Sono ormai trascorsi quindici anni da quando Naruto è approdato nelle edicole del Sol Levante, quindici anni in cui la serie si è prestata a diverse trasposizioni, lungometraggi animati e videogiochi di ogni genere. Tra i migliori troviamo sicuramente le opere di CyberConnect2, che con la saga Ultimate Ninja Storm ha saputo regalarci diverse ore di divertimento, superando in alcuni frangenti anche la trasposizione animata della serie di Kishimoto. Ultimate Ninja Storm 4 chiude il cerchio, portandoci per mano alla concluisone delle vicende del nostro biondo shinobi.
Da anime a videogame, il passo è breve
Dopo le vicende narrate nei capitoli precedenti, in questo ultimo titolo della saga ci troveremo a dover affrontare le battaglie più grandi e devastanti che si sono svolte durante la chiusura del fumetto e della serie animata, partendo da dove eravamo rimasti. Troveremo, quindi, una modalità storia che ci farà affrontare i momenti più salienti della serie, con sporadici flashback ed alcune appendici secondarie atte ad approfondire alcuni personaggi. La narrazione si articola su una serie di filmati presi in parte dall’anime, dove ci verranno spiegate la trama, le vicende ed i motivi che ci portano a trovarci in quella data situazione, purtroppo non permettendoci nulla più che assistere inermi a schermate consecutive, piuttosto statiche, che ci porteranno al combattimento. Abbiamo apprezzato la scelta di non includere una sorta di esplorazione per quanto concerne la modalità storia, ma avremmo preferito assistere a più combattimenti rispetto a quanti effettivamente vi sono. La fedeltà a quanto avviene nella serie è pressochè totale, con gli sviluppatori che si sono prodigati in maniera egregia nell’imbastire scontri che mostrassero il livello di potenza e distruzione ammirati nell’anime, e riuscendo tranquillamente ad eclissarli nella maggior parte dei casi.
Contenuti che passione
Di pari passo con l’anime, anche CyberConnect2 sembra aver voluto inglobare quanti più contenuti possibili in questo nuovo capitolo della saga di Naruto, inserendo, oltre alla parte conclusiva della trama, anche una modalità avventura che si svolge dopo gli eventi principali. Se da un lato abbiamo apprezzato questa introduzione, che ci ha fatto ricordare la grandiosità dei primi due capitoli della saga, dall’altro non possiamo che definirla del tutto superflua se non per rivivere alcuni combattimenti storici e per sbloccare alcuni dei personaggi del roaster, altrimenti inaccessibili. Il roaster dei personaggi è quanto di più imponente si possa immaginare, proponendo una moltitudine di combattenti, anche se in alcuni casi altro non sono che le varie versioni dei personaggi (basti pensare che ci sono più di 4 versioni del protagonista), ma alcune mancanze risulteranno piuttosto fastidiose per i fan più sfegatati. A completare l’offerta ludica ci pensano le classiche modalità da picchiaduro, ossia il classico VS, il campionato e le sfide sopravvivenza. Infine troveremo la classica modalità Multigiocatore, dove però fanno ancora capolino i soliti problemi di netcode che la serie si trascina dietro da ormai troppo tempo, e che ad oggi non sono più tollerabili e sui quali non è più possibile soprassedere.
L’evoluzione della serie…
Come è lecito aspettarsi da una serie ormai decennale, le piccole modifiche alla struttura di gioco si sono sempre fatte notare e sono andate aumentando nel corso del tempo, ma senza mai snaturare il titolo nel complessivo. Da un lato la parte relativa alla storia è stata semplificata, andando a rendere l’esperienza più lineare ma più approfondita, ma dall’altro hanno fatto capolino alcune innovazioni più o meno gradite. Dai titoli precedenti troviamo il classico team tag, dove avremo a disposizione due personaggi di supporto che si distinguono per abilità e per come gli stessi intervengono in battaglia, anche in maniera automatica, ma finalmente, e grazie ai feedback degli utenti, potremo cambiare al volo il nostro personaggio con uno dei due support, senza interrompere l’azione di gioco e potendo così concatenare gli attacchi e prolungare le nostre combo. Qualche piccola modifica è stata fatta anche al gameplay ed al bilanciamento, permettendo ora di poter lanciare attacchi speciali a raffica, consumando un quantitativo relativamente basso di Chakra (il mana del gioco), andando così ad imbastire incontri ben più dinamici che in passato.
Anche l’aspetto tecnico del titolo si è finalmente evoluto, lasciando da parte la scorsa generazione di console. I personaggi risultano ora molto più simili a quelli della serie animata. Le espressioni facciali, completamente ridisegnate, regalano alcuni momenti di pura gioia e godimento, ed il tutto funziona in maniera egregia, almeno durante gli scontri “normali”. L’effettistica è stata completamente modificata e rivista, presentando particellari ed effetti di luce che bucano letteralmente lo schermo per quanto ben realizzati. Il senso di potenza e distruzione che il comparto tecnico riesce a renderizzare non ha niente da invidiare ai vecchi titoli di Dragonball o al devastante Asura’s Wrath.
Infine ottimo il comparto sonoro, con musiche sempre azzeccate e mai invadenti, un doppiaggio in giapponese sublime ed il tutto sottotitolato nella nostra lingua. Un po’ meno bene invece per il doppiaggio inglese e per la sigla iniziale, che personalmente non ho particolarmente gradito.
…e la serie di problemi
Purtroppo non è tutto oro quel che luccica e questo capitolo di Naruto ne è la dimostrazione. Il titolo porta con se una pletora di difetti abbastanza ampio, tanto da necessitare di un paragrafo appositamente dedicato. Come dicevamo, il netcode risulta ancora singhiozzante e poco ottimizzato, andando ad inficiare negativamente l’esperienza multiplayer online del titolo, che richiede una certa tempestività nell’effettuare le giuste mosse nei giusti momenti.
A questo si va ad aggiungere un discreto input lag, piuttosto fastidioso e presente sia nel combattimento base che nelle QTA abbondantemente presenti nelle fasi della storia dove la distruzione fa da padrona. Non capita raramente che il titolo non rilevi la pressione di un tasto, costringendoci spesso e volentieri a ripetute pressioni dello stesso per far si di non perdere l’azione.
Anche l’aspetto tecnico si presta a diverse critiche, sopratutto per quanto riguarda la stabilità e la fluidità del tutto. Nei combattimenti più esplosivi o nei combattimenti che non si svolgono in maniera standard, il framerate crolla inesorabilmente, presentando vistosi e fastidiosi rallentamenti. Nemmeno la modalità storia è scevra da difetti, risultando per altro impossibile da non completare. Se uno scontro è per voi troppo difficile e verrete sconfitti avrete due possibili scelte: continuare con la difesa aumentata, ripristinando tutti i punti ferita e lasciando inalterati quelli dell’avversario, oppure continuare con l’attacco aumentato, ripristinando tutti i punti ferita e lasciando inalterati quelli dell’avversario. In ogni caso non potrete fallire il combattimento, andando quindi a togliere il livello di sfida se non per ottenere il rango S nelle varie missioni, tra l’altro necessario per il platino.
Infine il bilanciamento non è dei migliori, presentando alcuni combattimenti molto più ostici di altri e imponendo dei parametri alle volte un pò troppo stretti per ottenere le valutazioni migliori. Anche il combatimento in sé rivela che spesso è possibile vincere spammando brutalmente attacchi speciali o scattando sotto l’avversario e premendo in modo forsennato il tasto cerchio, per poi interrompere la combo con un altro scatto e ricominciare, concatenando una serie infinita di attacchi. La schivata, limitata ad un numero di quattro consecutive, ha un tempo di recupero ridicolmente lungo per il giocatore ed alcuni degli avversari più ostici sembrano invece avvantaggiati.
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