I giocatori PC conosco Mount & Blade da tempo, prodotto sviluppato da Taleworld che ha riscosso un gran successo grazie alla sua semplice struttura. Il titolo ci propone infatti una serie di fazioni di provenienza medievale, dove il giocatore può scegliere se seguire un percorso caratterizzato da nobili principi o da malvagità senza scrupoli. Questa base lineare viene accompagnata da un sistema di crescita del personaggio in pieno stile GDR che, col tempo, andrà ad interfacciarsi con una serie infinita di situazioni, vero punto di forza di Mount & Blade, tra cui guerre tra eserciti, mercati di schiavi, combattimenti dalle strategie più disparate e la totale gestione del regno. Visto quindi il buon appeal che ha ricevuto su PC, il titolo ci viene riproposto su PlayStation 4 con un porting che promette un’esperienza di gioco che si avvicina il più possibile alla controparte che già conosciamo. Saranno riusciti gli sviluppatori ad ottenere il risultato voluto? Scopriamolo insieme.
La gestione di (quasi) tutto
Come abbiamo detto poc’anzi, Mount & Blade: Warband è un titolo d’azione che propone combattimenti strategici, la gestione di un regno con il suo esercito e duelli a cavallo e corpo a corpo. Inizalmente può sembrare infatti di essere di fronte ad un minestrone di generi differenti, che si presentano troppo vari per riuscire ad incastrarsi l’uno con l’altro. Grazie però al collante di una buona campagna single player e di diverse battaglie multigiocatore ci renderemo conto che Taleworld è riuscita a coadiuvare le varie situazioni, arrivando ad un risultato che funziona abbastanza bene. Andiamo però con ordine.
Iniziando una nuova avventura verremo chiamati, per prima cosa, a creare il nostro personaggio. Avremo a che fare con un editor abbastanza variegato, dove sceglieremo l’aspetto e i tratti somatici del nostro alter-ego per passare successviamente alla fazione d’appartenenza e alle abilità disponibili, con tanto di vari bonus/malus nell’uso delle armi da tiro (fermi, a cavallo, in movimento).
Una volta prese le nostre decisioni verremo catapultati in una mappa di gioco molto estesa, dove dovremo difenderci dai briganti che la popolano. Sin dall’inizio il nostro compito è reclutare alcuni soldati dai villaggi di Calradia, fino ad arrivare a creare il primo piccolo esercito da comandare. Per avere al nostro fianco i nostri adepti non basterà reclutarli, ma dovremo badar loro equipaggiandoli e sfamandoli per godere poi della loro fiducia. Aumentando di livello aggiungeremo punti alle statistiche che influenzeranno l’attacco, la difesa e la fattura dell’equipaggiamento che potremo far indossare al nostro esercito. L’esperienza, col tempo, ci porterà a capire come gestire il tutto per arrivare ad avere un equilibrio che ci porterà a vincere gli scontri, altro fattore determinanete per guadagnare stima tra i ranghi.
Passiamo poi ad un altro aspetto caratterizzante del gameplay di Mount & Blade: Warband: i combattimenti. Nella versione PC il mouse è il punto chiave di queste fasi, in quanto il suo movimento determina la direzione del colpo. Nella versione per console, visto l’utilizzo del pad, si è dovuto ricorrere ovviamente ad un riadattamento che dopo un utilizzo più approfondito risulta essere un pò più realistico ma macchinoso. Il titolo utilizza un sistema di attacchi e parate direzionali, nonchè di “archi” per determinare il tipo di colpo e l’altezza dello stesso; il tutto è gestibile grazie alle levette analogiche ma è innegabile come la soluzione del mouse risulti essere la più azzeccata in quanto più immediata e, alla lunga, meno noiosa da gestire.
Per ovviare a queste problematiche, vengono proposte in Mount & Blade: Warband alcune configurazioni dei comandi tra cui alcune semplificate in quanto prevedono il completo annullamento delle direzioni sia nelle parate che negli attacchi, che verranno effettuati tramite la pressione di un apposito pulsante.
Infine, ad arricchire l’esperienza di gioco di Mount & Blade: Warband ci pensa il comparto multiplayer, che riesce a gestire partite fino a 32 giocatori che vedono sfidarsi in battaglie alla conquista di villaggi e territori. A far parte di queste scorribande troviamo arcieri, fanti e cavalieri, seguiti da altrettante sottoclassi come cavaliere leggero o pesante, balestriere o arciere. Le modalità di scontro sono quelle già viste in altri titoli competitivi, e quindi Deathmatch a squadre, cattura la bandiera, assalti e altre ancora.
Cavalieri e cavalli in 0.5K
Ciò che mina pesantemente la qualità di questo titolo è senza ombra di dubbio il comparto tecnico. Ok, si dice sempre che la grafica non è tutto o non è il fattore fondamentale dei titoli videoludici, ma onestamente in un videogioco in uscita in questi anni non è accettabile trovarsi di fronte ad un risultato del genere. Il team di Taleworld ha avuto tutto il tempo necessario per dare una buona rinfrescata alla grafica di questo titolo su console, e invece ci siamo ritrovati di fronte ad un complesso di animazioni, effetti, texture e modellazioni che rasentano si e no la sufficienza. Un vero peccato visto che, a conti fatti, farà abbassare l’asticella della valutazione finale.