Super Stardust Ultra VR è un altro dei titoli di lancio di PlayStation VR, che riprende di sana pianta la struttura già conosciuta del titolo uscito lo scorso anno, Super Stardust Ultra, senza proporre nulla di nuovo. Il visore di casa Sony rappresenta l’unica novità di questo remake, accompagnata da una modalità studiata ad hoc per questa nuova visione di Stardust.
Sicuramente i possessori del vecchio Super Stardust Ultra non avranno molti stimoli nell’acquistare nuovamente questo prodotto, la sola Realtà Virtuale potrebbe non essere abbastanza per rendere il titolo nuovamente appetibile a chi lo ha già spolpato in passato visto anche che, a conti fatti, non è un titolo che calza a pennello con questa nuova tecnologia. In questa recensione, infatti, daremo più peso a ciò che è il nuovo aspetto proposto lasciando in secondo piano le qualità di Super Stardust Ultra, che ancora oggi si conferma come un ottimo arcade.
“Navicella vincente non si cambia”…ma non migliora
Partendo con gradi, spieghiamo un pò cosa è Super Stardust Ultra VR per i neofiti. Il titolo sviluppato da Housemarque è a tutti gli effetti uno sparatutto arcade, dove ci troveremo a comandare una navicella su un pianeta sferico. Il suo scopo è quello di distruggere gli asteroidi e gli ostacoli che trova lungo tutta la superficie, avendo la possibilità di potersi muovere e di sparare in ogni direzione grazie, rispettivamente, alle levette analogiche di sinistra e di destra.
Gli asteroidi distrutti vanno a “sgretolarsi” in parti sempre più piccole fino a generare un numero di detriti che vanno a rendere più fitta la quantità di ostacoli presente a schermo, rendendo quindi più complessa l’azione. Dovremo distruggere tre tipi di asteroidi, tra cui roccia, oro e ghiaccio, e per farlo avremo a disposizione altrettante armi, ognuna delle quali è efficace contro un tipo particolare di asteroide. Oltre a queste avremo a disposizione le bombe, capaci di spazzare via tutto ciò che è a schermo, accompagnate anche dalla possibilità di poter effettuare degli scatti in grado di farci schivare repentinamente detriti altrimenti pericolosi.
Ovviamente c’è la possibilità di raccogliere potenziamenti per le armi o un ulteriore scudo per la nostra astronave, aspetti che vanno a completare un quadro che sembra essere troppo semplice ma che funziona alla perfezione e, dopo poche partite, vi renderete subito conto di essere di fronte ad un prodotto che vi terrà incollati allo schermo per parecchie ore.
Le modalità proposte sono varie, tra cui alcune che prevedono il solo utilizzo di bombe o di scatti, con tanto di possibilità di ricevere aiuto da alcuni spettatori attivando l’opzione streaming, e quindi condividendo la nostra partita in live su Twitch. Attenzione però! Non tutti gli spettatori possono essere dalla vostra parte, in quanto a loro è data anche la possibilità di potervi mandare ulteriori nemici che vi daranno del filo da torcere.
Insomma il titolo è sempre valido, proprio come le sue versioni originali uscite negli scorsi anni, e se non avete mai avuto il piacere di giocarci vi consigliamo caldamente di acquistarlo in questa versione, giocabile anche a schermo senza periferica VR. L’aggiunta del visore Sony, infatti, non regala chissà che cambiamenti e non riesce ad immergere di più il giocatore nella scena di gioco.
Ciò che si nota è invece un peggioramento dal punto di vista grafico, un aliasing molto più marcato e una resa più pixellosa di tutto ciò che è a schermo rendono il titolo meno godibile visivamente, sminuendo quello che era uno dei punti cardine di Stardust: il colpo d’occhio. Effetti speciali e pulizia di immagine sono aspetti che perdono veramente troppo se giochiamo con il PlayStation VR, pertanto vi consigliamo vivamente di intraprendere queste avventure stellari nel modo più tradizionale.
Una novità che non soddisfa
In Super Stardust Ultra VR viene proposta la modalità Invasione, che dovrebbe calzare a pennello con la nuova tecnologia ed invece non riesce a dare quel tocco in più per rendere più ricca questa edizione VR. Verremo messi alla guida di un mezzo terrestre su di un terreno fangoso; per controllare i movimenti del veicolo e mirare sarà sufficiente utilizzare le levette del pad e i movimenti della testa. Il tutto risulta essere molto intuitivo, ma passati i primi minuti di gioco vi renderete subito conto che questa modalità non ha nulla che possa attirare il giocatore. Presenta infatti una mappa molto piccola, con tipologie di nemici molto limitate e che non aumentano mai il livello di sfida, causa anche una ripetitività nelle ondate che vengono a sfidarci che risultano essere tutte uguali.
Peccato perchè poteva essere un’alternativa da sfruttare a pieno per proporre al giocatore qualcosa di diverso.