Contrariamente alla serie Mario Kart, la quale propone gare nei panni di amici e nemici del famoso idraulico italiano senza alcun pretesto narrativo, il racing game spin-off dedicato a Crash Bandicoot ha introdotto il giocatore in un ben preciso contesto.
Nulla di particolarmente complicato, ma comunque funzionale nell’inserimento di una modalità Avventura single-player. Quest’ultima avvicinava i giocatori ai diversi tracciati e all’utilizzo degli “items”, con i quali ostacolare gli avversari nella corsa alla vittoria. Il tutto in preparazione di quelle che potevano essere le vere sfide, ossia quelle con i nostri “amici”.

Crash torna alla guida dei kart per salvare la Terra

Crash nasce per sopperire alla mancanza di una mascotte per la popolare prima console di casa Sony, figure che nella concorrenza si identificavano nell’idraulico italiano per Nintendo e nel porcospino blu per SEGA.
Il primo design del personaggio prevedeva di basarsi su un vombatide, quadrupede muscoloso lungo circa 1 m e munito di una coda molto corta, che avrebbe sfoggiato il nome di Willie the Wombat. Un personaggio omonimo era però già presente nella serie animata Tazmania della Warner Bros. Animation. Si pensò dunque ad un esemplare di bandicoot fasciato orientale, marsupiale delle dimensioni di un coniglio, dal peso inferiore a 1 kg, con una coda corta e tre/quattro fasce biancastre lungo il groppone. Da quel momento, la mano è passata al dottor Neo Cortex e al suo raggio Evolvo, macchinario in grado di dare agli animali fattezze antropomorfe.
Se Bandicoot si riferisce alla razza, il nome proprio, Crash, nasce invece per la capacità del personaggio di rompere casse.
Il successo della prima trilogia, riproposta nel 2017 attraverso la N. Sane Trilogy, ha spinto Sony ad espandere i generi con cui Crash si sarebbe dovuto confrontare. Ed infatti, sulla falsariga della concorrenza, ecco accorrere racing game e party game (Crash Bash per PlayStation e Crash Boom Bang! per Nintendo DS).

Minacce extraterrestri…

“Gran parte di ciò che ha reso speciale CTR negli anni ’90, e cosa renderà speciale CTR Nitro-Fueled nel 2019, è questa esperienza di campagna per single player. Era una cosa unica vedere una modalità campagna in un kart racer.” ha affermato Thomas Wilson, direttore creativo di Beenox, in un articolo pubblicato su PlayStation Blog. È stato, infatti, quest’ultimo a rivelare i piani per la suddetta modalità nel remake dell’apprezzato Crash Team Racing.

La trama è la medesima. Per la prima volta Crash dovrà affrontare una minaccia extraterrestre, alquanto insolita però. Nitros Oxide, proveniente dal pianeta Gasmoxia, sfida gli abitanti del pianeta Terra in una competizione di kart. Colui che si presenta come il più grande pilota della galassia, vaga per quest’ultima per avvalorare il proprio titolo. Una sfida che ha come posta in gioco la libertà dello stesso pianeta, il quale in caso di sconfitta vedrebbe trasformato se stesso in un gigantesco parcheggio ed i suoi abitanti ridotti in schiavitù. Saremo noi a combattere per la Terra, a bordo di veicoli personalizzabili come mai prima d’ora per la serie.

…sempre più pericolose.

Percorsi tutti i biomi che il nostro pianeta ha potuto offrirci, il seguito sviluppato da Vicarious Visions e pubblicato nel 2004, Crash Nitro Kart, ha trasportato il gruppo di Crash e quello di Cortex in cinque nuovi pianeti. I nostri eroi furono messi a confronto con la squadra di Nitros Oxide e quella di N. Trance, per volere di Velo XXVII, imperatore di uno sconosciuto pianeta, che si mostra attraverso un’enorme schermo olografico. Egli ha rapito i terrestri dopo aver udito le loro capacità al volante. L’imperatore, deciso a far divertire i propri sudditi riuniti in un anfiteatro, li costringe a gareggiare ancora una volta per la salvezza del proprio pianeta, che questa volta rischia di scomparire per sempre.

L’anno seguente ha derapato invece Crash Tag Team Racing, ad opera di Radical Entertainment. L’azione si sposta a MotorWorld, parco dove si svolgono corse automobilistiche, in cui Cortex pensa di attirare Crash per poterlo catturare. Un giorno, purtroppo, le gemme che danno energia al parco e la Gemma Nera che tiene Von Clutch, proprietario del parco, vengono rubate. Ed è proprio Von Clutch a distogliere Cortex dal suo piano originale, chiedendo il suo aiuto e quello di Crash per salvare il luogo, promettendo a colui che riuscirà a recuperare le gemme il controllo su MotorWorld.

A caccia di trofei, chiavi, gettoni CTR, reliquie del tempo e gemme…

La struttura del primo capitolo prevedeva cinque aree free-roaming, percorribili col nostro veicol,o attraverso cui accedere alle gare vere a proprie, siano esse semplici corse, gare a tempo o raccolta di cristalli in specifiche zone in un tempo limite. A queste vanno aggiunte le sfide contro i boss, dotati di illimitati items che utilizzeranno contro di noi per conservare lo scarto.
Tra trofei, chiavi, gettoni CTR, reliquie del tempo e gemme che permettevano di accedere ai nuovi tracciati, le cose da fare non erano certo poche. Lo stesso Thomas Wilson ha ammesso di aver passato notti ad affinare le proprie capacità, sperimentando un senso di soddisfazione nel guadagnare collezionabili e sbloccare nuovi piloti.

Partendo da questa base, la ricetta della modalità Avventura di CTR Nitro-Fueled, pur restando fedele all’originale, ha potuto migliorarsi aggiungendo nuovi ingredienti. La progressione è ora più tangibile e motivata da un numero maggiore di sbloccabili. Non più solo nuovi personaggi (i quali hanno raggiunto un numero nettamente superiore in questo remake), ma anche nuovi pezzi del kart, skin dei personaggi od oggetti di personalizzazione. Premi, dunque, ad ogni vittoria.
Inoltre, è stato eliminato il vincolo al personaggio scelto ad inizio avventura. Potremmo affrontare le sfide con pilota e kart sempre diversi.

…in auto e sulle nostre gambe

Crash Nitro Kart ha ricalcato la struttura del capitolo precedente. Nonostante non siamo sulla Terra, ci ritroveremo comunque nelle solite cinque aree situate su altrettanti pianeti della galassia. Nonostante ciò, il titolo ha visto una riduzione dei circuiti e dei collezionabili che hanno ridotto la longevità del gioco.

Ad applicare una modifica alla fase free-roming delle hub è stato Tag Team Racing. Le zone del parco che fanno da tramite ai vari circuiti sono percorse da Crash a piedi. Ecco che fanno capolino alcune meccaniche platform, vero pane per i denti del nostro Bandicoot. Per raggiungere i punti di partenza delle gare e soddisfare sub-quest affidate dagli altri piloti, dovremo raccogliere monete, saltare ostacoli e combattere pinguini esperti di arti marziali.

Esperienze mobile

Non dotati di una vera modalità Avventura sono invece i sequel giunti per dispositivi IOS nel 2008 e nel 2010. Il primo, Crash Bandicoot Nitro Kart 3D, vede Nitros Oxide allearsi con Neo Cortex e Ripper Roo per sfidare Crash, Coco e Yaya. Quest’ultima è un inedito personaggio che ricorda un panda. Il seguito, Crash Bandicoot Nitro Kart 2, introduce la modalità Online, nuovi personaggi ed una serie di missioni per sbloccare questi ultimi e nuovi kart per ogni pilota.
Un aspetto particolare dei due giochi riguarda il design di Crash. Si presenta in Nitro Kart 3D con un look reduce dai due action sui Titani e i Mutanti (muso e gambe più corte, cresta castana e più folta, braccia ingrossate e adornate da tatuaggi) per poi riacquistare il design classico nel gioco del 2010.

Vi ricordiamo che Crash Team Racing Nitro-Fueled sarà pubblicato da Activision il 21 Giugno 2019 per PS4, Xbox One, Nintendo Switch e PC.

Carlo Garofalo
Appassionato di Videogiochi, ha approcciato al medium guardando giocare i genitori con la prima PlayStation. Con un draghetto viola da una parte che riusciva una volta su dieci a raggiungere le varie piattaforme, e dall'altra un povero neo-poliziotto incapace di coordinare i propri movimenti per sfuggire nella parte iniziale alle singolari creature, lo stanco ragazzino ha poi deciso di prendere in mano lui stesso il DualShock.

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