre per Corsa e Conquista c’è bisogno di qualche delucidazione. Nella prima affronteremo una partita divisa in due match, dove in uno saremo chiamati a difendere una postazione mentre nell’altro ad attaccarla e conquistarla. In Conquista invece sono presenti sulla mappa alcune postazioni da conquistare, ed entrambe le squadre avranno questo obiettivo per la vittoria; ovviamente le postazioni conquistate andranno poi difese, per far aumetare un punteggio che al raggiungimento del limite massimo decreterà la vittoria di un team. Queste partite spesso non dureranno poco, bensì alcune modalità se giocate con squadre abbastanza esperte possono portare via anche una buona ora di tempo.
Ad avventurarsi in questi match ci saranno quattro classi differenti. Tra queste troviamo Assalto, equipaggiata solitamente con armi piuttosto leggere ed è in grado di curare i compagni, e Supporto che fornisce munizioni aggiuntive a chi le sta terminando. Infine abbiamo lo Scout, equipaggiato con fucili da cecchino e dispositivi per la rilevazione dei nemici, e il Geniere che si diletta ad andare in giro con armi pesanti (anticarro) e un saldatore per riparare i mezzi della propria squadra.
Ogni kill effettuata e ogni partita vinta o altre azioni in-game daranno dei punti, che verrano accumulati per salire di livello e sbloccare nuovi armi, accessori e personalizzazioni estetiche. Sarà inoltre possiile cambiare, attraverso questi punti, alcune abilità secondarie, o selezionare alcuni bonus che saranno attivi quando saliremo sui mezzi. E’ tutto quindi personalizzabile al massimo, e grazie a questo sarà possibile avere in gioco una moltitudine di personaggi differenti, molto bello soprattutto nelle partite a 64 giocatori.
Ed è proprio quando ci sono match in cui partecipano molte persone che è più gustoso usare i mezzi. Anche nella modalità multiplayer infatti sarà possibile utilizzare veicoli di vario genere. Partiamo da quelli di terra, dove ci vengono forniti diverse tipologie di carri armati, jeep, blindati, tutti equipaggiati e con la possibilità di personalizzare il loro arsenale. Per quanto riguarda i veicoli aerei la vera novità sono gli aerei A-10 ed F-18, che affiancheranno elicotteri di tutti i tipi sia offensivi che da trasporto.
Ovviamente l’uso di questi mezzi è giustificato anche dalle mappe molto grandi. Si tratta di un’altra caratteristica della serie Battlefield, e grazie a questo sarà possibile avere qualsiasi tipo di approccio grazie alle dimensioni del territorio dove si svolgerà l’azione. Per questo motivo i cecchini più incalliti (me compreso) faranno i salti di gioia grazie alle moltissime posizioni dove possono appostarsi, cosa che non avviene quasi mai negli altri titoli dove le postazioni da cecchino sono davvero poche e con scarsa visibilità.
A chiudere il discorso multiplayer c’è infine la possibilità di giocare sei missioni insieme ad un nostro amico, che se giocate bene non vi porteranno via più di due ore di tempo ma che risultano essere molto divertenti e godibili, a volte anche più della modalità single player.
Sbalorditivo!
Come di consueto diamo infine un’occhiata al comparto tecnico di Battlefield 3. DICE è riuscita a creare un titolo validissimo sotto l’aspetto tecnico, con dettagli, texture, effetti e modelli poligonali decisamente all’avanguardia. Tutto è realizzato in modo eccelso e, nonostante noi abbiamo provato la versione console che non arriva ai livelli qualitativi di quella PC, il risultato finale è uno splendore.
Per quanto riguarda la distruzione degli edifici anche la fisica è stata curata a fondo, e non vedremo mai nulla rompersi seguendo andamenti poco naturali. Le animazioni sono anch’esse fluide e reali, soprattutto per quanto riguarda la corsa che non eccelle in velocità (sembra simulare il peso dell’equipaggiamento NDR) cosa che invece non siamo abituati a vedere in altri titoli di questo genere. Un plauso particolare va agli effetti di luce, che sempre rendono l’atmosfera di gioco realistica.
Per quanto riguarda l’audio non siamo in presenza di una colonna sonora d’impatto, ma giusto di qualche brano di sottofondo che rimane abbastanza anonimo. Ottimo invece il campionamento degli spari e del rumore dei mezzi, che rispecchiano la realtà. Il doppiaggio è totalmente in italiano, ed è ben realizzato.






