Piattaforma: Genere: PlayStation Move: Compatibilità 3D: Sviluppato: Distribuito: Pubblicato: Data Rilascio: PEGI: Giocatori: Versione: Sito Ufficiale: |
PS3 Puzzle-Game No No thatgamecompany SCE SCEE Quarto Trimestre 2011 7+ 1 Beta n/d |
Dopo tante notizie uscite qua e la per le testate videoludiche finalmente abbiamo potuto mettere le mani fino a poco tempo fa su una versione beta di Journey. Possiamo quindi ora scrivere un’anteprima abbastanza precisa su quello che sarà il risultato finale del titolo sviluppato dal team di thatgamecompany, che continua la sua produzione dopo due titoli come Flow e Flower. Le loro caratteristiche principali si notano anche con Journey, che spicca con il suo stile tra le ondate di titoli in uscita in questa next-gen. Il principio della software house infatti è sempre stato quello di suscitare emozioni in chi si trova davanti allo schermo, immergendo a pieno il videogiocatore nelle azioni del protagonista soprattutto a livello emotivo.
Questo titolo infatti rispecchia del tutto questa caratteristica, e sin da subito ci siamo infatti trovati coinvolti in un paesaggio desertico immenso, infinito…quasi magico. Seguire le movenze lente e armoniose del protagonista danno un senso di pace e tranquillità , forse anche troppa per chi è abituato con i ritmi frenetici dei titoli del momento.
Ma ritorniamo al deserto. Perchè siamo qui? Chi siamo? Dove siamo? Non si sa. Tutto questo, almeno nella beta, non ci è spiegato. L’unico indizio che abbiamo sin dall’inizio è una montagna luminosa all’orizzonte che sembra vada raggiunta. Tra noi e l’immenso ammasso di rocce un susseguirsi sconfinato di dune da superare, e a spiegarci le funzionalità del pad ci pensa un’immagine bianca trasparente al centro dello schermo. Con il tasto cerchio emetteremo un suono, la cui intensità dipende da quanto terremo premuto il pulsante, ed infine con il sistema di movimento Sixaxis (che sorpresa!) muoviamo la telecamera intorno a noi. Tutto qua, nient’altro da sapere. Gameplay semplicissimo e immediatissimo che enfatizza ancor di più il lato emotivo del titolo.
Visti i comandi siamo pronti a partire, e ovviamente ci dirigiamo verso la montagna. Camminando qua e la per le dune troviamo alcune rovine e Journey mostra la sua tipologia di gameplay. Se andiamo ad analizzare a fondo le meccaniche di gioco sembra di essere di fronte ad un puzzle-game anche se, almeno nella beta, gli enigmi proposti sono di una semplicità davvero unica. Si tratta infatti di interagire con alcuni drappi di stoffa che troviamo attaccati lungo queste rovine, che ci innescano meccanismi fino ad aprirci strade per posti prima irraggiungibili.
Questi pezzi di stoffa possono essere anche assorbiti, per effettuare con il tasto X dei salti che variano in base alla quantità di frammenti raccolti. E’ quindi con questa semplice meccanica di gioco che si svolge il susseguirsi degi eventi in Journey.
In questa versione di prova abbiamo potuto provare tre aree che non differiscono molto l’una dall’altra, e che trasmettono la stessa sensazione di solitudine, anche se potreste trovare dei viandanti lungo la via. Un’altra particolarità di Journey infatti è che, dopo aver effettuato l’accesso al PlayStation Network, è possibile giocare online ed incontrare altri videogiocatori persi tra le dune. Non c’è possibilità di comunicare in alcun modo con gli altri, se non richiamando l’altro viandante con il suono emanato con il tasto cerchio. Ci si può unire quindi per continuare il viaggio insieme oppure andare ognuno per la propria strada, anche perchè Journey non richiede in alcun momento la cooperazione tra giocatori per essere completato.
Si evince quindi da questa beta che Journey è composto da un gameplay fin troppo semplice, che farà fatica a tenere il videogiocatore medio davanti allo schermo. Se andiamo però ad analizzare l’aspetto scenico e tecnico, il titolo di thatgamecompany trasmette emozioni che difficilmente si riescono a carpire da un videogame. Journey infatti riuscirà a catturare il videogiocatore che è in cerca di particolari atmosfere, date anche dalla sabbia che si estente a perdita d’occhio, e che grazie ad effetti di luce e a cromatismi particolari da un senso ancor più fiabesco al titolo. Possiamo per ora dire che per la casa di sviluppo questo è un obiettivo che si era prefissato e lo ha più che centrato.