Dopo due anni dalla sua uscita su old gen torna a fare capolino Sleeping Dogs, quel free roaming nato dalle ceneri della serie True Crime ed ambientato nella vibrante Hong-Kong. Scopriamo insieme se il passaggio alla generazione corrente ha giovato alla produzione o meno.
Una Passeggiata ad Hong-Kong.
Non staremo qui a elogiare o criticare nuvamente il titolo nel suo complessivo, per questo vi rimandiamo all’esauriente recensione che troverete QUI, redatta sempre dal sottoscritto.
In questa nuova recensione ci concentreremo su quanto in più ha da offrire questa Definitive Edition a distanza di due anni dall’uscita del titolo, e naturalmente iniziamo direttamente dal comparto che dovrebbe aver avuto i benefici maggiori.
Una volta installato il titolo, con un’installazione ben sopra le nostre aspettative, ci troviamo ad apprezzare un titolo visivamente ottimo, che stacca nettamente dal suo predecessore sotto diversi aspetti. Balza subito all’occhio l’aumento della risoluzione e la rimozione del fastidioso effetto blur che affliggeva il titolo originale, merito dell’hardware ben più performante sul quale gira, e fa capolino anche un ottimo sistema di b che riduce in modo drastico le fastidiose seghettature, molto presenti e marcatissime nel titolo precedente. I personaggi principali hanno beneficiato di qualche leggera miglioria, ma vista la già ottima realizzazione nel lontano 2012, non si staccano poi molto dalla loro controparte old gen. Ad aver beneficiato del nuovo Hardware sono sopratutto l’ambiente di gioco e gli NPC, finalmente ben delineati, colorati e vari. La potenza bruta disponibile ha reso possibile l’ampliamento dell’orizzonte visivo e l’aumento dei dettagli che si notano sia sui comprimari sia per le vie dalla città, quest’ultima seconda protagonista del titolo dopo il nostro amato Wei, con piccoli ritocchini ed un aumento visibile dei particolari di contorno, il tutto per rendere ancora più verosimile il nostro girovagare per la mappa di gioco.
Anche la fisica ne ha tratto benefici, gestendo simultaneamente una mole ben maggiore di oggetti a video ed in modo decisamente più convincente. Tutto questo però si riflette sul framerate, non propriamente perfetto e che, di tanto in tanto, cede qualche colpo, e su un titolo appartenente alla scorsa generazione risulta piuttosto fastidioso.
Inattaccabile l’aspetto audio del titolo, che vanta il medesimo doppiaggio originale, realizzato con cura (anche se solo in inglese), con ottime voci ed ottimi interpreti, in grado di trasmettere le giuste emozioni nei momenti più concitati. Rimangono ottime anche le musiche del titolo, molte su licenza e che ci accompagnano egreggiamente.
Bonus Content
La Definitive Edition di Sleeping Dogs porta con se i ben 24 DLC pubblicati per il titolo, che vanno a dimostrare l’ambizione degli sviluppatori nel creare l’universo di gioco ma noi non siamo propriamente convinti che si tratti di un valore aggiunto.
Oltre a vestiario, mezzi e set di mosse nuove, i DLC inclusi ci permettono di affrontare tre nuove “storie”, abbastanza distinte le une dalle altre.
La più originale risulta essere sicuramente Incubo a North Point, dove una simpatica Apocalisse Zombie colpisce Hong Kong, con conseguente cambio cromatico dell’ambiente e cambio delle dinamiche di gioco, rendendo il tutto un pò più frivolo e nonsense.
Più in linea con la trama principale troviamo “L’anno del Serpente “, espansione che riprende le vicende del titolo originale e, questa volta, ci spinge a sgominare un’organizzazione terroristica che vuole colpire la popolazione della metropoli asiatica.
Nel mezzo, come tributo all’ottimo combat system, troviamo lo Zodiac Tournament Pack, che si concentra maggiormente sul combattimento e sugli inseguimenti in stile Action Movie anni ‘80.
Il resto dei contenuti vanno a modificare l’insieme del prodotto, con nuovi veiocoli, set di mosse, capi di abbigliamento e qualche side quest qui e li, ma nulla di così marcato e nuovo sotto il sole. Purtroppo, le tre nuove storie presentano una durata a dir poco ridicola, risultando completabili in meno di due ore cadauna e non modificando a sufficienza l’approccio al titolo, nonostante la maggior verve sul combattimento e l’invasione degli Asian Zombie; anzi, in alcuni casi portano alla luce ed aggravano i problemi e gli sbilanciamenti del combat system in maniera ancora più vistosa. Se aggiungiamo al conteggio che già il titolo base di per se non supera le dodici ore di durata complessiva della main quest, capiamo benissimo che per completare tutto ciò che il titolo offre basta una tempistica relativamente bassa per essere un free roaming, e considerato il prezzo di vendita (che varia dai 54,90 ai 60.98) non proprio popolare, una longevità così bassa non può che penalizzare questa remastered.