Dopo aver parlato in precedenza dei giochi che riteniamo essere i migliori dello scorso anno, è ora giunto il momento di dedicarci (in ordine sparso) ai cinque titoli che ci hanno deluso. Attenzione, non parleremo di titoli che sono stati brutti in assoluto, bensì di quelli che, a causa dell’hype generatosi nei mesi precedenti all’uscita, si sono poi rivelati deludenti o comunque pesantemente sotto alle aspettative. Anche in questo caso ci aspettiamo molte critiche che, se costruttive, sono sempre ben accette.
Lightning Returns: Final Fantasy XIII
Terzo capitolo della Fabula Nova Crystallis, Lightning Returns cerca di innovare un genere che, ormai, ha provato ogni via possibile per svecchiarsi; le scelte degli sviluppatori sono, però, totalmente l’antitesi di quello che un gamer si aspetterebbe da un JRPG, con un titolo che fa del fattore tempo il suo principale tratto distintivo, ma che finisce per penalizzare una produzione che, nell’intento iniziale, ha ottimi spunti di esplorazione ed open world. Se a questo aggiungiamo un gameplay blando, una facilità media degli scontri tarata verso il basso, un aspetto tecnico non all’altezza ed uniamo il tutto ad un insieme di incarichi che dovremo sempre e comunque svolgere in lassi di tempo ridotti, con scarsi riscontri sul proseguo dell’avventura e potete ben capire perchè questo titolo si trovi qui. Se amate Final Fantasy, statene alla larga.
Qui troverete la nostra recensione.
Watch Dogs
Pur avendolo premiato in fase di recensione, a posteriori Watch Dogs si è rivelato un titolo schiacciato dall’estenuante attesa nata fin dal primo trailer mostrato. Non solo, il titolo è stato presto dimenticato da quasi tutti, tanto che ormai non se ne parla quasi più, nonostante le ottime vendite. Un gioco che ha diviso nettamente la critica a causa di una struttura tecnicamente open world limitata da sé stessa, gioco che alla fine offre una finta libertà di movimento e hacking, diversamente da ciò che era stato promesso dagli sviluppatori. Sia chiaro, Watch Dogs non è un brutto gioco, anzi, è divertente se preso dal verso giusto, ma le aspettative, i numerosi bug e l’aspetto tecnico dovuto allo sviluppo cross-gen hanno contribuito a farlo rientrare in questa spiacevole classifica.
The Evil Within
Quando dietro allo sviluppo di un titolo horror vi sono sviluppatori del calibro di Shinji Mikami (il creatore di Resident Evil, per intenderci), le aspettative non possono che essere a livelli molto alti. The Evil Within ci ha deluso, come potete leggere qui a causa di pesanti problemi sia nel gameplay che a livello tecnico. Se nella classifica dei migliori giochi del 2014 abbiamo incluso Wolfenstein: The New Order grazie al suo essere “vecchia scuola”, The Evil Within soffre proprio a causa dell’eccessivo essere vecchio, facendolo pure nel modo sbagliato. Una vera e propria occasione sprecata ed uno degli emblemi della crisi degli sviluppatori giapponesi, eccezion fatta per Platinum Games e pochi altri.
Driveclub
Qui chiedo già scusa ai lettori ed ai fan del titolo, giusto per mettermi al riparo da critiche.
Driveclub è il titolo più ridicolo uscito negli ultimi anni; titolo annunciato come inglobato nel programma PS Plus al D1 di PS4, rimandato, con la versione Plus che è diventata una demo con una sola location e che, a Gennaio 2015, ancora non si è vista. Vogliamo continuare? Continuiamo, e continuiamo parlando del comparto online del titolo, talmente flagellato di bug e difetti da costringere gli sviluppatori a consentire un accesso graduale agli utenti allo stesso, ma al contempo hanno avuto il tempo di distribuire add – on e DLC sia gratuiti che a pagamento, aggiungere effetti meteo e molto altro. Parliamo anche del fatto che la fantomatica versione Plus non esiste, ma esiste la versione “Update da PSPlus a gioco completo” venduta all’irrisoria cifra di 39.99€ (in questi giorni abbassata a 24.99€), prezzo al quale la retail si trova da ben prima di Natale. Potrei continuare anche infierendo brutalmente sul sitema di guida, sulla gestione dei danni, ma preferisco sorvolare e decretare Driveclub uno dei più grandi flop mai prodotti da Sony.
Vi lasciamo in allegato la recensione.
Destiny
Ebbene si, anche Destiny, la produzione multimilionaria di Bungie ed Activision finisce prepotentemente nell’elenco dei Flop 2014.Dopo una fase Alpha che ci aveva entusiasmati, una fase Beta che aveva confermato tutto quanto vi era di ottimo pur sollevando qualche perplessità, le aspettative erano elevatissime, probabilmente troppo elevate per quello che si è rivelata essere la produzione in sé. Di per se, il lavoro svolto da Bungie è strepitoso sotto molti aspetti, primo fra tutti quello tecnico, ma non si può non notare come il titolo alla fine sia un insieme di quattro mappe macroscopiche con all’interno delle stesse una serie di missioni che ci obbligano a visitare sempre gli stessi luoghi, legate insieme da una trama che è difficile comprendere e seguire, vista la libertà di affrontare quasi liberamente le missioni. Se a questo aggiungiamo un comparto online che nel primo periodo causava disconnessioni completamente casuali e l’obbligo di essere perennemente online per poter avviare il titolo, abbiamo fatto la frittata. In aggiunta, non può mancare il sistema di Loot che non sembra avere una logica ben definita, lasciando completamente al caso la qualità degli oggetti che i nemici ci lasceranno sul campo di battaglia, nonché la necessità di scovare ed equipaggiare determinati oggetti per superare il livello 20, level cap raggiungibile con i meri punti esperienza. Insomma, un titolo che ha un gran aspetto estetico, senza però la dovuta cura per tutto ciò che concerne i contenuti.
Qui vi alleghiamo la recensione.
A cura di Davide Begni e Loris Mattiolo