Pode – Recensione

Pode arriva su PlayStation 4 e ci regala un'esperienza grafica e stilistica di tutto rispetto. Nonostante il titolo risenta di una difficoltà degli enigmi legata più al non saper cosa fare che alla difficoltà intrinseca nella azioni da svolgere, sono rimasto piacevolmente colpito da questa avventura. Se avete bisogno di staccare, di rilassarvi, magari in compagnia, Pode è senz'altro il titolo che fa per voi.

Dopo quasi un anno dall’uscita su Nintendo Switch, sbarca finalmente sulle nostre PlayStation 4 “Pode”! Sviluppato e distribuito dallo studio indipendente Henchman & Goon, Pode si mostra come un platform cooperativo ad enigmi, con visuale statica.
Devo ammettere di essere rimasto positivamente colpito dalla direzione artistica del titolo, la quale , al netto di qualche grattacapo tecnico e non, vale sicuramente la visita nel mondo creato da Henchman & Goon. Che dire, bando agli indugi ed iniziamo con la recensione!

La nostra recensione di Pode

Avviata la nuova partita ci troviamo di fronte ad un cielo stellato al crepuscolo: tutto tace. Improvvisamente una piccola stella cadente, forse stanca dal lungo viaggio, si scontra con una montagna, precipitando a terra. Proprio qui, in mezzo a questa distesa di terra e roccia, che veniamo a conoscenza dei nostri protagonisti: la piccola Stella cadente ed un Sassolino. Presi subito in simpatia, il Sassolino decide di accompagnare la Stella nel risalire la montagna, in modo da aiutarla a tornare a casa, nel cielo, dando così inizio allo loro avventura.
L’intera storia viene narrata in modo silenzioso, con semplici suoni tristi o felici in base alle emozioni provate dai due piccoli protagonisti. Difatti, tutta la storia viene raccontata su toni pacati. Non si assiste mai a qualche azione movimentata, rendendo Pode un ottimo titolo con cui rilassarsi in compagnia. L’intero titolo è infatti completamente cooperativo.
Non posso dire di non aver gradito l’intera componente narrativa. Nonostante il tutto sembri semplicistico, tutti i suoni emessi dai protagonisti e gli effetti ambientali riescono in ogni situazione a trasmettere le giuste sensazioni al giocatore. Il tutto è arricchito da uno stile grafico unico, che rende ancora più piacevole il tempo passato con Sassolino e Stella.
Potrete portare a termine il titolo in circa 4-5 ore, sempre che non vi blocchiate (come capitato a me) durante alcuni enigmi. Questi potrebbero infatti richiedere diverso tempo per essere risolti e portare, in alcuni casi, il giocatore alla frustrazione in quanto non riesce a capire cosa si debba fare. Ma ne parlerò meglio più avanti.

Verso la vetta!

La totalità dell’avventura è ambientata all’interno di una montagna magica. In pratica ci ritroveremo in una grande grotta centrale nella quale sta crescendo un albero. Per raggiungere la cima della montagna dovremo inoltrarci in diverse caverne laterali, suddivise in settori da superare enigma dopo enigma, per trovare i boccioli necessari a fare crescere l’albero.
Ogni grotta è caratterizzata da un diverso stile, che varia sia per ambientazione che per metodologia di risoluzione degli enigmi.
Ciò che rende particolare Pode è l’interazione che i due protagonisti esercitano sull’ambiente. Infatti, tramite la pressione dell’apposito tasto, i due protagonisti utilizzeranno le proprie abilità individuali con un effetto duplice. Oltre all’essere essenziali per risolvere gli enigmi, questi poteri muteranno completamente lo scenario attorno agli stessi. La stella, illuminandosi, permetterà alla flora di rinascere dai terreni spogli, mentre il sassolino darà “nuova vita” a tutti i minerali della grotta, facendoli sorgere dal terreno. Questa meccanica, nonostante sia per certi versi più estetica che utile ai fini del gameplay, rende ogni settore di questa montagna una vera e propria scoperta visiva. Colori, luci, pietre preziose, fiori e quant’altro andranno, man mano che esplorerete il settore, a creare uno stile unico che è riuscito a trasmettermi l’interesse di esplorare ogni angolo della grotta, anche semplicemente per vederne la trasformazione. Tutto questo ricordandoci che è stato creato dallo studio norvegese indipendente Henchman & Goon, ben fatto!
Oltre alla “trama”, che chiamerei “esperienza” per certi versi, non avremo grosse ragioni per continuare ad esplorare gli interni della montagna. Nel gioco sono presenti un paio di collezionabili: “fiori” minerali, che racchiudono una piccola luce, e graffiti luminosi. I fiori andranno aperti con il Sassolino e i graffiti andranno illuminati con la Stella. Nulla che arricchisca significativamente l’esperienza.

Pensa, pensa, pensa!

Ed eccoci infine giunti all’unica sfida che il gioco ci propone, gli enigmi!
Come anticipato poco fa, entrambi i nostri protagonisti saranno dotati di alcuni poteri, che verranno ampliati (non di molto) avanzando nella scalata alla vetta. Il Sassolino potrà infilarsi in piccoli cunicoli per raggiungere luoghi altrimenti inaccessibili, premere i tasti sul terreno e lanciare la Stella più lontano, mentre la Stella potrà planare, illuminare l’ambiente, galleggiare sull’acqua e così via.
Ogni settore delle grotte conterrà dei piccoli rompicapo da risolvere per proseguire, giusto quel pizzico di sfida utile a non rendere una semplice passeggiata l’intera esperienza. Ciò che mi ha fatto storcere il naso, forse come unica nota veramente negativa dell’intero titolo, è la cripticità degli enigmi di “fine livello”. Al termine di ogni grotta laterale dovremo risolvere un più complesso enigma finale, per ottenere il famoso bocciolo di cui sopra. Il problema è che, alcune volte, questi enigmi risultano completamente scollegati da quanto appreso con quelli precedenti della stessa grotta. Inoltre, questi enigmi hanno come “aiuto” un semplice graffito illuminato che, molto spesso, non rende in alcun modo l’idea di cosa si debba fare.
Ora, probabilmente sarà stata una mia disattenzione o una mia mancanza nel non afferrare certe “spiegazioni”, ma certamente una maggiore coerenza con quanto fatto o chiarezza nell’esprimere le condizioni con cui risolvere l’enigma non avrebbero guastato.

La tecnica dietro al videogame

Eccoci infine giunti all’aspetto tecnico del titolo, da premiare in quasi ogni sua parte.
Come anticipato ampiamente sopra, lo stile grafico unico di Pode è veramente piacevole in ogni sua forma, dalle ambientazioni al design dei personaggi. Giusto qualche problema di compenetrazioni che bloccavano il personaggio, ma nulla di grave.
La completa assenza di dialoghi rende le musiche l’unica componente sonora del titolo. Ispirate e dai giusti toni in base alle varie situazioni, non si può dire nulla sul lavoro svolto dallo studio.
Caricamenti veloci, frame-rate più che stabile e texture pulite e di ottima qualità
non possono che chiudere positivamente il quadro complessivo di Pode.

GUIDE TROFEI

Mirco Neri
Mirco Neri
Nato già vecchio, Mirco entra nel mondo dei videogiochi fin dalla tenera età, passando le giornate a guardare il fratello giocare su computer. Non appena le mani divennero abbastanza grandi da impugnare un pad, nulla lo ha più allontanato dai videogiochi. Appassionato di quasi ogni genere videoludico, Mirco cerca di testare con mano ogni gioco che gli capita sotto tiro, dalle corse automobilistiche ai giochi di ruolo. Nonostante l'età avanzi inesorabile continua a pensare che il pad lo seguirà nella tomba.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento!
Inserisci qui il tuo nome

Pode arriva su PlayStation 4 e ci regala un'esperienza grafica e stilistica di tutto rispetto. Nonostante il titolo risenta di una difficoltà degli enigmi legata più al non saper cosa fare che alla difficoltà intrinseca nella azioni da svolgere, sono rimasto piacevolmente colpito da questa avventura. Se avete bisogno di staccare, di rilassarvi, magari in compagnia, Pode è senz'altro il titolo che fa per voi. Pode - Recensione