Il genere horror è sempre riuscito a catalizzare l’attenzione del fruitore del medium di riferimento, sia esso letterario, cinematografico o videoludico, avvicinando quest’ultimo a luoghi noti che per l’occasione potevano apparire tutt’altro che tali. Solitudine, luce soffocata e rumori ambientali sono solo alcuni degli elementi fondamentali e ricorrenti. Ciò che invece non vediamo, ciò che nel buio si nasconde, non è però mai costante. Questo perché ognuno di noi nasconde nell’oscurità le proprie paure, che ovviamente possono tranquillamente differire da individuo a individuo. E quando nelle opere di fantasia si è chiamati a materializzare queste paure, ogni autore opta per minacce in grado di rievocare il tipo di turbamento che vuole scatenare.

Gli horror ambientati in inquietanti navi

Abbiamo prima citato la solitudine, l’isolamento in luoghi in cui nessuno può sentirci, nessuno può salvarci. E se lo spazio, per quanto sconfinato e allo stesso tempo claustrofobico perché privo di punti di riferimento, ci appare ancora concretamente molto lontano, il mare è qualcosa di più accessibile. Un’isola in mezzo al mare è si abbastanza disarmante, ma forse troppo stabile e aperta. Proviamo invece a piazzarci in una grande nave, una bella gabbia di metallo che possa rievocare le classiche magioni infestate dai fantasmi, che è nel frattempo in balia delle onde.

A partire da Man of Medan - Horror in alto mare

Di recente è stata SuperMassive Games ad ambientare la prima opera della sua The Dark Pictures Anthology lontano dalla terraferma. In Man of Medan siamo chiamati a muoverci tra la Duke of Milan, l’imbarcazione di Fliss che accompagnerà gli altri quattro protagonisti alla ricerca di un tesoro andato perduto, e la SS Ourang Medan, una fregata olandese scomparsa nel 1947 che nasconde un’importante segreto.
Se però Man of Medan approccia il genere horror dell’avventura narrativa a bivi, altri titoli hanno rievocato il topic con formule di gameplay differenti. Vediamo insieme qualche esempio.

Resident Evil: Dead Aim

Quarto capitolo della serie Gun Survivor, che conta altri due titoli dedicati alla serie Resident Evil e uno alla serie Dino Crisis, Resident Evil: Dead Aim (Gun Survivor 4: Biohazard: Heroes Never Die per il Giappone) ci porta a bordo della Spencer Rain, una nave da crociera dell’Umbrella. Giocabile anche con l’ausilio della Light Gun della PlayStation 2, il gioco intervalla il classico modello esplorativo in terza persona della serie principale con sezioni di sparatutto in prima persona nel momento in cui si impugna l’arma desiderata per abbattere gli infetti e le armi biologiche che infestano l’ambientazione.

A partire da Man of Medan - Horror in alto mare

Il gioco, della minuta durata di 3-4 ore, vede Morpheus D. Duvall, ex direttore di un sito di smaltimento rifiuti Umbrella e capro espiatorio dell’azienda per l’incidente di Villa Spencer, pronto a lanciare missili contenenti T-Virus in tutto il mondo. Due sono le scelte per le potenze mondiali: pagare un riscatto di un miliardo di dollari oppure stanare Morpheus. Per la missione gli Stati Uniti hanno scelto T. Bruce McGivern, membro dell’USSTARTCOM (Anti-Umbrella Persuit Investigation Team) che impersoneremo per la maggior parte del gioco. Questo perché ridotte sezioni, invece, saranno affrontate nei panni di Fong Ling, un agente con lo stesso obiettivo di Bruce ma che lavora per il governo cinese.

Resident Evil: Revelations

Nel 2012 Capcom sfornò un ulteriore spin-off ambientato su una nave. Trattasi di Resident Evil: Revelations, nato come esclusiva per Nintendo 3DS. Il successo del titolo, in contrasto con la natura puramente action del quinto capitolo numerato, ha però portato l’azienda ad optare per una versione rimasterizzata per PS3, Xbox 360, Wii U e PC l’anno successivo. Ad oggi, comunque, il survival horror vede una riproposizione anche su corrente generazione. Ambientato nel 2005, ci troviamo a vivere i primi anni di vita della B.S.A.A. (Bioterrorism Security Assessment Alliance), il gruppo antiterrorismo fondato dai due protagonisti del primo gioco della serie. E saranno proprio loro alcuni dei personaggi che controlleremo nei dodici episodi che compongono la campagna, la quale è strutturata come una serie TV, con iconico riassunto delle vicende precedenti tra episodio ed episodio. Intelligentemente, tutto ciò adattava il titolo ad una fruizione più frammentata tipica delle console portatili.

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Un nuovo gruppo terroristico, la Veltro, vuole infettare le acque del mondo con un potente virus, il T-Abyss. Alla ricerca del disperso Chris Redfild, Jill e Parker saliranno a bordo della Queen Zenobia. In questo capitolo saremo braccati non da zombie, ma dagli Ooze, esseri umani che assumono caratteristiche associabili ad un cadavere annegato. Eccoci di fronte esseri con pelle gonfia, pallida e molliccia. Ma non mancano variazioni più ostili e boss fisicamente più minacciosi. Data la possibilità di partite mordi e fuggi, Capcom ha adornato l’esperienza single-player con la modalità Raid. Potremo rivivere precise sezioni della campagna con nemici differenti e dotati di modificatori, affrontabili sia in singolo che in compagnia di un amico, lan o online. Il tutto impiantato su una struttura da gioco di ruolo in cui si guadagna esperienza e ogni danno è contrassegnato dal numerino che appare a schermo ad ogni colpo inflitto ai nemici.

Monstrum

Nei videogiochi i game over sono capaci di resettare minuti e minuti di gameplay. Se ciò cancella completamente ciò che è accaduto nella dimensione del videogioco, nella nostra non tutto il tempo passato è da buttare. In horror dove i luoghi sono uguali a loro stessi e i nemici hanno un fisso posizionamento nell’ambiente, l’errore insegna. Non accade tutto ciò in Monstrum, avventura horror in prima persona dove dovremo fuggire da una nave creata proceduralmente. Dove una vera e propria lineare trama viene a mancare, i ragazzi di Team Junkfish hanno giocato facendo cadere ad ogni nostro fallimento le nostre certezze sul mondo che ci circonda. In questa esperienza rogue-like siamo chiamati a raccogliere gli oggetti necessari per riparare una delle tre possibile vie di fuga: elicottero, zattera di salvataggio o sottomarino. Il tutto mentre, a turno, il bruto, il cacciatore o il demone, ci darà la caccia.

A partire da Man of Medan - Horror in alto mare

La fortuna arriva però a giocare un ruolo fin troppo importante. Possiamo trovarci di fronte combinazioni di stanze con differenti uscite e oggetti utili così vicini tra loro o così lontani. Il da poco annunciato sequel, Monstrum 2, cercherà di evolvere questa esperienza voltandosi verso il multiplayer asimmetrico. Quattro giocatori dovranno cooperare per sfuggire ad un quinto giocatore nei panni della minaccia, il tutto ancora in mappe da schemi non definiti. Un cambiamento che da nuova linfa al brand che potrebbe limitare la frustrazione di una più meditata esperienza in singolo. Inoltre senza una precisa conoscenza della nave le partite si riveleranno interessanti per entrambe le parti in causa.

Little Nightmares

L’incubo della piccola Six, raccontato da Tarsier Studios, ha anch’esso luogo in un mezzo di trasporto nel bel mezzo del blu. Pubblicato da Bandai Namco e disponibile per PS4, Xbox One, Nintendo Switch e PC, il gioco si presenta come un’avventura con elementi platform e puzzle. Esploreremo con la ragazzina dall’impermeabile giallo le zone buie e macabre dedicate al personale, fino a giungere alle stanze più lussuose degli ospiti. Sarà fuggendo da nemico a nemico che capiremo la natura del luogo e perché noi siamo lì. Nessuna stanza, nessun oggetto di arredamento risulta a nostra misura. Tutto fa sentire il giocatore piccolo ed inerme. Particolare inoltre la scelta di adoperare non solo un avanzamento orizzontale, ma anche un lento avanzamento verticale in cui è prevista la scalata di imponenti librerie.

A partire da Man of Medan - Horror in alto mare

Quello messo in piedi è un immaginario che è riuscito a fare breccia nei giocatori, complice una storia priva di dialoghi dove a parlare è ogni ambientazione, ogni creatura e ogni azione di Six. Il sequel, Little Nightmare 2, è stato annunciato in occasione della Gamescom di quest’anno. Per l’occasione vestirete i panni di Mono, un giovane ragazzo intrappolato in un mondo distorto. In compagnia di Six, protagonista del primo gioco, sua guida, Mono andrà alla scoperta degli oscuri segreti che circondano la Signal Tower, una torre dall’incessante ronzio. Non è però questa l’unica successiva iterazione dell’IP, poiché un DLC in tre parti denominato “I Segreti delle Fauci” del primo gioco, un fumetto e un gioco per IOS, Very Little Nightmares, hanno già approfondito vicende precedenti e parallele a quelle di Six.

Cold Fear

Sviluppato da Darkworks e pubblicato da Ubisoft nel 2005, Cold Fear sfrutta la formula di gameplay scartata da Capcom per Resident Evil 4, mostrata in occasione dell’E3 2003. Troviamo dunque l’alternanza di fasi esplorative in terza persona e fasi di shooter con la telecamera che si sposta per l’occasione sulla spalla del protagonista. Presente in quest’ultima modalità la possibilità di muoversi e sparare allo stesso tempo. Particolarità del titolo è che, essendo il gioco ambientato durante una tempesta, le onde del mare incidono realisticamente sulla baleniera. È infatti possibile assistere sul ponte a oggetti che si muovono da parte a parte, e lo stesso protagonista fatica a mantenere l’equilibrio.

A partire da Man of Medan - Horror in alto mare

In questo action-horror il giocatore assume le vesti di Tom Hansen, un ex-soldato ora impiegato nella U.S. Coast Guard, il quale viene mandato ad investigare su una misteriosa baleniera russa, la Eastern Spirit nel mezzo dello stretto di Bering. Qui una squadra di agenti della CIA, sotto copertura, è stata sterminata da una minaccia sconosciuta mentre erano intenti a recuperare un misterioso carico. Sarà Hansen a scoprire che la nave è occupata da creature, denominate exocelle, che usano le forme di vita come ospiti. Queste ultime, trasformate in esseri violenti e irrazionali, risultano molto resistenti ai colpi da fuoco. L’unico modo per liberarsene è distruggerne la testa.

Nel caso desiderate approfondire l’horror di SuperMassive Games potete recuperare la nostra recensione e la nostra guida trofei.

Antonio Loparco
Videogiocatore sin da piccolo, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo videoludico con Amiga600. Pian piano ho provato varie piattaforme fino all'acquisto della prima PlayStation che è rimasta da sempre la mia console preferita.

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