Molti brand videoludici che si affacciano nell’ambito sportivo e delle corse sono realizzati spesso e volentieri con l’aiuto di veri e propri campioni del settore, con lo scopo di ottenere il massimo realismo nell’esperienza di gioco. Tra questi, come in molti saprete, vi è il famoso titolo Colin McRae Rally, che prende il nome dall’omonimo pilota di rally, purtroppo scomparso nel 2007, che ha contribuito in maniera incisiva nella realizzazione di questo marchio Codemasters che, sin dagli albori, ha ottenuto molto successo.
La casa sviluppatrice del Regno Unito ha fatto gran tesoro dei consigli appresi dal pilota e, non riportando più il nome di Colin McRae nel titolo, ha continuato a produrre videogiochi di questo ambito sfornando recentemente DiRT Rally. Quest’ultima fatica sembra essere un omaggio agli albori della serie e arriva su console con quattro mesi di ritardo rispetto all’uscita su PC. Noi abbiamo provato ovviamente la versione PS4 e questa è la nostra recensione!
Qui non si scherza!
Se pensate di prendere il pad in mano e approcciare immediatamente con questo titolo vi siete fatti un’idea decisamente sbagliata su qual è l’obiettivo di Codemasters per questo DiRT Rally, che sin da subito è stato presentato come un’esperienza simulativa al massimo, dove solo i piloti migliori possono raggiungere il traguardo ed essere in vetta alle classifiche.
La parola d’ordine è infatti realismo e nulla è lasciato al caso: peso e potenza del veicolo, terreno su cui si corre, condizioni atmosferiche e tanto altro sono fattori che vanno a intaccare la guidabilità dell’auto che, nel migliore dei casi, arriverà in condizioni decenti ma non impeccabili al traguardo. Fare derapate a tutta velocità è sinonimo di schiantarsi contro una roccia o un albero a bordo pista, ed è proprio in quel momento che pregherete di non aver subito troppi danni. DiRT non è infatti uno di quei giochi di guida dove si dà per scontato l’arrivo al traguardo, una sbandata, una manovra sbagliata, un piccolo testa coda possono trasformarsi in danni irreparabili al motore. Se questo vi può scoraggiare allora non avete ben capito il senso di questo titolo, qui vince chi è bravo, vince chi si impegna e chi è disposto a prendere i propri sbagli e a farne tesoro per non commetterli ancora. Un altro consiglio per evitare danni? Ascoltate attentamente il vostro copilota e ricordate tutte le indicazioni che vi fornisce!
Questione di auto…e di team
Le auto che è possibile demoli”ehm”guidare sono molte, circa 50, e variano anche tra le varie epoche. Si parte dagli anni ’60 e si arriva ai giorni nostri, e una volta effettuato l’acquisto di un’auto è possibile personalizzarla esteticamente con diverse livree e, dal punto di vista meccanico, con modifiche più tecniche al fine di tagliare il traguardo con tempistiche sempre più basse.
Prima di ogni tappa è anche possibile regolare svariati parametri, come gomme, freni, sospensioni e tanto altro, una soluzione dedicata soprattutto ai più esperti di auto e che permette di personalizzare il setup dell’auto adattandola al meglio sia al proprio stile di guida che al tipo di tracciato che andremo ad affrontare.
Nella modalità Carriera è possibile anche gestire il proprio team, assumendo a tutti gli effetti meccanici ed ingegneri, più o meno specializzati in alcuni ambiti, per un numero specifico di tappe al fine di applicare modifiche sempre più performati e per garantire una riparazione più efficiente tra una tappa e l’altra, per limitare al massimo i danni e portare a termine l’intero campionato senza troppi rischi. Anche in questo ambito è necessario avere un pò di strategia, scegliendo in modo appropriato i membri della squadra per riuscire ad ottenere i risultati migliori.
Solo rally puro
Le modalità di gioco proposte sono abbastanza varie, ma DiRT lascia stare aspetti secondari del rally e si concentra più sull’essenza pura di questa disciplina. Quello che viene proposto è infatti una serie di sfide di rally, rallycross e hill climb, il tutto accompagnato anche dal FIA World Rallycross Championship con licenza ufficiale, tanto per gradire. La Carriera è senza ombra di dubbio la modalità principale, ma a fianco troviamo il Campionato, la modalità Personalizzata e il Multiplayer online, sviluppato in un sistema di leghe. Se tutto ciò non vi basta, Codemasters ha deciso di proporre degli eventi giornalieri, settimanali e mensili, che non solo aumentano la longevità e la rigiocabilità del titolo ma regalano ulteriori sfide per mettersi alla prova.
Le tappe proproste sono districate tra un buon numero di tracciati, tutti esistenti realmente, che sono suddivisi in diverse località di quasi tutto il Mondo. Oltre ad essere caratterizzate da vari agenti atmosferici, alcune gare si svolgono anche in notturna con una visibilità che a volte rasenta il minimo indispensabile per non sbagliare le manovre, proprio per marcare ancor più il realismo del titolo.
Uno sporco curato
Il gameplay è il punto chiave di DiRT, ma Codemasters non ha lasciato nulla al caso concentrandosi a dovere anche sull’aspetto tecnico. Dal punto di vista grafico spicca ovviamente la realizzazione delle auto, che riproducono alla perfezione le controparti reali, attenzione che è stata data anche per quanto riguarda gli interni delle stesse che li si possono apprezzare con l’apposita telecamera di gioco (che noi consigliamo per un’immersione maggiore nella guida).
I tracciati regalano paesaggi vasti e dettagliati che a volte vale la pena osservare con attenzione visto che si tratta di scorci montuosi decisamente suggestivi. Si nota un’attenzione particolare anche nella realizzazione di danni alla vettura, nell’accumulo di detriti su copertoni e parafanghi e sugli effetti di luce che variano in base all’orario in cui si svolge la gara e alla condizione climatica in cui ci troviamo.
Il comparto audio riproduce lo sgasare delle automobili con realismo e il nostro copilota è dotato di una voce sempre chiara e che si farà sentire alla perfezione.
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