Trine 4: The Nightmare Prince – Recensione

A distanza di anni, la saga di Trine ritorna sui nostri schermi con un'avventura tutta nuova. Il mondo fiabesco e l'attenta cura agli enigmi ambientali, regalano un'esperienza di gioco semplice ma allo stesso tempo profonda e complessa. Trine 4 è, senza dubbio alcuno, un must have per tutti i fan della saga. Non preoccupatevi e giocate, sia soli che in compagnia!

Modus Games ritorna finalmente sui nostri schermi con Trine 4: The Nightmare Prince, quarto capitolo del famoso platform 2.5D. A distanza di 4 anni dal precedente, Trine 4 porta con sé un ritorno ai puzzle ambientali e la possibilità di giocare in locale oppure online.
Ad accompagnarci, in questa nuova avventura, troviamo gli stessi eroi del terzo capitolo uscito nel 2015. Infatti, ritroviamo Amadeus il mago, Pontius il cavaliere e Zoya la ladra, chiamati nuovamente in servizio per salvare il giovane principe Selius dai suoi stessi incubi.
Senza scendere troppo nei dettagli, mettetevi comodi e preparatevi per la nostra recensione di questa magica avventura.

Che l’avventura abbia inizio!

La trama di Trine 4 si presenta in maniera piuttosto basilare. Il giovane principe Selius, spinto dalla curiosità e dai suoi talenti magici, entra in contatto con un vecchio libro di magia nera. Questo libro dona al principe dei poteri magici oscuri, rendendolo capace di evocare mostri e demoni in qualsiasi momento. Ciò, ovviamente, causa un enorme scompiglio all’interno del regno. La corte, infatti, si trova costretta a chiedere aiuto ai 3 suoi fidati eroi per fermare il giovane principe ed i suoi incubi. Proprio così ha inizio il viaggio di Pontius, Amadeus e Zoya in questo mondo fiabesco, pieno zeppo di creature da combattere.
La trama del gioco si espande in ben 5 atti. Gli atti sono composti da livelli, ognuno dei quali ha al proprio interno collezionabili e “punti esperienza” da raccogliere. Trovarli non è affatto semplice, alcuni sono ben visibili mentre altri ben nascosti. Zone segrete, puzzle appositi ed altro possono ostacolarvi la strada, soprattutto se (come me) non masticate questo genere troppo spesso.
Il titolo vanta una longevità nella media, anche se a dettare l’incedere nell’avventura è la vostra abilità nel risolvere gli enigmi. L’esperienza di gioco offerta da Frozenbyte risulta basilare ma ben costruita, soprattutto per quanto riguarda la risoluzione di questi enigmi. In essi è fondamentale ricorrere alla fisica, alla rotazione e al posizionamento degli oggetti per venirne a capo.
Impossibile non evidenziare lo splendido lavoro di Frozenbyte. Rimettersi in gioco, dopo un terzo capitolo così e così, non è affatto semplice. Un plauso agli sviluppatori per la cura riposta in questo nuovo progetto.

Enigmi, Enigmi ovunque!

Come già evidenziato, Frozenbyte ha riposto in Trine 4 una maggiore attenzione per quanto riguarda i diversi enigmi ambientali. Ogni personaggio gioca un ruolo fondamentale nella risoluzione. È comunque possibile attivare degli aiuti, in modo che siano i personaggi stessi a suggerirvi chi di loro è il più adatto alla risoluzione dell’enigma.
Ogni personaggio, inoltre, possiede delle abilità uniche, rendendo di conseguenza essenziale ognuno di essi. Amadeus è in grado di evocare una cassa magica (successivamente due, sbloccando la relativa abilità) utile a raggiungere piani elevati o ad attivare determinati meccanismi. Pontius può deflettere acqua e luce con il proprio scudo per attivare degli interruttori speciali. Avanzando nella trama è possibile utilizzare anche la “Carica”, una corsa con cui distruggere muri ed ostacoli. Infine, Zoya può appendersi, dondolare e creare strade con il proprio rampino. Zoya ha accesso anche all’arco e alle frecce elementali indispensabili alla risoluzione di determinati enigmi.
Le abilità possono essere sbloccate sconfiggendo i demoni o tramite i “punti esperienza”. Un piccolo numero di abilità richiede obbligatoriamente il ritrovamento di molti “punti esperienza” per essere sbloccati. Non avrete troppi problemi a trovarne, in ogni livello ne sono presenti tra i 100 e i 150.

Eterno dilemma, meglio giocarlo da solo oppure in compagnia?

Il titolo offre la possibilità di giocare soli, potendo cambiare eroe in qualsiasi momento. Eppure, sin dalle prime battute di gioco, appare chiara l’intenzione di far giocare in cooperativa. La cooperativa rende molto semplice l’intera esperienza, sia per quanto riguarda i combattimenti che per la risoluzione degli enigmi. Personalmente, ho preferito giocare in cooperativa, condividendo l’esperienza in locale e online. In ogni caso, il titolo rimane perfettamente godibile anche giocando soli, senza alcuna limitazione in ogni senso.

Un comparto tecnico degno di nota!

Trine 4: The Nightmare Prince arriva su PlayStation 4 Pro con una risoluzione in 4K upscalato e 60fps, mentre i possessori di una “base” possono sfruttare una risoluzione a 1080p.
Sotto il punto di vista tecnico e grafico non possiamo che fare un grandissimo applauso all’ottimo lavoro svolto da Frozenbyte. Il mondo da favola di Trine risulta curato sotto ogni minimo aspetto. Un esempio di mondo colorato e visivamente piacevole. Niente male!
Anche la colonna sonora risulta veramente ottima e coinvolgente, adatta al mondo fiabesco di Trine. Infine, il titolo include un doppiaggio in italiano di ottima fattura.

GUIDE TROFEI

Francesco Suozzo
Francesco Suozzo
Appassionato di console sin da bambino, ha cominciato la sua carriera da videogiocatore con l'intramontabile PlayStation One e tanto tempo ci vorrà prima di attaccare il DualShock al muro. Predilige con maestria quasi tutti i generi videoludici, eccezion fatta per i puzzle game. Ha un debole per JRPG e RPG ed è un malato di Final Fantasy e Metal Gear Solid.

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A distanza di anni, la saga di Trine ritorna sui nostri schermi con un'avventura tutta nuova. Il mondo fiabesco e l'attenta cura agli enigmi ambientali, regalano un'esperienza di gioco semplice ma allo stesso tempo profonda e complessa. Trine 4 è, senza dubbio alcuno, un must have per tutti i fan della saga. Non preoccupatevi e giocate, sia soli che in compagnia!Trine 4: The Nightmare Prince - Recensione