[ATTENZIONE: Questo articolo contiene SPOILER sulle trame dei titoli]
L’origine del mito…
Nell’ormai lontano 1996 Capcom pubblicò in Giappone, sulla prima PlayStation, il capitolo che diede inizio alla saga survival horror trattata in questo speciale, inizialmente conosciuta come Biohazard. Il creatore del gioco, Shinji Mikami, dichiarò che per creare il titolo si ispirò ai film sugli zombie di George Romero e, per motivi di copyright (la presenza di una band statunitense con lo stesso nome), il titolo arrivò successivamente in occidente con il nome Resident Evil.
La trama del titolo si svolge esattamente il 24 giugno del 1998, sulle montagne Arklay, nei pressi della cittadina americana di Raccoon City. Una squadra speciale della polizia, ossia la S.T.A.R.S. (formata da Chris Redfield, Jill Valentine, Albert Wesker, Barry Burton, Joseph Frost e Brad Vickers) è stata inviata nella zona per investigare su alcuni omicidi avvenuti nei pressi di un’enorme villa. Nel momento in cui l’elicottero atterra, la squadra viene attaccata da dei cani zombie e i protagonisti sono costretti a rifugiarsi nella villa stessa. Dopo aver affrontato zombie e mostri di varia natura, i protagonisti Chris Redfield e Jill Valentine scoprono che questa abitazione non è altro che una copertura per un laboratorio segreto di ricerca della Umbrella Corporation, atto a creare virus sperimentali e armi batteriologiche. Oltre a ciò, si scopre che Albert Wesker non è altro che uno dei ricercatori della stessa azienda farmaceutica (che ha contribuito a creare il virus-T) e lo stesso viene apparentemente ucciso dal Tyrant, una delle sue creazioni. I protagonisti riescono a sconfiggere il mostro e a fuggire in elicottero dalla struttura, non sapendo che quello era soltanto l’inizio…
Per quanto il titolo risulti oggi invecchiato piuttosto male, all’epoca fece scalpore per i suoi momenti di paura, per la grafica che univa splendidi fondali in 2D prerenderizzati con personaggi poligonali, oltre che per la difficoltà dovuta alla scarsità di munizioni ed oggetti che era possibile trovare nelle ambientazioni. Oltre ad uccidere creature mostruose, il titolo era anche composto da fasi “ragionate” nelle quali era di fondamentale importanza recuperare oggetti o risolvere geniali enigmi nella villa e nel laboratorio per poter proseguire nell’avventura. Il gioco offriva la possibilità di scegliere se giocare con Chris Redfield o Jill Valentine e dava la possibilità di avere più finali, in base ai personaggi salvati dai due protagonisti stessi, aumentando così il tasso di rigiocabilità. Il filmato iniziale in bianco/nero risulta tale per un errore di conversione dal formato NTSC giapponese a quello PAL, cosa che però Capcom ha deciso di lasciare così com’era visto che, in fondo, dava più il senso di film horror classico. Dopo essere uscito sulla prima PlayStation, il titolo venne prima convertito per numerose piattaforme, tra cui PC, Sega Saturn e Nintendo DS, oltre ad uno splendido remake per Nintendo Gamecube, uscito nel 2002.
…ed il seguito che tutti aspettavano!
Due anni dopo l’uscita del primo capitolo, Capcom pubblicò sempre sulla stessa console di casa Sony il seguito del suo pluripremiato survival horror. Lo stile di gioco rimase esattamente lo stesso, ampliando però le dimensioni e la varietà delle ambientazioni, offrendo anche una trama ancora più appassionante.
La storia del titolo si posiziona due mesi dopo i fatti raccontati nel primo capitolo, il virus-T si è esteso anche alla città di Raccoon City, dando il via ad un’infezione ormai incontrollabile. I protagonisti Leon Kennedy, un poliziotto al suo primo giorno di lavoro, e Claire Redfield, la sorella di uno dei personaggi del primo RE, vengono coinvolti nell’infezione che sta colpendo la città. I due prima si incontrano e poi si trovano costretti a dividersi a seguito di un incidente, dando origine a due storie ben distinte ma intrecciate. Leon e Claire si rifugiano nella vicina stazione di polizia, che nasconde un ingresso ad un nuovo laboratorio sotterraneo, ed incontrano Sherry Birkin, una ragazzina che possiede un campione del nuovo virus-G, e Ada Wong, una donna mandata da Wesker per recuperare lo stesso virus.
Esiste anche un secondo campione, nelle mani del padre di Sherry, ossia William Birkin, che però decide di usare su sé stesso il virus quando si ritrova braccato dagli agenti della Umbrella che lo vogliono morto, trasformandosi così in una potente arma biologica. Ada si innamora di Leon e riesce a fuggire con il campione di virus rubato ai protagonisti, ma non prima di averli aiutati a sconfiggere William Birkin. Leon, Claire e Sherry riescono a fuggire dal laboratorio prima che questo si autodistrugga, con la speranza che l’infezione sia davvero terminata…
Il gioco viene considerato da quasi tutti i fans come il migliore della saga, nonostante la sua somiglianza con il primo episodio. C’è da dire che il titolo venne rifatto quasi completamente da Capcom quando ormai il suo sviluppo era stato completato, ed esistono nella rete filmati che testimoniano l’esistenza di questa versione, ribattezzata Resident Evil 1.5, considerata da Capcom troppo simile al primo capitolo e quindi, appunto, cancellata. Il gioco offre quattro avventure (Leon A – Claire B – Leon B – claire A) più due scenari aggiuntivi nei panni dell’agente Umbrella Hunk e di Tofu, un pezzo di formaggio (!?) armato solo di coltello. Anche Resident Evil 2 venne convertito per più piattaforme, anche se i fans chiedono da anni a gran voce un remake sullo stile di Resident Evil Rebirth.
“Corri, scappa, c’è il Nemesis!”
La citazione presente nel titolo del paragrafo può essere spiegata facendo una rapida ricerca su YouTube, ma veniamo a noi. Resident Evil 3: Nemesis, terzo capitolo della saga Capcom, uscì nel 1999 in esclusiva per la prima macchina Sony e mantenne ancora lo stesso stile di gioco dei predecessori, includendo però scene casuali variabili da partita a partita e la presenza di Nemesis, un’arma biologica che braccava la protagonista dall’inizio alla fine facendo la sua comparsa nei momenti più impensabili.
Il terzo capitolo della serie si svolge in concomitanza con gli eventi raccontati nel secondo capitolo e la protagonista è ancora una volta Jill Valentine. Visto che gli zombie hanno ormai completamente invaso la città di Raccoon, Jill si trova a dover fuggire dalla stessa in cerca di aiuto. Il principale nemico contro cui la protagonista deve vedersela è Nemesis, un particolare Tyrant creato dalla Umbrella con lo scopo di eliminare tutti i membri sopravvissuti della S.T.A.R.S., i soli ad evere le prove sulla responsabilità della stessa azienda farmaceutica. La Umbrella Corporation ha nel frattempo inviato una squadra di mercenari con lo scopo di aiutare gli altri sopravvissuti all’infezione. Tramite questi soldati, Jill scopre che il governo sta pianificando il bombardamento a tappeto di Raccoon City, in modo da eliminare tutte le prove contro l’Umbrella e per tentare di fermare il proliferare del virus. Jill riesce a liberarsi definitivamente da Nemesis e fugge poco prima che la città venga rasa al suolo, rimanendo quindi una delle poche scomode testimoni.
Anche in questo capitolo lo stile di gioco e grafico è pressochè identico ai suoi predecessori, anche se i fondali bidimensionali risultano ancora più dettagliati. Al gameplay venne aggiunta la rotazione di 180°, utile per sfuggire più rapidamente agli zombie, oltre alla già citata casualità di alcuni eventi o posizione di oggetti. Di notevole importanza Nemesis, nemico in grado di seguire Jill anche oltre le porte che dividono i vari ambienti, caratteristica che faceva rimanere il giocatore sempre sull’attenti ed in preda all’ansia. In aggiunta alla storia principale fu inserita anche la modalità Mercenari, utile per guadagnare punti per acquistare armi ed equipaggiamenti aggiuntivi per Jill. Anche questo capitolo venne portato successivamente su altre piattaforme, come da tradizione Capcom, seppur non migliorandolo in nessun modo.
Il quarto capitolo?
Pur non dichiarandosi ufficialmente come quarto gioco ufficiale della serie, Resident Evil Code: Veronica risulta a tutti gli effetti un capitolo della saga principale. Si tratta del primo titolo non rilasciato su piattaforme Sony, essendo inizialmente esclusiva del Sega Dreamcast e pubblicato nel 2000.
Siamo sempre nel 1998, 3 mesi dopo i fatti raccontati nei primi capitoli, questa volta non a Raccoon City. Claire Redfield viene catturata dalla Umbrella ed imprigionata sull’isola sperduta di Rockfort, di proprietà della stessa azienda farmaceutica. L’isola viene attaccata e contaminata dal virus-T e Claire conosce quello che sarà il suo compagno nell’avventura, Steve Burnside. I due lottano prima contro Alexia Ashford della Umbrella e poi contro un potente Albert Wesker, venuto fin lì per recuperare dei campioni del virus T-Veronica. Pur non eliminando i rivali, Claire e Steve scappano con un aereo ma vengono dirottati in un’altra base della Umbrella, questa volta in Antartide.
Nel frattempo Chris, fratello di Claire, è in cerca della sorella sull’isola Rockfort e viene a scoprire che lei si trova già al Polo Sud. Dopo uno scontro con Wesker nel quale perde quasi la vita, Chris riesce a raggiungere la sorella nella base artica. Steve viene infettato ed ucciso dal virus T-Veronica, mentre Chris e Claire si trovano faccia a faccia con Alexia, trasformata in una libellula gigante. I due hanno la meglio e mentre la base è in fase di autodistruzione ricompare Wesker, che risulta praticamente imbattibile in quanto potenziato dal virus stesso. Con un po’ di astuzia i due protagonisti riescono a fuggire dalla base e lo stesso vale per Wesker, che è riuscito anche questa volta a compiere la sua missione prendendo con sé un campione del virus T-Veronica recuperato dal corpo di Steve.
Il gioco fu sviluppato contemporaneamente a RE3 dal team di Nextech Corporation, e per la prima volta nella serie vennero implementati fondali 3D, anche se la visuale rimaneva quasi sempre fissa. Dal punto di vista grafico è stato quindi fatto un vero e proprio passo avanti, anche se la giocabilità aveva sicuramente bisogno di una svecchiata. Questo capitolo risulta il più longevo rispetto a quelli usciti in precedenza.
Il titolo venne poi convertito su PlayStation 2 con il nome Resident Evil Code: Veronica X, dove vennero aggiunti alcuni filmati extra. Ma i fan non sapevano ancora cosa sarebbe successo di lì a poco alla saga Capcom…
Rimanete sintonizzati per la seconda parte a cura di Davide “BigBoss87” Begni