Blizzard è una delle software house che raramente si fa sentire per nuove IP, ma dobbiamo ammettere che sino ad ora ha tirato fuori titoli che sono diventati delle vere e proprie droghe per gli appassionati dei generi che vanno a rappresentare. Con Overwatch, sin dal suo annuncio, la casa statunitense ha da subito scalfito la curiosità di critica e giocatori, sia per l’ingresso ufficiale nella categoria sparatutto e sia per come questo è stato sin da subito presentato e descritto.
Le prove in closed e open beta sono state molto presenti durante lo sviluppo di questo gioco che, dopo tanta attesa, è arrivato sul mercato in grande stile. Riuscirà Blizzard a solcare il successo affacciandosi in questo “nuovo ambiente” in cui si sta affacciando? Scopriamolo insieme.
Un “semplice” sparatutto? No!
Partiamo dalle basi. Overwatch, detta molto velocemente, è uno sparatutto in prima persona con modalità multiplayer, che porta dentro di se le meccaniche tipiche del genere MOBA. A disposizione avremo una schiera di 21 eroi, ognuno dei quali caratterizzato da una propria arma e da particolari abilità; questi eroi non vanno ad affrontare una campagna in game, in quanto il titolo offre semplicemente dei match a squadre, ma ognuno di loro è caratterizzato da un background che abbiamo potuto conoscere attraverso cortometraggi e immagini rilasciati dalla software house durante lo sviluppo.
Questo però non toglie che, man mano che andremo a sperimentare i vari eroi, il giocatori non riesca ad affezionarsi più ad alcuni rispetto che ad altri, vuoi per le peculiarità offerte in ambito di gameplay nudo e crudo e vuoi per come sono stati caratterizzati proprio dal punto di vista della personalità. Trovare infatti due eroi che si somiglino è praticamente impossibile, ognuno di essi ha un modo tutto suo di approcciare in battaglia e ci vorrà un pò di tempo per sperimentarli tutti a dovere, per poi riuscire a decretare i nostri preferiti.
La scelta di questi personaggi viene dettata sia dalla nostra abilità nel padroneggiarli e sia da come è composto il team in cui andremo a giocare. Quello che infatti è fondamentale è il gioco di squadra. Grazie ad una buona organizzazione è possibile avere la meglio nel match e, sicuramente, un team ben bilanciato riesce a valorizzare ancor più gli eroi che ne fanno parte. Affrontare un combattimento 1vs1 è infatti spesso la mossa meno azzeccata in quanto, dopo varie prove, abbiamo potuto constatare che il bilanciamento in questo caso non è molto equiparato. La situazione cambia però negli scontri tra più personaggi, dove un eroe che prima avrebbe avuto sicuramente la peggio potrebbe invece trasformarsi in una vera e propria macchina da guerra.
Sicuramente noterete che alcuni eroi sono più semplici da utilizzare rispetto ad altri, ma vi consigliamo comunqe di non fermarvi alle prime impressioni e di approfondire l’appeal che può regalarvi ogni personaggio al fine di poter capire quali fanno più al caso vostro. Certo Blizzard dovrà muoversi per apportare dei piccolissimi accorgimenti in termini di danni e salute ad alcuni eroi, ma si tratta di casi isolati e che non vanno assolutamente ad inficiare sullo svolgimento dei match perchè, come vi abbiamo detto poco fa, ciò che conta è il team al completo.
“Uno per tutto, tutti per uno!” Cit.
In Overwatch non vince chi effettua più uccisioni durante la partita. Ogni match ha degli obiettivi ben precisi e bisogna coordinare bene i movimenti per andare a segno e per portare a casa la vittoria. Possiamo avere in squadra il giocatore più abile sulla piazza, ma da solo non riuscirà a far nulla di concreto. Il bilanciamento di squadra, come vi abbiamo detto prima, è fondamentale. Gli eroi si dividono in quattro classi; tra questi vi è la classe Attacco, specializzata appunto in attacchi anche con armi pesanti, Difesa, caratterizzata da personaggi utili per la difesa degli obiettivi in quanto dotati di attacco a lungo raggio, Tank, destinata a subire danni per il team in quanto molto resistenti, ed infine Supporto, che ha il compito di curare e potenziare i personaggi di squadra. Per consigliarci sulla scelta del personaggio in base al match che stiamo affrontando entra in gioco un sistema che riesce a suggerirci la scelta da preferire, in base a se ci sono troppi tank, troppi cecchini, pochi eroi d’attacco e via dicendo.
Indubbiamente per godere a pieno di questa collaborazione bisognerebbe organizzarsi con cinque amici ed utilizzare la chat vocale (scelta che vi consigliamo caldamente se ne avete la possibilità), ma capita anche abbastanza spesso di trovare degni compagni nei match con ricerca casuale.
Ad ogni fine partita acquisiremo dei punti esperienza, il cui quantitativo varia in base alle uccisioni effettuate e a tanti altri fattori, che andranno ad accumularsi per farci crescere di livello. Quello che sbloccheremo man mano che andremo avanti con la progressione è una serie di casse che, una volta aperte, ci regaleranno nuove skin per i personaggi, nuove pose, nuove voci e così via, insomma nulla che va ad influire sul gameplay ma una serie di collezionabili che si presentano sin dall’inizio in gran numero.
Quattro le classi per altrettante modalità. Certo non sono tante e speriamo che Blizzard si attivi sin da subito per offrire validi aggiornamenti in tal senso, ma vi assicuriamo che bastano per avere un primo approccio divertente. Si tratta di Controllo, Conquista, Trasporto ed un’altra che mischia quest’ultime due appena citate. Nulla di originale insomma, si tratta di controllare una determinata zona fino alla fine del match, oppure di scortare un carico da un punto A ad un punto B della mappa. Insomma, quello che regge in piedi l’intero sistema è appunto la gestione di squadra di cui vi abbiamo parlato prima, senza questo fattore Overwatch andrebbe sùbito a finire tra quei titoli senza infamia e senza lode, forse addirittura da scartare.
Strategia sotto ogni aspetto
Il gameplay di Overwatch è caratterizzato da un andamento frenetico e nonostante alcuni eroi risultano essere più “spint” rispetto ad altri sarà la prontezza di riflessi a far sempre da padrone. Oltre alla conoscenza del proprio eroe e di come gestire al meglio il tipo di attacco primario e le abilità di cui è fornito, gioca un ruolo fondamentale la conoscenza della mappe di gioco, piene di passaggi, di finestre e di tetti che possono darci un vantaggio non indifferente.
Tendenzialmente ogni eroe è munito di una propria arma (nella maggior parte dei casi da fuoco ma alcuni impugnano un’arma corpo a corpo) e sarà l’unica per tutta la partita. L’unico upgrade che è possibile fare in corso d’opera è legato alla salute grazie a scudi o armature, ma questo può avvenire solamente se nel nostro team è presente un personaggio che può fornircene. Disseminati per la mappa sono presenti anche alcuni medkit, più o meno efficaci, che vengono riposizionati al loro posto dopo un tot di tempo dalla loro precedente raccolta; riuscire a ricordare dove andarli a cercare in caso di necessità può esserci di grande aiuto, anche durante un’accesa fase shooting.
Da Hollywood al Nepal in un’esplosione di colori
Blizzard da sempre ci regala scenari caratterizzati da una grafica fantasy e, nella maggior parte dei casi, ricca di colori vivaci. Overwatch non fa eccezione e ci propone un aspetto tecnico di prim’ordine, anche se ciò a cui si punta non è il realismo estremo. L’aspetto fumettoso di quello che ci circonda, eroi compresi, ci immerge in un mondo colorato e che non batte ciglio nemmeno nei momenti più concitati. Il framerate è infatti sempre fisso a 60fps, fondamentale in un titolo di questo tipo, e bisogna ammettere che la qualità grafica viene sempre mantenuta anche se a video sono presenti tutti i 12 eroi (noi comprei) impegnati nella battaglia. Per accompagnare tutto questo è stato sviluppato un netcode che si comporta egregiamente, in grado di trovare una partita in pochissimi secondi e di regalare un’esperienza totalmente priva di lag.
Anche le mappe, dodici in totale, sono caratterizzate a dovere, tutte inoltre ispirate a luoghi realmente esistenti; noterete inoltre che ognuna di esse è caratterizzata da una sua colonna sonora, che accompagna l’azione in modo concitato e adrenalinico. E’ presente anche il doppiaggio in italiano, con frasi specifiche per ogni eroe.
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