Inutile dire che la light novel partorita dalla mente di Reki Kawahara nel tempo abbia ottenuto un successo spropositato: due stagioni televisive – e altre due stagioni in arrivo nel corso del 2018 – una pellicola cinematografica ed una saga videoludica che può contare su ben cinque titoli attualmente pubblicati.
Quest’anno Bandai Namco e Dimps puntano su Sword Art Online: Fatal Bullet, nuovo capitolo videoludico spin-off tratto questa volta dalla serie Gun Gale Online che non solo porta sostanziosi cambiamenti nel gameplay, ma insieme a Kirito e amici ci permette di vivere una nuova storia all’interno del mondo creato da Kawahara. Dopo una prova dettagliata vogliamo parlarvi del titolo in questa nostra recensione, mettetevi comodi e avviate il gioco. Pronti? Link Start!
Sword Art Online: Fatal Bullet – recensione
Una volta avviato il gioco verremo introdotti nella creazione del nostro avatar con cui effettueremo per la prima volta l’ingresso all’interno di Gun Gale Online; creeremo il nostro protagonista a partire dal sesso, per poi regolare le proporzioni del corpo fino a personalizzare ogni parte del viso, così da regalare un aspetto unico al nostro personaggio grazie alle tantissime possibilità di personalizzazione disponibili in questo character creator, che si mostra come uno dei punti di forza del titolo. Una volta terminata questa fase entreremo nel mondo di gioco dove ad accoglierci ci sarà Kureha, nostra amica d’infanzia, che ci introdurrà al gioco e a tutte le sue sfaccettature, spiegandoci nei minimi dettagli in cosa consiste Gun Gale Online. In seguito la ragazza ci accompagnerà in un tutorial dove potremo imparare le basi del titolo, come la fase di shooting, il sistema di movimento e soprattutto come affrontare i nemici che troveremo all’interno dei dungeon. Arrivati alla fine il nostro avatar troverà una capsula contenente un’Arfa Sys Type-X: quest’ultima è un sistema d’intelligenza artificiale molto rara all’interno del gioco che si troverà all’interno di un corpo. Essendo “un oggetto che si trova”, il primo che ne entrerà in possesso ne diverrà automaticamente il proprietario ed avrà accesso ad un enorme vantaggio all’interno del gioco, tanto da attirare l’attenzione di Kirito e amici, con cui stringerete amicizia nelle prime battute del gioco.
Ed eccoci qui, che il gioco ci accoglie ufficialmente con la sigla d’apertura “Thrill, Risk, Heartless” che non solo riesce ad attirare l’attenzione del giocatore donando una carica di adrenalina, ma illustra alcuni personaggi chiave del gioco. Dopo questa intro si arriva finalmente nel gioco, dove oltre a conoscere gli iconici personaggi della serie Sword Art Online conosceremo anche i top player di Gun Gale Online: Itsuki e Zeliska, che sapranno fornirci maggiori dettagli sul gioco e indicazioni per l’ottenimento dei pezzi per la nostra Arfa Sys. Il nostro obiettivo sarà quello di progredire nel gioco e raggiungere, insieme a Kirito e amici la SBC Fluegel, un’astronave inserita tramite un aggiornamento del gioco che nasconde un segreto a tutti i giocatori di GGO. I personaggi, almeno quelli dell’opera originale, sono stati riprodotti fedelmente riproponendo le personalità e i modi di fare di ognuno di loro, anche se i dialoghi risultano piuttosto pesanti e molti di essi sono superficiali e inutili per il proseguimento della storia.
Fatal Bullet, a differenza dei suoi predecessori, cambia gameplay e giunge il third person shooter come la serie televisiva Gun Gale Online. I giocatori si ritroveranno in un mondo fatto di armi da fuoco ed esplosioni, ma non mancheranno certamente le tradizionali armature e addirittura le spade fotoniche. Ma partiamo dalla base: il sistema di shooting non è il massimo per un tps, a volte mirare risulterà scomodo, tanto da risultare più vantaggiosa la mira assistita per mantenere anche una velocità di movimento e per schivare gli attacchi dei nemici che ostacoleranno il nostro cammino. Potremo personalizzare il nostro personaggio con due armi, che a seconda della rarità conferiranno alcuni bonus, gadget, abilità ed infine accessori, che non avranno solamente una funzione estetica. Possiamo contare su un’ampia scelta di arsenale, le armi varieranno a seconda della categoria – e rarità come già menzionato prima – con statistiche e abilità diverse che potremo equipaggiare per conferire dei bonus passivi al nostro personaggio. La possibilità di personalizzazione è vasta, basta pensare che interagendo con Lisbeth potrete potenziare o aggiungere bonus alle vostre armi unendole ad altre per aumentare le potenzialità del vostro equipaggiamento. I bonus, che si basano sulle percentuali, variano dal valore di scambio alla difesa, fino a passare alle resistenze di stato per arrivare al potenziamento dell’attacco, il tutto per creare una build fortificata. Inoltre, interagendo con Agil potremo identificare gli oggetti sconosciuti che i nostri nemici rilasceranno una volta sconfitti; con questi drop dalla rarità variabile – che influisce sul costo di identificazione – potremo trovare abiti e armi, mentre Asuna si occuperà di creare degli abiti unici su nostra richiesta.
Troveremo un mondo di gioco diviso in due parti: la SBC Glocken e il terreno di combattimento. La prima, oltre ad essere l’hub, è il centro nevralgico del gioco, dove prima di affrontare il PvE ci permetterà di prepararci al meglio contro i nostri nemici. Troveremo negozi da cui potremo acquistare munizioni, gadget e armi comuni. In seguito potremo accettare missioni di vari tipo: principali, secondarie, nemici unici e cacce al tesoro, che forniranno esperienza e denaro da spendere nella progressione del gioco.
Passiamo ora al PvE. Questa modalità è suddivisa in macro aree che a loro volta conterranno vari dungeon in cui per via del proseguimento della storia dovremo accedervi. Nelle macro aree oltre ai vari dungeon troveremo nemici di alto livello, casse e punti di viaggio rapidi con cui potremo spostarci saltando grandi porzioni di mappa. I dungeon, invece, sono dei corridori suddivisi in stanze in cui troveremo altri nemici che tenteranno di ostacolare il nostro cammino verso il boss di turno; spesso e volentieri per procedere dovremo seguire più strade per sbloccare i vari accessi e teletrasporti, per poi giungere alla stanza finale dove ad attenderci ci sarà il potente nemico che utilizzerà abilità uniche. Possiamo dire che ogni boss si differenzia dall’altro, alcuni possono avere una stretta somiglianza con quelli precedenti, senza contare i nemici unici che troveremo nelle macro aree, riconoscibili per via della doppia barra della vita, abbastanza difficili da eliminare.
E’ arrivato ora il momento di parlare della progressione del nostro personaggio. Questo elemento segue l’andamento di un normale gioco di ruolo ed infatti troveremo delle statistiche come vitalità, stamina, forza, destrezza e fortuna che potranno essere aumentate man mano che avanzeremo di livello, senza contare la possibilità di equipaggiare ben quattro abilità per ogni classe di armi, in modo anche qui da creare una build specifica per ogni arma. Ogni abilità include un potenziamento, che varia dai bonus offensivi a quelli difensivi, altri invece migliorano le capacità di movimento.
Per quanto riguarda l’Arfa-Sys possiamo invece dire che è un personaggio comprimario a tutti gli effetti: saremo noi ad assegnarle i parametri da aumentare una volta progredita di livello, così come le potremo assegnare le abilità per ogni classe. In poche parole, tale personaggio avrà la stessa funzione del nostro avatar ma verrà governato dall’IA del gioco. L’Arfa-Sys svolge inoltre diverse attività: oltre a dare supporto qualora le assegnassimo tale ruolo, svolgerà alcune funzioni “economiche”, ovvero sarà in grado di gestire il nostro denaro che depositeremo e tramite il bilancio la somma depositata potrà aumentare di poco o esponenzialmente. In seguito potremo assegnare alla nostra compagna una paghetta che potrà spendere per equipaggiamenti migliori.
Una delle pecche del titolo purtroppo è proprio l’IA, che non è delle migliori viste sinora nei titoli videoludici; gli alleati ed i nemici spesso e volentieri si bloccheranno sugli ostacoli più banali, come barriere architettoniche o addirittura delle scale, i tempi di risposta tra un comando assegnato agli alleati e la sua l’esecuzione sono piuttosto allungati, causando problemi non di poco conto durante i combattimenti dato che, nelle prime fasi di gioco, sarà difficile progredire per via dei danni che i nemici causeranno.
In definitiva, in un primo momento il gameplay del titolo può mostrarsi superficiale, ma se approfondito scoprirete un’infinità di possibili personalizzazioni per creare a fine gioco una build di tutto rispetto, ma dovrete fare conti con l’intelligenza artificiale che rimarrà ahimè uno dei più grossi problemi del titolo proposto da Dimps.
Per quanto riguarda la grafica del titolo non vi è nulla di stupefacente dal punto di vista delle texture e anzi, spesso e volentieri alcuni elementi dei modelli dei personaggi – come i capelli – sono soggetti a compenetrazioni; le animazioni di mevimento, come i salti e la corsa, lasciano a desiderare, mentre quelle facciali risultano piuttosto anonime e passabili. Anche il comparto audio purtroppo non spicca di qualità, l’unica nota positiva di questo comparto è il doppiaggio, che conserva i doppiatori originali della serie televisiva.