Con notevole ritardo rispetto alla release ufficiale del gioco, mi trovo finalmente a poter scrivere di Octopath Traveler 2 in completa serenità. Preferisco sempre affrontare un titolo nella sua interezza prima di poterne parlare e, in questo caso, ammetto di non essere stato un grande fan del primo capitolo.
Per quanto i giochi di ruolo siano il mio pane quotidiano, nella mia prima esperienza con il brand, avvenuta su Nintendo Switch, non ho potuto che soffrire alcune scelte di design, arrivando a terminare il titolo più per mia testardaggine che per effettiva gioia. Questo a sottolineare il fatto di come il titolo non fosse riuscito a conquistarmi, a prescindere dalla qualità che – non nego – Octopath Traveler esprimeva già nel 2018. Un sentimento che mi sono però portato dietro per tutti questi anni, venendo piacevolmente colpito dall’annuncio del secondo capitolo e dalla mia voglia di ritentare.
Dopo aver quindi riposto numerose ore nell’avventura di questi nuovi 8 eroi, non posso che constatare quanto già scritto nelle righe precedenti. Anche Octopath Traveler 2 non è riuscito a fare breccia nel mio cuore, ma vi invito a proseguire nella lettura per una più attenta analisi del prodotto!
Octopath Traveler 2, la via degli eroi
Per chi non avesse mai sentito parlare di questa IP di Square Enix, Octopath Traveler 2 segue le orme tracciate dal primo capitolo sia per quanto riguarda la struttura della trama che per il gameplay. Innazitutto, la peculiarità che contraddistingue Octopath Traveler dai vari giochi di ruolo è la separazione narrativa che collega i ben 8 protagonisti tra loro. Ogni singolo personaggio intraprende un viaggio per un motivo personale, il quale lo porterà ad unirsi agli altri avventurieri man mano che visita le città in cui essi risiedono.
Queste storie, però, restano esclusive del singolo personaggio che ne fa parte. Infatti, nonostante gli altri protagonisti entrino a far parte del gruppo, nessuno di essi farà la propria apparizione nelle storie degli altri, se non per qualche dialogo totalmente opzionale nel quale essi commentano gli eventi senza entrare troppo nel dettaglio. La completa assenza dei compagni non riesce a convincermi, nonostante la qualità che contraddistingue gli 8 percorsi narrativi. Ogni “viaggio” è unico e particolare, ricco di valori sia qualitativi che morali superiori al predecessore. Eppure, sottolineando nuovamente come ciò sia più una mia preferenza, questa separazione non è riuscita a coinvolgermi quanto avrei voluto.
I percorsi incrociati provano a sopperire a questo problema, riuscendoci solo in parte. Queste – pochissime – missioni coinvolgono due personaggi per volta, trattando vicende scollegate (almeno in parte) da quelle principali. Nonostante ciò, il titolo traccia un sottilissimo filo conduttore tra le 8 storie, col quale veniamo man mano introdotti ad una presenza oscura che permea il mondo di gioco. Il tutto culmina nell’endgame, dopo aver completato sia le 8 trame principali che i “percorsi incrociati”. Qui, finalmente, ogni personaggio entra attivamente in gioco, commentando la situazione e consultandosi con gli altri per trovare una soluzione al nuovo problema.
Senza entrare troppo nei dettagli, questo finale porta a compimento Octopath Traveler 2 dando effettivamente un senso al viaggio congiunto dei personaggi, con un epilogo inaspettatamente emozionante. Le tematiche decisamente più interessanti rispetto al primo capitolo aiutano, se non altro, a mantenere acceso l’interesse, intrattenendo il giocatore per almeno una sessantina di ore.
I turni non invecchiano mai…
Come per la trama, Octopath Traveler 2 mantiene un gameplay già rodato aggiungendo piccole migliorie a rendere il tutto più vario. Partendo dalla navigazione nel mondo di gioco, sviluppato su piccoli ambienti HD-2D esplorabili liberamente, si può notare sin da subito la prima novità che il titolo ha da proporre: il ciclo giorno/notte. Con la semplice pressione di un tasto è possibile cambiare il giorno con la notte e viceversa, andando a modificare la tipologia di nemici incontrati, le missioni disponibili e le azioni di viaggio di ogni personaggio (stordire NPC, rubare, corrompere e così via).
Il team di sviluppo ha inoltre riempito il mondo di gioco con dungeon ed extra per rendere leggermente più interessante l’esplorazione, introducendo numerose missioni secondarie e boss completamente opzionali. Infine, finalmente, sarà possibile spostarsi anche sull’acqua, sia all’interno delle ambientazioni che nell’open world della mappa principale. Lascio a voi la scoperta di questa simpatica aggiunta.
Il combattimento mantiene la propria struttura a turni, con caratteristiche già presenti nel capitolo precedente ma con anche interessanti novità. A caratterizzare ogni combattimento è sicuramente la presenza degli SP, una determinata quantità di Punti Scudo che ogni nemico possiede. Colpendo le debolezze del nemico è possibile ridurre i suoi SP i quali, una volta portati a 0, stordiscono lo stesso rendendolo inerme e vulnerabile per un paio di turni. Sempre in combattimento tornano i PP, Punti Potere che aumentano la forza o il numero degli attacchi dei protagonisti. Ultimo ma non meno importante è stato introdotto il “Potere Latente“, un’abilità unica per ogni personaggio che, una volta ricaricata, permette di eseguire azioni decisamente più utili sia per l’attacco che per la difesa. Ad esempio, Throné (la furfante) può agire di seguito due volte nello stesso turno, oppure Partitio (il mercante) può riempire completamente i propri PP istantaneamente.
Per quanto riguarda i protagonisti, ognuno di essi ha una predeterminata classe principale che ne caratterizza le abilità. A questa può essere affiancata una classe secondaria la quale, oltre al renderne disponibili le abilità, può creare sinergie necessarie a rendere il vostro team ancora più competitivo. Le classi restano le stesse del precedente: Sapiente, Ecclesiasta, Milite, Cacciatore, Speziale, Mercante, Furfante ed Artista. A queste si aggiungono poche altre classi speciali, le quali aumentano la varietà concessa al giocatore con abilità diversificate e più potenti.
… come la Pixel Art
Ricalcando nuovamente l’ottima Pixel Art utilizzata per creare il mondo del primo capitolo, Octopath Traveler 2 continua sulla stessa onda con una direzione artistica eccezionale. Protagonisti, boss, nemici e mondo di gioco sono estremamente dettagliati, riuscendo ad imbastire una piccola gemma visiva tutt’altro che scontata. Stesso livello qualitativo per le musiche che ci accompagnano per l’intera durata dell’avventura, sia per quanto riguarda il main theme che per le tracce legate ad ognuno dei protagonisti (con una menzione speciale per quella di Partitio, il mercante).
L’intelligenza artificiale nemica si presenta semplice ma mai ingiusta. Essendo il titolo basato sia sul livello dei personaggi che sulla strategia da utilizzare in battaglia, non mi sono mai sentito eccessivamente punito dalla forza dei nemici, puntando soprattutto sulle qualità del team per prevalere. Nonostante ciò, mi sono ritrovato a dover spezzare il ritmo di gioco per compensare la sproporzionata richiesta in termini di livello fatta dal gioco. Essendo il titolo suddiviso in 8 trame distinte, il giocatore è obbligato ad utilizzare ogni singolo personaggio ed a portare lo stesso ad un livello adeguato per non soccombere ai nemici incontrati casualmente esplorando. Ciò porta ad un inevitabile ripetersi di lotte atte al solo scopo di potenziare certi personaggi che, anche solo per preferenza, non utilizzate spesso.
Ottima la stabilità del software, considerata la completa assenza di bug o di crash dell’applicazione. Da segnalare dei leggerissimi cali di frame rate, a mio parere ingiustificati.
Il titolo è localizzato in italiano nei testi, mentre sono disponibili la lingua inglese e quella giapponese per l’audio.