[ATTENZIONE: Questo articolo contiene SPOILER sulle trame dei titoli]
Inside The Saga – Resident Evil Parte 1
Inside The Saga – Resident Evil Parte 2
La sopravvivenza è ciò che conta!
In alcuni momenti che intervallavano le uscite dei vari Resident Evil della serie principale Capcom pubblicò degli episodi paralleli, incentrati su personaggi secondari e non, atti a svelare alcuni retroscena della trama.
La prima serie aggiuntiva da citare è Survivor, di cui il primo capitolo fu Resident Evil: Survivor pubblicato sulla prima mitica PlayStation nel 2000. Il gioco si presentava come una sottospecie di sparatutto in soggettiva con alcuni semplici enigmi ambientali, titolo che dava il meglio di sé usando una Light Gun come la GunCon della Namco o simili. La trama era molto semplice ed era parallela ai fatti raccontati nei primi 3 capitoli ufficiali, inutile riassumerla in quanto altro non era che un semplice pretesto per sparare ad orde i non-morti e agenti della Umbrella.
Il secondo episodio della serie Survivor, ossia Resident Evil: Survivor 2 – Code: Veronica, non fu pubblicato negli Stati Uniti per alcuni non ben noti motivi ed uscì nel 2001 su PlayStation 2. Mantenne la stessa identica giocabilità del predecessore, unito ad un comparto tecnico non eccelso. Fu sviluppato in collaborazione con Namco e la trama seguiva gli eventi raccontati nell’originale Code Veronica. Un titolo che oserei dire, a parte alcuni momenti particolari giocati, assolutamente da dimenticare.
Resident Evil: Dead Aim, quarto capitolo della serie Survivor (il terzo fa ufficialmente parte dell’universo di Dino Crisis), uscì nel 2003 per PlayStation 2 e lo considero senza dubbio l’episodio meglio riuscito tra questi episodi paralleli. Il gameplay unisce sezioni di esplorazione in terza persona simili al futuro Resident Evil 4 e fasi in soggettiva da affrontare come i capitoli appena analizzati. Trama e protagonisti risultano inediti nell’economia della serie ed il gioco risulta tecnicamente buono, anche se non eccelso.
Esperimenti di infezione in cooperativa!
Anno 2004: Capcom rilascia in esclusiva PlayStation 2 Resident Evil Outbreak, il primo titolo della saga basato su una modalità cooperativa online. Il gioco offriva la possibilità di scegliere tra otto personaggi, i quali dovevano sopravvivere in cinque scenari ben distinti. La chiave di tutto era la cooperazione tra queste persone, ognuna delle quali era dotata di particolari abilità, armi ed oggetti. I personaggi erano sopravvissuti all’infezione raccontata nei primi tre capitoli canonici ed il loro scopo era fuggire dalla città entro un certo periodo di tempo ben definito. Capcom fece l’infelice scelta di portare il titolo in Europa privo della modalità online, tagliando quindi la sua componente primaria, demandando quindi il controllo degli altri personaggi alla CPU, con una IA non propriamente reattiva.
L’anno dopo, nel 2005, Capcom rilasciò un seguito, Resident Evil Outbreak File #2, contenente cinque nuovi scenari e mantenendo quasi inalterati grafica e gameplay rispetto alla prima uscita. Fortunatamente questa volta la modalità online venne inserita anche per la versione PAL, potendo quindi usufruire delle potenzialità del gioco in rete anche dalle nostre parti, connessioni vetuste permettendo.
Considero personalmente questi due titoli esattamente degli esperimenti veri e propri, nel senso che risultano essere titoli “solo” discreti, ma con un potenziale sfruttato in futuro per alcuni capitoli principali della saga, vedi Resident Evil 5.
Resident Evil… sui binari!
Nel 2007 Capcom rilasciò Resident Evil: The Umbrella Chronicles per Nintendo Wii, un particolare sparatutto in soggettiva sui binari (tanto per capirci, una specie di The House of the Dead), nel quale il giocatore controlla la mira e spara, mentre il gioco muove in autonomia il personaggio attraverso gli scenari di gioco. Viene ripresa la trama dei primi capitoli, questa volta in una prospettiva particolare e con qualche dettaglio aggiuntivo a condire il tutto. Oltre a ciò, è stato aggiunto uno scenario aggiuntivo inedito, incentrato sulla fine della Umbrella Corporation, indubbiamente un ottimo incentivo per terminare il titolo.
Forte del successo del titolo appena descritto, Capcom pubblicò nel 2009, sempre per Wii, il secondo episodio “Chronicles” della saga, ossia Resident Evil: The Darkside Chronicles. La trama è incentrata principalmente sulla figura di Leon S. Kennedy, per inciso il mio personaggio preferito della serie, ripercorrendo eventi passati già noti, più alcuni inediti. Si rivivono infatti ancora meglio gli avvenimenti di Resident Evil 2, preceduti da una parte che racconta meglio il rapporto tra Leon e Krauser, apparso poi in Resident Evil 4.
Entrambi i titoli sono stati riproposti in alta definizione su PlayStation 3, in conversioni uscite quest’anno e discretamente realizzate. Un’ottima occasione per giocarci anche se non in possesso della Wii, nonché giocabili meglio con il controller di movimento PlayStation Move.
E per finire…
Capcom rilasciò negli anni altri episodi singoli e secondari della saga, titoli che risultano esperimenti a sé stanti, alcuni meglio riusciti, altri meno.
Il primo da citare è indubbiamente Resident Evil Gaiden, pubblicato nel 2001 per Game Boy Color. Il gioco era strutturato con una grafica bidimensionale e visuale dall’alto per la parte esplorativa, mentre se si entrava in contatto con gli zombie, la visuale passava in “soggettiva”, dove il tempismo era tutto. I personaggi presenti erano Leon Kennedy e Barry Burton, già visti in molti altri capitoli, e la trama tratta un’avventura inedita su una nave infestata dai non-morti. Prima di pubblicare tale gioco, Capcom tentò di convertire il primo Resident Evil per Game Boy Color, tentativo abbandonato ma in rete sono disponibili immagini e parte del codice giocabile.
Un altro episodio parallelo è stato Resident Evil: The Mercenaries 3D, uscito per Nintendo 3DS nel 2011. Il gioco univa le meccaniche della modalità Mercenari presente nei capitoli usciti in precedenza con il gameplay e visuale tipici delle ultime uscite. Il gioco era anche la prima prova per la versione mobile del motore proprietario Capcom, ossia il MT Framework, e graficamente risultò essere davvero buono per essere un titolo per console portatile.
Per ultimo, uscito quest’anno, parlo di Resident Evil: Operation Raccoon City, sviluppato da Slant Six Games per PS3, X360 e PC. I fatti narrati sono paralleli a quelli raccontati in RE2 e RE3, e l’ambientazione è dunque Raccoon City. Il titolo permette di interpretare degli agenti speciali della Umbrella, così da tentare di mettere i bastoni tra le ruote ai protagonisti della saga principale. Un titolo che ha avuto uno scarso successo e di cui la qualità non è alla pari degli altri giochi della serie.
Davide “BigBoss87” Begni