Cliff Bleszinski (d’ora in poi Cliff B) è un volto molto noto in ambito videoludico in quanto, negli anni, è stato il creatore di una serie di titoli che rimarranno per sempre nella storia, come Unreal Tournament e Gears of War. Qualche anno fa Cliff B decise di staccarsi da Epic Games per “mettersi in proprio”, fondando lo studio Boss Key Productions, ed in questo periodo lancia il suo nuovo lavoro che, sin dal suo lancio, ha destato molta curiosità nei giocatori. Si tratta di LawBreakers, uno sparatutto in prima persona che prende la freneticità del sopra citato Unreal e la mischia con un sistema di eroi in pieno stile Overwatch, con scontri in arene.
Insomma, sembra proprio che questa nuova IP prenda spunto da tanti maestri del genere e tenti di spodestarli dal podio degli FPS. Curiosi di sapere se l’obiettivo è stato centrato? Scopritelo addentrandovi nella nostra recensione!
LawBreakers esce sul mercato in un periodo videoludico forse non troppo azzeccato, a causa di una forte concentrazione di titolo FPS strutturati in arene shooter ad eroi che si stanno man mano affermando e che ormai hanno raggiunto un buon successo tra chi ama la competizione online. Tra questi rientrano il free to play Paladins ed il sopra citato Overwatch; quest’ultimo è probabilmente il titolo verso cui si è più ispirato il lavoro del team di Boss Key, che ha riportato molte delle caratteristiche dell’IP Blizzard tra cui anche le tipologie di eroi disponibili, suddivisi nelle due squadre Law e Breakers.
Ovviamente quello che abbiamo testato in questi giorni non è un copia/incolla delle altre produzioni, ma è anzi una proposta nuova di un genere già affermato, con un tocco di originalità e ritmo che solo Cliff B poteva introdurre.
Oltre alla suddivisione che vi abbiamo accennato poco sopra, LawBreakers propone nove classi di personaggi ben bilanciate e caratterizzate da armi ed abilità uniche, caratteristica che rende il titolo versatile ed adatto alle necessità di ogni tipo di giocatore. Se avete giocato il concorrente Overwatch avrete sicuramente seguito il supporto che Blizzard ha dato per garantire al giocatore un backgroud di ogni personaggio; beh, non adagiatevi sugli allori, in LawBreakers purtroppo questo non è presente. Forse questo è il punto debole più significativo di questa produzione, veniamo scaraventati in un mondo di gioco post apocalittico senza troppe spiegazioni e senza sapere cosa sia veramente successo per arrivare a queste battaglie.
Ce le daremo di santa ragione in cinque modalità multigiocatore, tutte caratterizzate da una buona dose di adrenalina e che garantiscono tanto divertimento. Purtroppo però, nessuna di quelle presenti sinora brilla di originalità, ma anzi tutte ricordano le più classiche modalità già incontrate nei comparti multiplayer di altre produzioni. Tra la scelta abbiamo Occupy e Turf War, che seppur con dinamiche leggermente differenti ricordano le già conosciute modalità “conquista”, mentre Overcharge, Uplink e Blitzball sono delle varianti di “cattura la bandiera”. Nonostante risultino essere tutte godibili, si fa sentire dopo poche partite la mancanza del classico Deathmatch a Squadre, una modalità tra le più banali ma che, alla lunga, è forse quella che stanca meno.
Speriamo vivamente di vedere migliorie in tal senso con prossime release, magari gratuite, per riuscire a sopperire a tali mancanze e per vedere se Cliff B riesce a dare una sua impronta con qualche modalità mai vista prima.
A differenza degli altri titoli del suo genere, dove anche la strategia di squadra ha un ruolo fondamentale per portare a casa la vittoria, in LowBreakers ciò che conta sono la velocità di reazione e la capacità di tiro, una mira accurata e veloce è una delle skills più richieste per avere la meglio.
Le partite si svolgono in zone a gravità zero e i nostri eroi possono quindi liberarsi in aria e fluttuare, facendo però molta attenzione a non raggiungere punti in cui si è troppo allo scoperto.
La gestione delle abilità e delle schivate di ogni personaggio è di fondamentale importanza e per riuscire a padroneggiare al meglio il gameplay di LawBreakers è necessaria un po’ di dimestichezza, soprattutto se siete dei neofiti nel genere. A differenza degli FPS in cui c’è la possibilità di studiare la situazione che ci circonda, il titolo Boss Key è bassato più sulla prontezza di riflessi e sulla velocità di decisione: perdere un secondo di più può portare alla morte.
Unreal Engine 4 è il motore grafico che muove LawBreakers, e riesce a mantenere una buona fluidità anche nei momenti più concitati delle battaglie. La versione da noi provata è ovviamente quella per PlayStation 4, che presenta alcuni piccoli problemi dal punto di vista dei frame, un leggero sfarfallio che si presenta raramente e che dovrebbe esser risolto con i prossimi aggiornamenti.
Oltre ad un background totalmente assente in termini di trama, il titolo in questione pecca anche in originalità e personalità dal punto di vista artistico. Sia le mappe che gli eroi disponibili non lasciano alcuna “emozione” al giocatore, nulla di quello che viene proposto a schermo riesce a dare un motivo valido per essere ricordato come un qualcosa di “iconico”. Se invece andiamo ad analizzare l’aspetto grafico nudo e crudo abbiamo ben poco di cui lamentarci; i modelli poligonali dei personaggi sono molto dettagliati e si affiancano ad effetti grafici realizzati con maestria.
Non ci si aspettava nulla di particolare dal punto di vista audio, visto il genere videoludico a cui appartiene il titolo, ed infatti non abbiamo trovato una colonna sonora con tracce ispirate. Da questo punto di vista, quanto ascoltato fa il suo buon lavoro accompagnando le battaglie con theme incalzanti e frenetiche.