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Resident Evil – La Stazione di Polizia di Raccoon City e ogni sua rivisitazione

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Resident Evil 2 PS4

Quando pensiamo a Resident Evil di sicuro ciò che ci salta in mente sono i nemici iconici del gioco, gli zombie. Ma se volessimo vedere in che luogo la nostra mente li colloca, i giocatori più legati alle origini del survival horror di Capcom direbbero una stanza, un corridoio, un qualunque spazio angusto in cui la libertà di movimento riservata al malcapitato di turno che controlliamo risulta essere quasi un optional.
Nonostante la recente Casa Baker dell’ultimo capitolo, Resident Evil 7, se parliamo di location iconiche i ricordi della nostra mente ci portano sicuramente alla Magione del capostipite o alla Stazione di Polizia del secondogenito. Proprio su quest’ultima ambientazione vogliamo soffermaci in questo articolo, che vedremo tornare nel remake di Resident Evil 2 che sarà disponibile dal 25 Gennaio.
Tra non molto, infatti, ci ritroveremo nuovamente nei panni dei due protagonisti Leon e Claire, che invischiati nell’epidemia scoppiata proprio a Raccoon City decideranno di rifugiarsi nella Stazione di Polizia. Ma il nuovo posto di lavoro di Leon e l’ultima posizione conosciuta di Chris, fratello di Claire e protagonista del primo gioco, non sarà proprio il rifugio che essi si aspettavano.

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Esaminiamo la Stazione di Polizia e ogni sua rivisitazione grafica nella serie di Resident Evil

Partiamo prima di tutto da una semplice domanda: se volessimo paragonare la veste grafica di questa nostalgica location, il metro di paragone con il prossimo remake va limitato al solo capitolo della serie uscito nel 1998, Resident Evil 2?
Oltre che in questo capitolo, la Stazione di Polizia è stata visitata nello stesso arco di tempo da differenti personaggi che man mano nel tempo hanno visto diversi restyling grafici di questo edificio. Ovviamente si è trattata di una mossa da parte di Capcom per colpire il cuore di noi giocatori.

Resident Evil

Durante la fuga da Raccoon City

Pariamo, ad esempio, da Resident Evil 3, che ha inizio un giorno prima e finisce un giorno dopo rispetto all’arco temporale che si gioca nel capitolo due. Qui, vediamo Jill recarsi nella stazione di Polizia dove sarà ostacolata dal nemico principe, il Nemesis, un nuovo tipo di Tyrant incaricato di eliminare ogni membro della S.T.A.R.S. poichè testimoni delle macchinazioni dell’Umbrella. Sarà solo dopo aver assistito alla morte di Brad, pilota del team Alpha, da parte del Tyrant che Jill si addentra nell’edificio.
L’ambientazione che troviamo è la stessa del secondo capitolo, con ovviamente limitazioni nelle aree da visitare proprio perchè la casa dell’R.P.D. è solo un’ambientazione di passaggio per questo viaggio in cui Jill ci permette di avere una prospettiva più ampia del disastro biologico che si è scatenato a Raccoon City. L’atmosfera che si respira risulta essere soffocante, poichè una volta seminato il Nemesis all’esterno dell’edificio ci inseguirà per tutto il tragitto.

Resident Evil

L’epidemia tramuta tutto in un incubo

Successivamente, nel 2003, Capcom pubblicò uno spin-off, Resident Evil Outbreak, per PS2, che proponeva per la prima volta nella serie un’esperienza cooperativa online che permetteva ai giocatori di impersonare uno tra otto personaggi disponibili.
Si trattava di abitanti della città che riflettevano le professioni più canoniche, ognuno dotato di abilità uniche e di equipaggiamenti base differenti. L’obiettivo era sopravvivere ad uno dei cinque scenari che il gioco metteva a disposizione. Sarà nel 2004, in Outbreak File #2, che Capcom decide di ambientare il quarto scenario, “Desperate Times”, proprio nella stazione di polizia. L’arco di tempo in cui si svolge questa avventura era però precedente alla visita di Leon, Claire e Jill.
Per la prima volta, essendo passati alla successiva generazione di console, troviamo un miglioramento grafico di questa location. Così come fatto per Code Veronica, il titolo abbandona i fondali prerenderizzati e la telecamera fissa. Si interagisce qui con Marvin, il poliziotto che Leon trova in fin di vita e di cui Jill trova successivamente il corpo senza vita. La visita al dipartimento è inoltre giustificata dalla presenza di uno dei protagonisti di questo spin-off, Kevin, proprio un poliziotto di questo dipartimento.
Inoltre, completando questo scenario con Kevin, è possibile notare nel finale una curiosità. Quando in un furgone lascia la stazione con gli altri superstiti, incrocia la vettura guidata da Leon mentre è insieme a Claire. Si parla dell’istante precedente alla loro separazione iniziale a causa dello zombie nascosto sui sedili posteriori.

Outbreak File2

L’esperienza in prima persona su binari

Nel 2007 e nel 2009 Capcom rilascia invece, per Nintendo Wii, due raccolte degli eventi dei giochi precedenti, con diverse sezioni inedite. I due giochi in questione presentavano però una struttura differente, su binari, e sfruttavano i motion controller della console Nintendo.
In The Umbrella Chronicles si ritornava nella casa dell’RPD, nei panni di Jill, e in The Darkside Chronicles nei panni di Leon e Claire. Essendo uno sparatutto con un’anima arcade, l’atmosfera delle location perdeva un pò di mordente. Erano si presenti sessioni di calma apparente, ma queste, per la natura del titolo, degeneravano in sequenze spara-spara per eliminare ogni mostro su schermo, in cerca del miglior punteggio.
Successivamente, un’edizione rimasterizzata di questi capitoli in HD è arrivata nel 2012 su PS3, giocabile con PlayStation Move della console Sony.

ResidentEvil-UmbrellaChronicles

Nei panni di soldati addestrati

Gli esperimenti cooperativi di Capcom su questa serie però non erano ancora finiti. Nel 2012 venne reso disponibile Operation Raccoon City, un vero e proprio sparatutto cooperativo in terza persona, che vantava anche modalità multiplayer competitive al di fuori della campagna.
Quest’ultima, ambientata durante gli eventi del secondo e terzo capitolo, vedeva 6 membri della USS (Umbrella Security Service) col compito di distruggere le prove del coinvolgimento della società. Questi stessi soldati incroceranno nel loro cammino eroi come Leon e Claire, ma anche armi biologiche come il Nemesis, confondendo anche la timeline originale.
Essendo il gioco ambientato a Raccoon City, non poteva mancare la visita alla stazione di polizia, abitata da zombie, licker e da soldati del governo. Con questi ultimi si dava inizi a sezioni di vero e proprio sparatutto. La scelta di ambientare la campagna durante le ore notturne cercava di rievocare un’atmosfera di imprevedibilità e paura.

Operation Raccoon City

La Stazione sfondo di veri e propri scontri con armi da fuoco

Ultimo omaggio a questo luogo è rappresentato dal più recente Umbrella Corps, vero e proprio sparatutto competitivo. La Stazione diventa dunque arena di scontro tra due fazioni rivali.
Questo capitolo non è però riuscito ad entrare nel cuore dei fan per la propria natura troppo diversa rispetto ai canoni della serie, distaccandosi perfino troppo anche dai capitoli più action.
Inoltre cattive scelte di gameplay e pessima realizzazione generale hanno fatto bocciare il titolo sotto ogni punto di vista.

Umbrella Corps

Di cosa abbiamo davvero bisogno?

Come abbiamo potuto vedere, la deriva action ha portato non solo a modificare il ritmo dei giochi ma ha in parte dato nuove interpretazioni alle atmosfere di luoghi iconici.
Il Remake di Resident Evil 2 sembra riproporre gli ambienti stretti in cui la luce è sopraffatta dall’oscurità che tanto ci hanno appassionato nel passato. Non ci resta che armarci di torcia e “sperare di rivivere l’incubo”. In fondo, ciò che oggi vorremmo riascoltare sono i rumori ambientali, i nostri passi, i lamenti degli zombie, qualche colpo di pistola e un raccapricciante silenzio. Ogni singola clip video o immagine rilasciata da Capcom ci fa presagire che tutto questo sarà presente in questa esperienza videoludico, il risultato finale potrà essere una piacevole sorpresa.

Non ci resta dunque che aspettare Resident Evil 2 il 25 Gennaio 2019 su PS4, Xbox One e PC.

Carlo Garofalo
Appassionato di Videogiochi, ha approcciato al medium guardando giocare i genitori con la prima PlayStation. Con un draghetto viola da una parte che riusciva una volta su dieci a raggiungere le varie piattaforme, e dall'altra un povero neo-poliziotto incapace di coordinare i propri movimenti per sfuggire nella parte iniziale alle singolari creature, lo stanco ragazzino ha poi deciso di prendere in mano lui stesso il DualShock.

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