Sarò sincero, non avevo mai giocato ad un Desperados prima d’ora. Ovviamente ne avevo sentito parlare, ma non mi ero mai avvicinato tanto al titolo da apprenderne meccaniche o genere di appartenenza. All’annuncio del terzo capitolo, però, ho iniziato ad interessarmi al brand, scoprendo (troppo tardi, mio malgrado) di essermi perso un esponente di un sottogenere tanto raro quanto interessante: un gioco tattico in tempo reale di tipo stealth.
Se avete già sentito parlare di Mimimi Games, sarete sicuramente a conoscenza della loro ultima opera: “Shadow Tactics: Blades of the Shogun“. Questo titolo non solo appartiene allo stesso genere di Desperados, ma fu adeguatamente apprezzato della critica internazionale per la propria qualità.
Dopo tanti anni dal mio ultimo approccio a questa particolare nicchia del genere (qualcuno si ricorda ancora della serie Commandos?), non ho potuto che accettare con gioia l’opportunità di gettarmi in questa nuova avventura. Carico di nostalgia, Desperados 3 è stato un bellissimo tuffo nei ricordi. Senza anticipare nulla, benvenuti nella nostra recensione!
Desperados 3, come tutto ebbe inizio
Per chi non avesse mai sentito parlare del brand, Desperados tratta le vicende di un gruppo di avventurieri guidati da John Cooper. In questo terzo capitolo, prequel di Desperados: Wanted Dead or Alive, veniamo a conoscenza delle origini del gruppo, come si sono incontrati e come si è creato il loro legame. Facciamo infatti la conoscenza di “Doc” Mccoy, di Kate, Hector ed Isabelle, ognuno dei quali avrà le proprie ragioni per unirsi alla banda.
Devo ammetterlo. Per chi è cresciuto con Clint Eastwood e film come “Per un pugno di dollari“, le storie ambientate nel selvaggio West sanno tutte di già visto. Il mio ne è un esempio lampante, abituato a vederne a decine seguendo la passione western di mio padre. Nonostante ciò, Desperados 3 riesce a raccontare una storia tutto sommato soddisfacente, grazie soprattutto all’ottima caratterizzazione dei personaggi.
Il nostro ristretto gruppo di fuorilegge viaggerà attraverso Stati Uniti e Messico, dalle montagne del Colorado al cuore della Louisiana. Riusciranno i nostri eroi a trovare la loro tanto agognata vendetta in un 1870 tanto incivile quanto pericoloso? In ogni caso non preoccupatevi, Desperados 3 è completamente godibile anche senza aver giocato ai capitoli precedenti!
Il titolo sviluppato da Mimimi Games vanta una longevità di tutto rispetto. Completare la storia richiederà intorno alle 20 ore, le quali aumentano a dismisura nel caso cerchiate di giocare completamente in stealth. Oltre alla trama, Desperados 3 offre diversi incentivi a riprovare le missioni e a migliorarne i risultati. I “distintivi” sono appunto dei “premi”, inseriti per ricompensare diverse azioni facoltative da svolgere in missione. Tra questi, oltre al completamento della missione a difficoltà difficile e alla quasi sempre presente speedrun (con tempi veramente ristretti!), alcuni richiedono azioni particolarmente inusuali, come il far cadere una statua sopra ai nemici oppure utilizzare la dinamite per fare strage.
Il titolo propone, infine, ben quattro livelli di difficoltà disponibili, risultando adeguatamente impegnativo già a difficoltà normale. La difficoltà “Desperado”, sconsigliata addirittura dagli sviluppatori come primo approccio, vi metterà veramente a dura prova!
Strategico stealth in tempo reale
Partiamo dalle basi: cos’è un RTT? Moltissimi videogiochi appartengono alla categoria dei tattici in tempo reale, tra i quali appaiono i vari Total War, Tom Clancy’s Endwar e così via. Caratterizzati dalla visuale isometrica, questi titoli inscenano battaglie campali su vasta scala basandosi sulla gestione tattica delle truppe in conflitto. Assolutamente più di nicchia, la variante “stealth” del genere vede l’utilizzo di uno sparuto gruppo di personaggi pronti a tutto per sopravvivere ad una strabordante presenza nemica. Di conseguenza, la principale peculiarità a distinguerli è il cuore stealth alla base della sopravvivenza. Correre e sparare non funziona mai.
Desperados 3 arriva tra le nostre mani con tutto quello che ci si può aspettare da una produzione del genere. Il tutto arricchito da diverse migliorie di gameplay a smussarne i limiti.
Ogni personaggio possiede abilità e caratteristiche fisiche non indifferenti. Giusto per schiarirvi le idee: John è in grado di arrampicarsi e nuotare; Kate, invece, può solamente salire le scale. Le abilità, decisamente più incisive, rendono ogni personaggio unico ed indispensabile al compimento delle missioni. John può lanciare il suo coltello, sparare con due pistole contemporaneamente e lanciare una moneta per distrarre gli avversari. Mccoy può attirare l’attenzione lanciando la sua borsa, curare gli alleati feriti ed utilizzare la propria Buntline di precisione per far fuori i nemici da grande distanza. Hector, invece, può piazzare una tagliola (affettuosamente chiamata Bianca) per creare una trappola, fischiare oppure utilizzare un potente fucile a canne mozze. Non mi dilungo oltre, soprattutto per non rovinarvi la sorpresa nello scoprire le abilità delle altre due protagoniste. Sappiate solamente che sono entrambe estremamente differenti ed utili al contempo.
Per quanto riguarda la gestione dei nemici, invece, questi ultimi hanno un pattern ben specifico di azioni e movimenti. Ogni nemico parla, cammina, sonnecchia o perlustra l’area di missione, spingendo il giocatore a studiarne le azioni per avanzare non visto o per ucciderlo. Esistono inoltre diverse tipologie di nemico, differenti tra loro e dalle caratteristiche ben delineate.
Ogni nemico ha un proprio cono visivo, evidenziabile in tempo reale attraverso un apposito tasto, entro il quale può scorgere qualunque azione del gruppo. Il cono visivo è suddiviso in due aree: in quella più vicina noteranno qualsiasi cosa; in quella più lontana potrete muovervi accovacciati senza destare sospetti.
Le azioni del gruppo, ovviamente, emettono dei rumori. Uno sparo, ad esempio, allerterà tutti i nemici presenti all’interno dell’area evidenziata, dovendo quindi fare i conti con molte variabili e scelte difficili.
È possibile celare la vostra posizione al nemico nascondendovi all’interno di case, cespugli, cumuli di fieno oppure nuotando. Allo stesso modo, è inoltre possibile nascondere cadaveri o nemici legati facendoli scomparire dalla mappa. Ciò rende molto comoda la gestione dell’ambiente nelle aree più affollate, non dovendovi quindi preoccupare delle montagne di cadaveri sparse qua e la.
Ad agevolare ulteriormente l’esperienza, il team di sviluppo a ben pensato in inserire una funzione apposita per velocizzare lo scorrere del tempo. Questa meccanica diverrà in men che non si dica utilissima al vostro progresso nelle missioni, riducendo sensibilmente la possibile frustrazione nel dover attenderere la successiva finestra di opportunità disponibile.
Novità per la serie è l’introduzione della “resa dei conti“. Premendo un tasto apposito, infatti, bloccherete lo scorrere del tempo in modo da decidere con tutta calma le azioni da svolgere. All’interno di questa modalità è anche possibile concatenare diverse azioni dei personaggi, sincronizzando movimenti ed uccisioni per sfruttare al meglio l’intero gruppo. A difficoltà Desperado, a sottolinearne la complessità, la “resa dei conti” non blocca il tempo!
Data la fortissima componente strategica stealth, il titolo consiglia costantemente di salvare i progressi di gioco. Addirittura, nonostante si possa disabilitare nel menù, il titolo propone un contatore automatico del tempo passato dal vostro ultimo salvataggio. Tutto ciò per ricordare al giocatore che sbagliare e riprovare è parte integrante del gioco, spingendovi a tentare nuove strategie e migliorare.
Infine, al termine di ogni missione il titolo propone una schermata replay, utile a mostrare schematicamente ogni azione svolta dal gruppo in ordine cronologico. Approfittatene per capire dove avete impiegato più tempo ed in che modo sfruttare quanto appreso.
Il barone
Avanzando nella trama e completando le missioni sbloccherete una nuova modalità: le sfide del Barone. Queste sfide, ambientate nelle stesse aree della trama, richiedono di completare determinati obiettivi a condizioni particolari. Indagare su alcuni omicidi, uccidere tutti i nemici utilizzando solamente determinate armi e così via. Ogni sfida è particolare a modo suo e capace di divertire semplicemente sconvolgendo le regole di gioco. Un vero piacere, anche solo per testare nuove meccaniche che magari non avete ancora provato.
Non è tutto! Mimimi Games ha già confermato di voler aggiungere nel tempo diverse nuove sfide, almeno una per ogni missione principale del gioco, tramite aggiornamenti gratuiti. Meglio di così?
L’orgoglio dello sviluppo
Giunti al termine di questa recensione, non posso che soffermarmi su quanto di più tecnico il titolo abbia da offrire.
Dopo tre anni di lavoro, il team di sviluppo ha ben pensato di accontentare tutti i videogiocatori a prescindere dalla piattaforma sulla quale avrebbero giocato. Desperados 3 permette, infatti, una completa libertà di impostazione nei controlli. Ogni tasto può essere assegnato ad una determinata azione di gioco, a vostra preferenza e senza alcuna limitazione. Inoltre, tramite le opzioni, è possibile modificare l’ampiezza della visuale e se dare preferenza alle prestazioni o alla risoluzione.
Graficamente non si può dir nulla di male. Questo nuovo capitolo delle serie è incantevole sotto ogni punto di vista. Oltre ad includere una modalità apposita per chi soffre di daltonismo, il team ha sperimentato con successo (per la prima volta nella serie) l’utilizzo del motion capture per migliorare le animazioni dei personaggi. Ciò non passa assolutamente inosservato! Per quanto l’impostazione del titolo non permetta inquadrature a sottolinearne la cura, le animazioni dei personaggi sono veramente ben fatte ed adeguate all’ambiente circostante.
Desperados 3 è interamente doppiato in inglese e sottotitolato in italiano. Il doppiaggio è di alto livello, allo stesso modo delle OST sempre calzanti.
Concludendo, per quanto riguarda la stabilità del software, non possiamo che fare un plauso a Mimimi Games. Durante l’intera durata della nostra prova non siamo incappati né in bug né in cali di frame rate. I caricamenti, in aggiunta, si attestano nella norma, nonostante siano veramente veloci in caso di ricarica.