Siamo in un periodo decisamente impegnativo in qualità di videogiocatori. Il mese di ottobre è solito mettere sul piatto una miriade di videogiochi, le cui uscite sono decisamente ammassate. Alcuni ricevono la giusta attenzione da parte dei media, altri invece passano inosservati e solo il tempo sarà capace di avvalorarli. Abbiamo poi quei titoli che, invece, è nella loro natura passare sotto il naso dei videogiocatori, poiché risultano dinanzi ai loro occhi poco allettanti ed è nostro compito farveli conoscere. Non è un segreto, infine, che esistano dei generi ludici di nicchia. Fino qualche anno fa, anche il JRPG poteva essere considerato un genere di nicchia, mentre oggi, grazie ad una maggiore diffusione del mercato videoludico nipponico in Occidente, il gioco di ruolo giapponese ha ottenuto quell’attenzione ricercata ormai da anni grazie a titoli che, nel loro successo, sono diventati assolutamente famosi attraendo a sé sempre più pubblico.
Ciò che oggi è di nicchia, un giorno diventerà “mainstream”. Chi incarna perfettamente questo pensiero personale è Space Crew, uno strategico survival con elementi simulativi. Seguito di Bomber Crew, già disponibile su console e PC, con questa nuova iterazione il nostro equipaggio viene trasportato nello spazio per un’avventura fantascientifica fatta di pixel e super deformed. Dopo averlo giocato per svariate ore, siamo finalmente pronti a parlarvi del nuovo videogioco sviluppato dai ragazzi di Runner Duck. Ecco finalmente la nostra recensione di Space Crew!
Space Crew: rotta verso la Terra, l’umanità ha bisogno di noi!
Space Crew è uno strategico con una componente survival, il quale affida nelle nostre mani le sorti di un equipaggio il cui compito è quello di proteggere l’umanità dall’assedio delle forze aliene. Non è presente un vero e proprio intreccio narrativo, se non altro dato dalle missioni principali che ci permettono di intraprendere diversi viaggi nello spazio profondo. Queste missioni, oltre a proporre difficoltà diversificate man mano che il giocatore continuerà a completarle, variano di obiettivi, dall’eliminazione della minaccia aliena, alla consegna di rifornimenti o al salvataggio di astronauti naufragati nello spazio. A queste si aggiungono le taglie, che propongono un bersaglio speciale da abbattere per ottenere ricompense migliori nonostante il rischio sia maggiore. Sotto il punto di vista narrativo, Space Crew non ha molto da offrire, se non una sequela di missioni principali con le quali il giocatore potrà affermarsi come comandante, superando e affrontando i pericoli che minacciano la Terra e l’umanità. Difatti, rappresentiamo l’ultimo baluardo in difesa del nostro amato pianeta e sopravvivere è l’unico dovere e piacere concesso nel titolo di Curve Digital. Possiamo affermare che la mancanza di uno sviluppo narrativo ci ha lasciati leggermente delusi. Tale fattore poteva essere un elemento trascinante nella godibilità dell’esperienza ludica, la quale conferma Space Crew come un valido prodotto in ciò che fa, ma poco attraente per chi è alla ricerca di un’avventura da vivere tutta d’un fiato.
Cosa dobbiamo fare comandante?
Come anticipato, l’elemento strategico è preponderante nell’economia del gameplay, ma questa componente viene influenzata da una forte caratteristica gestionale che gioca sul tempismo con cui agire in battaglia. Infatti, durante una battaglia piuttosto automatizzata, la quale prenderà definitivamente il via una volta che avremo agganciato i bersagli, il tutto si concentrerà nella gestione delle poche unità a nostra disposizione. Se il comandante ha il compito di guidare la nave eseguendo manovre evasive, o seguire quanto meno le rotte della missione, il combattimento viene affidato nelle mani di unità che hanno ruoli più disparati. Il personaggio realmente fondamentale rimane l’ingegnere, capace non solo di ripristinare le parti danneggiate tra motori e scudi, ma anche di decidere come gestire la potenza del reattore, tra motori, scudi, armi e gravità, quest’ultima importante nelle situazioni critiche. Solo due unità dell’equipaggio, invece, saranno adibite per la procedura offensiva contro la minaccia aliena. Posizionandole sulle torrette e agganciando i bersagli, queste faranno fuoco con tutta la potenza a loro disposizione, mentre noi potremo continuare a gestire tutta la parte difensiva della nave. Infatti, dovremo porre grande attenzione sugli scudi del nostro mezzo, la cui distruzione porterà a danni interni alla nostra nave, con incendi, radiazioni e mancanza di ossigeno che richiedono interventi tempestivi per essere risolti. Sulla nave, abbiamo inoltre diversi strumenti con cui poter adempiere al nostro compito di effettuare le riparazioni. Dagli estintori alle tute spaziali, di cui servirci per tutto ciò che riguarda alle componenti esterne della nave, fino ai kit di medicazione per rianimare le unità cadute in battaglia. Possiamo dire che, in fin dei conti, l’esperienza di gioco in qualità di strategico di Space Crew non ci ha particolarmente entusiasmati, poiché tale componente risulta essere fin troppo limitata, con la gestione delle fasi offensive e difensive fin troppo squilibrate nell’interazione.
Oltre a tutto ciò che concerne il ruolo sul campo di battaglia troviamo la stazione spaziale, la quale funge da base per il nostro equipaggio. Al suo interno, una volta rientrati da una missione, abbiamo modo di gestire alcuni reparti come l’equipaggio e la nave, migliorando quest’ultimi tramite dei potenziamenti acquistati con le ricompense ricevute una volta rientrati. Migliorare l’equipaggio, affinché quest’ultimo acquisisca le competenze necessarie per poter sopravvivere, porterà il giocatore a sbloccare diversi potenziamenti, dall’acquisizione di nuove abilità fino all’ottenimento e creazione di nuovi equipaggiamenti. Il nostro team, inoltre, non è immortale. Una volta perse quelle unità ne potremo reclutare di nuove – generate proceduralmente – presso il centro addestramento, in modo tale da non ritrovarci senza truppe una volta sconfitti. Anche la nave cambierà in caso di sconfitta, dovendo sbloccare ed acquistare nuovamente tutti i potenziamenti.
Un motore funzionante
Il comparto grafico di Space Crew risulta essere decisamente poco accattivante, con texture non sempre molto curate. Anche i modelli super deformed dei personaggi, a cui si va ad aggiungere una certa varietà dei poligoni con cui vengono generati, sono tutt’altro che esaltanti per i nostri occhi, seppur ne apprezziamo l’originalità caratterizzata da dettagli definiti dagli sprite.
Il titolo non presenta problemi tecnici degni di nota, confermandosi come un’esperienza piuttosto stabile su diversi fronti, dandoci modo di apprezzare maggiormente gli sforzi tecnici compiuti dai ragazzi di Runner Duck. Inoltre, la colonna sonora è pressoché inesistente, mentre gli effetti sonori sono limitati al combattimento. Il titolo propone la sola localizzazione inglese. Concludendo, Space Crew non dispone di un comparto tecnico piuttosto articolato, né tanto meno presenta problemi che intaccano la godibilità dell’esperienza di gioco.