SoulCalibur 6 – Recensione

SoulCalibur 6 è senza ombra di dubbio uno dei migliori picchiaduro presenti nel mercato. A rendere davvero piacevole l'esperienza di gioco sono le due modalità singleplayer, arrichite anche delle meccaniche da GDR che sono state ben studiate ed inserite senza stonare. A farla da padrone è sicuramente il sistema di combattimento, fluido e accessibile sia per i neofiti che per i veterani della saga. Da rivedere leggermente l'online, per rendere perfetto il tutto, poichè il gioco è esente da lag o rallentamenti ma alcuni errori di rete tendono a minare l'esperienza. Consigliamo il titolo a tutti coloro che attendevo il ritorno della saga, oppure per chi cerca un ottimo picchiaduro con cui passare delle ore di divertimento. Speriamo vivamente che questa ripartenza per il brand possa servire a Bandai Namco per rivedere il titolo sulla prossima generazione.

Dopo un’assenza durata quasi 6 anni, torna finalmente sui nostri schermi uno dei più conosciuti picchiduro sulla piazza videoludica. Grazie ad una copia redazionale, abbiamo finalmente avuto il piacere di provare SoulCalibur 6, nuovo capitolo della saga targata Bandai Namco.
In un mercato dove questo genere si concentra sempre di più sull’online, ignorando molte volte le modalità singleplayer, SoulCalibur 6 offre ai giocatori diverse modalità di gioco, tra cui due dedicate proprio alla storyline principale, ovvero alla ricerca della Soul Edge. Ovviamente non mancano il classico Arcade e modalità Versus.
Ma come se la sarà cavata questa volta Bandai Namco? Per scoprirlo non dovete far altro che leggere la nostra nuova recensione.

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Finalmente è arrivato SoulClibur 6 e nella nostra recensione vi spieghiamo perchè ci è piaciuto!

Come già detto nella precedente introduzione, il titolo offre due esperienza singleplayer dedicate alla trama, Cronache Dell’anima e Bilancia dell’anima.
La prima modalità ci permette di giocare, oltre la storia principale legata alla ricerca della spada maledetta, in arte Soul Edge con protagonista il nostro Kilik, anche le varie trame dei personaggi presenti nel titolo, compresa anche quella di Geralt che arriva direttamente da Witcher 3.
La storyline “generica” offerta in questa modalità non è molto longeva; parliamo proprio di 30 minuti massimo per portarla a termine, mentre le storie legate al roster dei personaggi, in totale 20 sono completabili in circa 5/10 minuti.
Ma non abbattetevi, quello che vedrete in questa prima modalità sarà solamente un piccolo antipasto, di ciò che può offrire l’esperienza singleplayer di SoulCalibur 6.

In Bilancia dell’anima, invece, troviamo una vera e propria campagna al cui interno sono state inserite alcune meccaniche GDR, con la possibilità di creare anche un nostro personaggio e personalizzarlo quando e come vogliamo.
Una volta passata la fase dell’editor di creazione, ci ritroviamo catapultati all’interno di un mondo di gioco su vasta scala. Il nostro obiettivo è quello di andare alla ricerca della leggendaria Soul Edge, ma questa volta invece di farlo mediante un personaggio base del roster, lo faremo insieme al nostro personaggio.
La particolarità che rende unica questa modalità e davvero piacevole da giocare, è appunto ciò che ruota intorno alle meccaniche da gioco di ruolo inserite. In primis, ruolo fondamentale lo gioca la scelta dello stile di combattimento: possiamo selezionare lo stile di un combattente del roster e farlo nostro durante la campagna.
Avanzando con la trama abbiamo bisogno di spostarci per trovare armi sempre più forti, ognuna delle quali richiede un livello personaggio prestabilito; questo in un certo senso costringe il giocatore a completare le varie missioni secondarie del gioco per aumentare non solo di livello, ma anche per potenziare le armi.
Ad avvicinare SoulCalibur 6 al mondo GDR c’è anche la possibilità di potenziare le armi inserendo i vari materiali che troviamo sconfiggendoi nemici nelle missioni secondarie. In alternativa, possiamo invece trasferire un potenziamento di un’arma che non utilizziamo più nell’arma che in quel momento abbiamo equipaggiato.
Gioca un ruolo fondamentale l’ottima gestione della IA nemica, ben sviluppata ed in grado di tener tranquillamente testa nelle fasi iniziali del gioco, ma il lavoro svolto dal team di sviluppo per questo aspetto lo si nota in particolare in alcune missioni secondarie particolari, chiamate “Chiusura delle fenditure astrali”, in cui dobbiamo sconfiggere alcuni nemici creati da altri utenti con determinate condizioni, la maggior parte delle volte sempre a nostro sfavore.
La longevità del titolo può superare anche le 5/6 ore, inoltre se siete dei puristi del 100%, e vorrete completare i trofei di questa modalità, potrete arrivare anche a 20 ore circa.
Bandai Namco dimostra di saperci fare con le due modalità singleplayer, regalando in Bilancia dell’anima più di 20 ore totali se vorremo completare il tutto al 100%, inoltre la componente da GDR ne fa da padrone insieme alla IA davvero ben gestita.

Bandai Namco ha cercato di proporre un gameplay semplice, fluido e anche accessibile per tutti coloro che non hanno mai giocato un capitolo della saga.
Una delle novità in ambito gameplay è il “Taglio Invertito”: con la semplice pressione di un tasto possiamo sferrare un rapido colpo, in cui i due giocatori vengono coinvolti in una breve animazione in cui cercano l’uno di attaccare e l’altro di difendersi; se l’attacco va a segno, possiamo rompere la guardia avversaria infliggendo danni maggiori.
Immancabili ovviamente i Critical Edge, ovvero la “Lama Critica”, attacco speciale con cui possiamo infliggere numerosi danni. Per poterlo sferrare è necessario riempire l’indicatore chiamato “Barra dell’anima”.
Se invece non vogliamo sfruttare i Critical Edge, non appena abbiamo riempito l’indicatore possiamo attivare la “Carica dell’anima”. Grazie a questo power-up a tempo limitato, possiamo sferrare colpi decisamente più potenti rispetto a quelli normali; inoltre, se il nemico si trova in stato di parata, con questo potenziamento possiamo comunque arrecargli danno.
Se vogliamo riassumere, il combat system di SoulCalibur 6 non è molto diverso rispetto a quello che abbiamo potuto vedere in passato, ma in questo sesto capitolo a fare la differenza è senza dubbio la fluidità con cui il tutto avviene, oltre all’accessibilità del titolo che è stata curata maggiormente.

Ovviamente non poteva mancare il comparto multiplayer. Abbiamo passato davvero molto tempo a fronteggiarci con altri utenti e non abbiamo riscontrato nessun tipo di lag o rallentamento in-game.
Molte volte, durante il matchmaking, è capitato di attendere davvero troppo tempo prima di trovare una persona da fronteggiare, e spesso abbiamo dovuto fare i conti con molti errori di rete che ci hanno riportato direttamente al menù principale. Nulla di così grande sia chiaro, può essere tranquillamente risolto con una piccola patch.
Le modalità presenti in questa parte multiplayer sono solamente due, Partita Classificata, la classica “Ranked”, in cui il nostro andamento nelle partite modifica la progressione per salire di rango; la seconda è invece “Partite del Giocatore”, dove possiamo accedere a diverse stanze create da altri utenti per partecipare a dei veri e propri tornei, oppure possiamo creare la nostra per giocare con i nostri amici.

SoulCalibur 6

Menzione d’onore va senza dubbio alla modalità “Creazione”, presente anche in SoulCalibur 5, grazie alla quale in pochissimi giorni la community si è scatenata creando tantissimi personaggi tratti da diversi videogiochi, come da Bloodborne, Devil May Cry, Nier: Automata e tantissimi altri; anche YouTube è ormai pieno di tutorial per queste creazioni, quindi date sfogo alla vostra fantasia.
Anche il sottoscritto si è divertito moltissimo a creare nuovi personaggi, per questo ho deciso di mostrarveli nella recensione.

Su PlayStation 4, SoulCalibur 6 è stato realizzato con una risoluzione a 1080p che viene accompagnata da un framerate a 60fps, mentre i possessori di una Pro possono sfruttare una risoluzione a 4K nativo.
Il motore grafico utilizzato da Bandai Namco per il titolo, ovvero l’Unreal Engine 4, riesce a regalare una cura perfetta non solo dei personaggi, ma anche di tutto ciò che li circonda.
Ottimo anche il doppiaggio, ben sincronizzato con i sottotitoli in italiano, stesso discorso vale per le OST, che ci accompagneranno nelle diverse arene in ogni scontro.

GUIDE TROFEI

Francesco Suozzo
Francesco Suozzo
Appassionato di console sin da bambino, ha cominciato la sua carriera da videogiocatore con l'intramontabile PlayStation One e tanto tempo ci vorrà prima di attaccare il DualShock al muro. Predilige con maestria quasi tutti i generi videoludici, eccezion fatta per i puzzle game. Ha un debole per JRPG e RPG ed è un malato di Final Fantasy e Metal Gear Solid.

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SoulCalibur 6 è senza ombra di dubbio uno dei migliori picchiaduro presenti nel mercato. A rendere davvero piacevole l'esperienza di gioco sono le due modalità singleplayer, arrichite anche delle meccaniche da GDR che sono state ben studiate ed inserite senza stonare. A farla da padrone è sicuramente il sistema di combattimento, fluido e accessibile sia per i neofiti che per i veterani della saga. Da rivedere leggermente l'online, per rendere perfetto il tutto, poichè il gioco è esente da lag o rallentamenti ma alcuni errori di rete tendono a minare l'esperienza. Consigliamo il titolo a tutti coloro che attendevo il ritorno della saga, oppure per chi cerca un ottimo picchiaduro con cui passare delle ore di divertimento. Speriamo vivamente che questa ripartenza per il brand possa servire a Bandai Namco per rivedere il titolo sulla prossima generazione.SoulCalibur 6 - Recensione