The Division 2 – Recensione

The Division 2 è il risultato ottenuto grazie ai feedback dei giocatori, che Massive e Ubisoft hanno preso in considerazione per sviluppare un titolo che a tutti gli effetti risulta essere un'evoluzione positiva del primo capitolo. La longevità è ottima, il divertimento assicurato e la meccanica di gioco non stanca, tre aspetti che invogliano il giocatore ad andare sempre più avanti senza abbandonare il pad sulla scrivania. Un valore aggiunto, la decisione di garantire aggiornamenti gratuiti per il primo anno dal lancio del gioco, motivo in più per valutare l'acquisto del titolo. Serve giusto qualche patch per migliorare alcuni aspetti, in primis il PVP, per poter considerare The Division 2 un titolo da prendere ad occhi chiusi.

Tre anni sono passati dall’uscita del primo The Division, una nuova IP che a suo tempo ha incuriosito i videogiocatori e che ha poi ricevuto critiche ed elogi in quanto un prodotto interessante ma con qualche lacuna da colmare.
Con The Division 2, Ubisoft ci fa tornare proprio sette mesi dopo l’attacco bioterroristico che ha messo in difficoltà la città di New York, che abbiamo dovuto salvare da una pessima sorte. Questa volta, però, ci troviamo nella città di Washington DC e dovremo salvarla da un’altra minaccia vestendo i panni di un agente della Divisione.

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La nostra recensione di The Division 2!

Come vi abbiamo detto poco sopra, sette mesi sono passati dalle vicende di New York. In questo secondo capitolo ci troviamo a dover affrontare una situazione in cui il popolo sta convivendo da tempo con la nuova situazione e che ormai l’ha più o meno accettata, cercando di ritrovare una strada per tornare alla cara e vecchia normalità. L’obiettivo primario è quindi quello di “risorgere”, purtroppo però, come avviene in ogni scenario post-apocalittico, c’è sempre chi da queste situazioni catastrofiche cerca di trarne vantaggio, sfruttando le debolezze del sistema. Le Iene, un gruppo armato, stanno cercando di prendere il controllo di Washington DC e noi, della Divisione, siamo chiamati a risolvere la situazione per spodestare questo tentativo di predominio.

The Division 2 recensione

Ruolo fondamentale di questa esperienza videoludica viene giocato dalla città di Washington, che il team di sviluppo ha realizzato con cura e che riprendere di sana pianta le strade della controparte reale. Sono presenti i monumeti storici, Casa Bianca compresa, e si nota un impatto visivo diverso girando per le strade durante le varie fasi della giornata. Di giorno, in cui i colori animano i muri e le strade della città, o di notte, in cui invece cala un velo di oscurità su tutta la città.
Tra le strade noterete sin da subito un gran numero di attività secondarie da poter svolgere e, nonostante la grande varietà, il team di sviluppo è riuscito a realizzare un’interfaccia chiara e che subito ci porta dove vogliamo andare. Sono tante le zone occupate dai nemici, in cui dovremo liberare ostaggi o raccogliere risorse, e al termine di ognun di queste troviamo ad aspettarci anche un boss da eliminare, quest’ultimi caratterizzati da un grado di sfida che diverte senza frustrare. Oltre a queste missioni possiamo anche liberare le zone controllate dai nemici, disattivare torri, cercare risorse in possesso alle Iene e molto altro. Ad ogni missione portata a termine è possibile fare un upgrade del nostro equipaggiamento, obiettivo che si raggiunge anche solo girovagando per la città grazie al remunerativo sistema di loot, studiato per non farci affrontare impreparati le missioni successive. Tuttavia, anche se l’equipaggiamente riesce a rendere ogni alter-ego unico, non siamo comunque riusciti ad immedesimarci a pieno nelle gesta del nostro personaggio, in quanto questo rimane muto per tutta la durata dell’avventura e non interagisce durante i dialoghi.

The Division 2 recensione

Da apprezzare il lavoro svolto per sviluppare al meglio l’intelligenza artificiale di The Division 2. Il livello di difficoltà per abbattere i nemici sale gradualmente col proseguire dell’avventura, man mano che il giocatore acquisisce un equip più avanzato. Durante ogni scontro è possibile notare come i nemici non rimangono coperti sempre dietro lo stesso riparo, ma si spostano continuamente cercando una visuale migliore per accerchiarci e colpirci con i colpi d’arma da fuoco. Le strategie d’attacco sono diversificate in base all’ambiente e il giocatore è obbligato a studiarne volta per volta una valida per avere la meglio, cambiandola in tempo reale in caso di difficoltà imminente. Ruolo fondamentale per uscirne vincitori è anche la scelta dell’arma più adatta all’ambiente in cui ci troviamo, nonchè utilizzare le giuste abilità nel momento più opportuno.
A tal proposito, il nostro personaggio può essere potenziato con abilità che possiamo assegnargli. La personalizzazione in tal senso è molto varia: le abilità sono suddivise in 8 “piattaforme abilità”, all’interno delle quali troviamo diverse varianti della stessa abilità. Queste vengono sbloccate completando missioni specifiche. Per sbloccare invece le varianti è necessaria l’energia Shade, che si ottiene salendo di livello, tramite le missioni tecnologia Shade o rubando all’interno delle aree tecnologia Shade. Stesso discorso vale per i “Vantaggi”, che però sono dei potenziamenti sempre attivi.
Come accadeva nel primo capitolo, anche in The Division 2 è possibile moddare le armi, aumentandone le statistiche, feature di fondamentale importanza per poter affrontare al meglio le battaglie, man mano sempre più ostiche.

The Division 2 recensione

Anche in The Division 2 troviamo la Zona Nera, che in questo caso è divisa in tre parti. Si tratta di tre zone in cui è possibile affrontare battaglie PVP per ottenere equip più potenti. E’ una componente sicuramente di forte interesse ma, dalle nostre prove, abbiamo notato una notevole mancanza di equilibrio tra i vari personaggi, tanto che spesso è facile trovarsi KO dopo pochissimi colpi, tornando a casa a mani vuote e senza un minimo di divertimento. Una meccanica che sicuramente va corretta in quanto, dopo poche partite, si avverte una sensazione di frustrazione che spinge il giocatore a tornare rapidamente al single player.

GUIDE TROFEI

Antonio Loparco
Antonio Loparcohttps://www.playstationzone.it
Videogiocatore sin da piccolo, ho iniziato ad addentrarmi nel mondo videoludico con Amiga600. Pian piano ho provato varie piattaforme fino all'acquisto della prima PlayStation che è rimasta da sempre la mia console preferita.

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The Division 2 è il risultato ottenuto grazie ai feedback dei giocatori, che Massive e Ubisoft hanno preso in considerazione per sviluppare un titolo che a tutti gli effetti risulta essere un'evoluzione positiva del primo capitolo. La longevità è ottima, il divertimento assicurato e la meccanica di gioco non stanca, tre aspetti che invogliano il giocatore ad andare sempre più avanti senza abbandonare il pad sulla scrivania. Un valore aggiunto, la decisione di garantire aggiornamenti gratuiti per il primo anno dal lancio del gioco, motivo in più per valutare l'acquisto del titolo. Serve giusto qualche patch per migliorare alcuni aspetti, in primis il PVP, per poter considerare The Division 2 un titolo da prendere ad occhi chiusi.The Division 2 - Recensione